le ragioni del suo essere
28 Marzo 2011 Share

le ragioni del suo essere

 

A Rocca di Papa il 4/5/6 di febbraio c’è stato il seminario annuale di formazione per i referenti territoriali, provinciali e regionali di Libera; gli incontri sono stati di un livello notevole e nel contempo necessari per una lettura articolata della realtà regionale e nazionale. La relazione conclusiva è stata affidata a Leo di Torino e quanto segue costituisce la sintesi dei lavori. Libera è un’associazione in continua espansione  tanto che negli ultimi 2-3 anni essa è cresciuta di 1/3 grazie anche all’immagine che essa ha contribuito a diffondere nella società civile e presso le giovani generazioni. Di qui, scaturisce una serie di considerazioni utili per meglio capire il compito culturale, civile e politico di Libera.

1. Libera non è né un partito né un’azienda; Libera non ha un’organizzazione centralistica; il suo modello organizzativo è il “pluralismo” locale, per cui i singoli presìdi hanno libertà di muoversi sulla base di una programmazione annuale condivisa, il cui risultato è la narrazione comune delle cose, degli avvenimenti, della storia, delle sofferenze delle famiglie delle vittime delle mafie. L’organizzazione interna di Libera è l’esatto contrario di quella di un partito o di un’azienda; per dare un’idea precisa, prendiamo a prestito l’immagine della piramide rovesciata: la segreteria nazionale è la punta di una piramide che però costituisce la base, mentre il vertice, cioè tutti gli iscritti, è costituito da quella che è effettivamente la base di una piramide. Dunque, c’è il ribaltamento della logica verticistica e un significato profondo si raccoglie da questo capovolgimento: il ruolo in Libera viene svolto dagli iscritti, dalla base, dai presidi che, conoscendo il territorio, ne leggono le dinamiche, interpretando i fatti e le storie. Di qui, in Libera c’è la massima flessibilità organizzativa che in tale modo finisce con il favorire il rapporto organico e sinergico fra il centro e la periferia territoriale.

2. I coordinamenti regionali si danno, articolandolo, un progetto condiviso, individuando aspetti particolari su cui lavorare e organizzare la complessiva rete dei servizi. I grandi temi sono quelli della legalità, della giustizia, della solidarietà per chi soffre a causa dei ricatti, delle pressioni determinate dall’usura, dal racket, dal pizzo; ma tematiche egualmente cospicue e pertinenti sono quelle che sottolineano la corresponsabilità come rifiuto della delega e come processo di conoscenza e di lettura delle vicende, delle storie, delle aggressioni illegali che riempiono la quotidianità dei nostri territori. Di qui la necessità di dotarsi di un metodo di lavoro efficace, coinvolgente, di ciascuna realtà territoriale che ha riconosciuto i principi ispiratori del proprio lavoro. Altre tematiche essenziali per Libera sono quelle della formazione, dell’informazione, dei rapporti con le istituzioni scolastiche e gli Enti locali, la lettura delle infiltrazioni malavitose; l’area tematica della corruzione, dell’utilizzazione sociale dei beni confiscati alle mafie e ai corrotti (speriamo molto