le fregature di berlusconi
10 Marzo 2011 Share

le fregature di berlusconi

 

 

Il Mondo ci ride dietro per le goffe panzane che il Presidente del Consiglio racconta sulle notti di Arcore. L’Italia è ostaggio di un chiacchiericcio globale che non ci fa onore. Si sprecano battute triviali sull’arzillo ottantenne che compra sorrisi, consensi e lussuria, sulla bancarella del piacere. Il Governo è bloccato, il Parlamento è fermo, stampa e televisioni buttano per aria stracci e urla, mentre le fabbriche chiudono, l’econo- mia non cresce, l’occupazione cala, i cantieri non partono, la scuola è in ambasce e un giovane su tre non studia e non lavora. Le donne guidano la riscossa e sono scese in piazza per mostrare i volti della pulizia, dell’onestà, della competenza e della dignità. Bisogna reagire, lottare e riprendersi il futuro, perché siamo stanchi di occuparci di fatti indegni che ci fanno vergognare di essere italiani.

E il Molise ha una ragione in più per ribellarsi e chiedere a gran voce le dimissioni di Berlusconi. Com’è noto tra i tanti furti perpetrati alla nostra regione c’è anche quello dei seggi parlamentari del PDL che nella precedente legislatura videro favorire l’On. La Loggia a danno di Rosario De Matteis e in questa legislatura hanno visto Silvio Berlusconi scegliere il collegio molisano facendosi beffe di Quintino Pallante. Ebbene, in poco meno di tre anni di attività istituzionale, il Capo del Governo, si è totalmente disinteressato della nostra regione infischiandosene platealmente. Non ha seguito un solo problema né si è prodigato per alcuna causa a nostro favore. A differenza del Governo Prodi che erogò 405 milioni di euro di fondi straordinari aggiuntivi per il debito sanitario, Silvio Berlusconi non ha concesso un centesimo e ha fatto aumentare l’IRAP e le addizionali. La favola della Termoli – S. Vittore non ha avuto alcun finanziamento ed ogni ipotetico intervento è stato posticipato al 2014 dopo le elezioni nazionali e dopo il rinnovo del Consiglio Regionale. Nelle manovre finanziarie del 2009 e 2010 il Ministro Tremonti non ha stanziato nulla per la ricostruzione post-terremoto, ha tagliato i trasferimenti ordinari su scuola, trasporti, infrastrutture, servizi sociali e attività produttive. Con una mossa sadica il Governo Berlusconi ha inserito Termoli tra le città in cui installare una Centrale Nucleare ed ha autorizzato una seconda Centrale Turbogas a Venafro. I fondi comunitari sono arrivati col contagocce e i 476 milioni di euro di FAS sono ancora impigliati nelle procedure burocratiche. Tremonti ha bloccato anche 131 milioni di pagamenti ordinari con conseguenze drammatiche per imprese, comuni e amministrazioni pubbliche, che si sono trovati con le casse vuote e hanno dovuto fermare i cantieri e licenziare gli operai. Al Molise non è stato assicurato nemmeno il completamento dell’unica opera pubblica assegnata per i 150 anni dell’unità d’Italia.

Avere eletto un parlamentare che è a Capo del Governo non ha portato alcun vantaggio alla nostra regione come sanno bene i sei comuni molisani colpiti dalla grandinata del 24 luglio 2010. Per il Veneto, la Liguria e la Lombardia i soldi sono usciti, ma per Rotello, Palata, S. Croce, Larino, Tavenna e Mafalda erano finiti. Gli impegni assunti di erogare 21 milioni di aiuti al settore bieticolo-saccarifero da parte del Ministro dell’ Agricoltura non sono stati onorati, né c’è stato alcun intervento del Ministero dell’Industria a sostegno dell’indotto metalmeccanico e dell’auto, legato ai 20 miliardi di investimenti della FIAT sul progetto Fabbrica Italia.

Ma Silvio Berlusconi si è superato inserendo nel Decreto “Milleproroghe” la clausola che i territori colpiti da terremoti e calamità naturali non riceveranno più un euro dallo Stato e dovranno ricorrere ad aumenti della benzina e delle tasse regionali per finanziarsi la ricostruzione. Con questa scelta il Molise perde un miliardo di euro e i terremotati vedono allontanarsi la possibilità di tornare a vivere in una casa normale. Questo schiaffo vergognoso lascia i segni dell’ingiustizia sul volto delle vedove che abitano le baracche inospitali dei villaggi provvisori e merita uno scatto di orgoglio da parte di tutti noi. Andiamo a Roma insieme ai terremotati abruzzesi a chiedergli di andarsene nelle sue ville a gozzovigliare nei suoi festini ma di liberare l’Italia dal dovere di sopportarlo ancora. I molisani del PDL che l’hanno votato riflettessero se intentargli una denuncia per furto elettorale e prendano le distanze da un piazzista di basso lignaggio che umilia l’Italia, calpesta la nostra regione e ci rende ridicoli agli occhi del Mondo. ☺

petraroia.michele@virgilio.it

 

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