Il Mondo ci ride dietro per le goffe panzane che il Presidente del Consiglio racconta sulle notti di Arcore. L’Italia è ostaggio di un chiacchiericcio globale che non ci fa onore. Si sprecano battute triviali sull’arzillo ottantenne che compra sorrisi, consensi e lussuria, sulla bancarella del piacere. Il Governo è bloccato, il Parlamento è fermo, stampa e televisioni buttano per aria stracci e urla, mentre le fabbriche chiudono, l’econo- mia non cresce, l’occupazione cala, i cantieri non partono, la scuola è in ambasce e un giovane su tre non studia e non lavora. Le donne guidano la riscossa e sono scese in piazza per mostrare i volti della pulizia, dell’onestà, della competenza e della dignità. Bisogna reagire, lottare e riprendersi il futuro, perché siamo stanchi di occuparci di fatti indegni che ci fanno vergognare di essere italiani.
E il Molise ha una ragione in più per ribellarsi e chiedere a gran voce le dimissioni di Berlusconi. Com’è noto tra i tanti furti perpetrati alla nostra regione c’è anche quello dei seggi parlamentari del PDL che nella precedente legislatura videro favorire l’On. La Loggia a danno di Rosario De Matteis e in questa legislatura hanno visto Silvio Berlusconi scegliere il collegio molisano facendosi beffe di Quintino Pallante. Ebbene, in poco meno di tre anni di attività istituzionale, il Capo del Governo, si è totalmente disinteressato della nostra regione infischiandosene platealmente. Non ha seguito un solo problema né si è prodigato per alcuna causa a nostro favore. A differenza del Governo Prodi che erogò 405 milioni di euro di fondi straordinari aggiuntivi per il debito sanitario, Silvio Berlusconi non ha concesso un centesimo e ha fatto aumentare l’IRAP e le addizionali. La favola della Termoli – S. Vittore non ha avuto alcun finanziamento ed ogni ipotetico intervento è stato posticipato al 2014 dopo le elezioni nazionali e dopo il rinnovo del Consiglio Regionale. Nelle manovre finanziarie del 2009 e 2010 il Ministro Tremonti non ha stanziato nulla per la ricostruzione post-terremoto, ha tagliato i trasferimenti ordinari su scuola, trasporti, infrastrutture, servizi sociali e attività produttive. Con una mossa sadica il Governo Berlusconi ha inserito Termoli tra le città in cui installare una Centrale Nucleare ed ha autorizzato una seconda Centrale Turbogas a Venafro. I fondi comunitari sono arrivati col contagocce e i 476 milioni di euro di FAS sono ancora impigliati nelle procedure burocratiche. Tremonti ha bloccato anche 131 milioni di pagamenti ordinari con conseguenze drammatiche per imprese, comuni e amministrazioni pubbliche, che si sono trovati con le casse vuote e hanno dovuto fermare i cantieri e licenziare gli operai. Al Molise non è stato assicurato nemmeno il completamento dell’unica opera pubblica assegnata per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Avere eletto un parlamentare che è a Capo del Governo non ha portato alcun vantaggio alla nostra regione come sanno bene i sei comuni molisani colpiti dalla grandinata del 24 luglio 2010. Per il Veneto, la Liguria e la Lombardia i soldi sono usciti, ma per Rotello, Palata, S. Croce, Larino, Tavenna e Mafalda erano finiti. Gli impegni assunti di erogare 21 milioni di aiuti al settore bieticolo-saccarifero da parte del Ministro dell’ Agricoltura non sono stati onorati, né c’è stato alcun intervento del Ministero dell’Industria a sostegno dell’indotto metalmeccanico e dell’auto, legato ai 20 miliardi di investimenti della FIAT sul progetto Fabbrica Italia.
Ma Silvio Berlusconi si è superato inserendo nel Decreto “Milleproroghe” la clausola che i territori colpiti da terremoti e calamità naturali non riceveranno più un euro dallo Stato e dovranno ricorrere ad aumenti della benzina e delle tasse regionali per finanziarsi la ricostruzione. Con questa scelta il Molise perde un miliardo di euro e i terremotati vedono allontanarsi la possibilità di tornare a vivere in una casa normale. Questo schiaffo vergognoso lascia i segni dell’ingiustizia sul volto delle vedove che abitano le baracche inospitali dei villaggi provvisori e merita uno scatto di orgoglio da parte di tutti noi. Andiamo a Roma insieme ai terremotati abruzzesi a chiedergli di andarsene nelle sue ville a gozzovigliare nei suoi festini ma di liberare l’Italia dal dovere di sopportarlo ancora. I molisani del PDL che l’hanno votato riflettessero se intentargli una denuncia per furto elettorale e prendano le distanze da un piazzista di basso lignaggio che umilia l’Italia, calpesta la nostra regione e ci rende ridicoli agli occhi del Mondo. ☺
petraroia.michele@virgilio.it
Il Mondo ci ride dietro per le goffe panzane che il Presidente del Consiglio racconta sulle notti di Arcore. L’Italia è ostaggio di un chiacchiericcio globale che non ci fa onore. Si sprecano battute triviali sull’arzillo ottantenne che compra sorrisi, consensi e lussuria, sulla bancarella del piacere. Il Governo è bloccato, il Parlamento è fermo, stampa e televisioni buttano per aria stracci e urla, mentre le fabbriche chiudono, l’econo- mia non cresce, l’occupazione cala, i cantieri non partono, la scuola è in ambasce e un giovane su tre non studia e non lavora. Le donne guidano la riscossa e sono scese in piazza per mostrare i volti della pulizia, dell’onestà, della competenza e della dignità. Bisogna reagire, lottare e riprendersi il futuro, perché siamo stanchi di occuparci di fatti indegni che ci fanno vergognare di essere italiani.
E il Molise ha una ragione in più per ribellarsi e chiedere a gran voce le dimissioni di Berlusconi. Com’è noto tra i tanti furti perpetrati alla nostra regione c’è anche quello dei seggi parlamentari del PDL che nella precedente legislatura videro favorire l’On. La Loggia a danno di Rosario De Matteis e in questa legislatura hanno visto Silvio Berlusconi scegliere il collegio molisano facendosi beffe di Quintino Pallante. Ebbene, in poco meno di tre anni di attività istituzionale, il Capo del Governo, si è totalmente disinteressato della nostra regione infischiandosene platealmente. Non ha seguito un solo problema né si è prodigato per alcuna causa a nostro favore. A differenza del Governo Prodi che erogò 405 milioni di euro di fondi straordinari aggiuntivi per il debito sanitario, Silvio Berlusconi non ha concesso un centesimo e ha fatto aumentare l’IRAP e le addizionali. La favola della Termoli – S. Vittore non ha avuto alcun finanziamento ed ogni ipotetico intervento è stato posticipato al 2014 dopo le elezioni nazionali e dopo il rinnovo del Consiglio Regionale. Nelle manovre finanziarie del 2009 e 2010 il Ministro Tremonti non ha stanziato nulla per la ricostruzione post-terremoto, ha tagliato i trasferimenti ordinari su scuola, trasporti, infrastrutture, servizi sociali e attività produttive. Con una mossa sadica il Governo Berlusconi ha inserito Termoli tra le città in cui installare una Centrale Nucleare ed ha autorizzato una seconda Centrale Turbogas a Venafro. I fondi comunitari sono arrivati col contagocce e i 476 milioni di euro di FAS sono ancora impigliati nelle procedure burocratiche. Tremonti ha bloccato anche 131 milioni di pagamenti ordinari con conseguenze drammatiche per imprese, comuni e amministrazioni pubbliche, che si sono trovati con le casse vuote e hanno dovuto fermare i cantieri e licenziare gli operai. Al Molise non è stato assicurato nemmeno il completamento dell’unica opera pubblica assegnata per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Avere eletto un parlamentare che è a Capo del Governo non ha portato alcun vantaggio alla nostra regione come sanno bene i sei comuni molisani colpiti dalla grandinata del 24 luglio 2010. Per il Veneto, la Liguria e la Lombardia i soldi sono usciti, ma per Rotello, Palata, S. Croce, Larino, Tavenna e Mafalda erano finiti. Gli impegni assunti di erogare 21 milioni di aiuti al settore bieticolo-saccarifero da parte del Ministro dell’ Agricoltura non sono stati onorati, né c’è stato alcun intervento del Ministero dell’Industria a sostegno dell’indotto metalmeccanico e dell’auto, legato ai 20 miliardi di investimenti della FIAT sul progetto Fabbrica Italia.
Ma Silvio Berlusconi si è superato inserendo nel Decreto “Milleproroghe” la clausola che i territori colpiti da terremoti e calamità naturali non riceveranno più un euro dallo Stato e dovranno ricorrere ad aumenti della benzina e delle tasse regionali per finanziarsi la ricostruzione. Con questa scelta il Molise perde un miliardo di euro e i terremotati vedono allontanarsi la possibilità di tornare a vivere in una casa normale. Questo schiaffo vergognoso lascia i segni dell’ingiustizia sul volto delle vedove che abitano le baracche inospitali dei villaggi provvisori e merita uno scatto di orgoglio da parte di tutti noi. Andiamo a Roma insieme ai terremotati abruzzesi a chiedergli di andarsene nelle sue ville a gozzovigliare nei suoi festini ma di liberare l’Italia dal dovere di sopportarlo ancora. I molisani del PDL che l’hanno votato riflettessero se intentargli una denuncia per furto elettorale e prendano le distanze da un piazzista di basso lignaggio che umilia l’Italia, calpesta la nostra regione e ci rende ridicoli agli occhi del Mondo. ☺
Il Mondo ci ride dietro per le goffe panzane che il Presidente del Consiglio racconta sulle notti di Arcore. L’Italia è ostaggio di un chiacchiericcio globale che non ci fa onore. Si sprecano battute triviali sull’arzillo ottantenne che compra sorrisi, consensi e lussuria, sulla bancarella del piacere. Il Governo è bloccato, il Parlamento è fermo, stampa e televisioni buttano per aria stracci e urla, mentre le fabbriche chiudono, l’econo- mia non cresce, l’occupazione cala, i cantieri non partono, la scuola è in ambasce e un giovane su tre non studia e non lavora. Le donne guidano la riscossa e sono scese in piazza per mostrare i volti della pulizia, dell’onestà, della competenza e della dignità. Bisogna reagire, lottare e riprendersi il futuro, perché siamo stanchi di occuparci di fatti indegni che ci fanno vergognare di essere italiani.
E il Molise ha una ragione in più per ribellarsi e chiedere a gran voce le dimissioni di Berlusconi. Com’è noto tra i tanti furti perpetrati alla nostra regione c’è anche quello dei seggi parlamentari del PDL che nella precedente legislatura videro favorire l’On. La Loggia a danno di Rosario De Matteis e in questa legislatura hanno visto Silvio Berlusconi scegliere il collegio molisano facendosi beffe di Quintino Pallante. Ebbene, in poco meno di tre anni di attività istituzionale, il Capo del Governo, si è totalmente disinteressato della nostra regione infischiandosene platealmente. Non ha seguito un solo problema né si è prodigato per alcuna causa a nostro favore. A differenza del Governo Prodi che erogò 405 milioni di euro di fondi straordinari aggiuntivi per il debito sanitario, Silvio Berlusconi non ha concesso un centesimo e ha fatto aumentare l’IRAP e le addizionali. La favola della Termoli – S. Vittore non ha avuto alcun finanziamento ed ogni ipotetico intervento è stato posticipato al 2014 dopo le elezioni nazionali e dopo il rinnovo del Consiglio Regionale. Nelle manovre finanziarie del 2009 e 2010 il Ministro Tremonti non ha stanziato nulla per la ricostruzione post-terremoto, ha tagliato i trasferimenti ordinari su scuola, trasporti, infrastrutture, servizi sociali e attività produttive. Con una mossa sadica il Governo Berlusconi ha inserito Termoli tra le città in cui installare una Centrale Nucleare ed ha autorizzato una seconda Centrale Turbogas a Venafro. I fondi comunitari sono arrivati col contagocce e i 476 milioni di euro di FAS sono ancora impigliati nelle procedure burocratiche. Tremonti ha bloccato anche 131 milioni di pagamenti ordinari con conseguenze drammatiche per imprese, comuni e amministrazioni pubbliche, che si sono trovati con le casse vuote e hanno dovuto fermare i cantieri e licenziare gli operai. Al Molise non è stato assicurato nemmeno il completamento dell’unica opera pubblica assegnata per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Avere eletto un parlamentare che è a Capo del Governo non ha portato alcun vantaggio alla nostra regione come sanno bene i sei comuni molisani colpiti dalla grandinata del 24 luglio 2010. Per il Veneto, la Liguria e la Lombardia i soldi sono usciti, ma per Rotello, Palata, S. Croce, Larino, Tavenna e Mafalda erano finiti. Gli impegni assunti di erogare 21 milioni di aiuti al settore bieticolo-saccarifero da parte del Ministro dell’ Agricoltura non sono stati onorati, né c’è stato alcun intervento del Ministero dell’Industria a sostegno dell’indotto metalmeccanico e dell’auto, legato ai 20 miliardi di investimenti della FIAT sul progetto Fabbrica Italia.
Ma Silvio Berlusconi si è superato inserendo nel Decreto “Milleproroghe” la clausola che i territori colpiti da terremoti e calamità naturali non riceveranno più un euro dallo Stato e dovranno ricorrere ad aumenti della benzina e delle tasse regionali per finanziarsi la ricostruzione. Con questa scelta il Molise perde un miliardo di euro e i terremotati vedono allontanarsi la possibilità di tornare a vivere in una casa normale. Questo schiaffo vergognoso lascia i segni dell’ingiustizia sul volto delle vedove che abitano le baracche inospitali dei villaggi provvisori e merita uno scatto di orgoglio da parte di tutti noi. Andiamo a Roma insieme ai terremotati abruzzesi a chiedergli di andarsene nelle sue ville a gozzovigliare nei suoi festini ma di liberare l’Italia dal dovere di sopportarlo ancora. I molisani del PDL che l’hanno votato riflettessero se intentargli una denuncia per furto elettorale e prendano le distanze da un piazzista di basso lignaggio che umilia l’Italia, calpesta la nostra regione e ci rende ridicoli agli occhi del Mondo. ☺
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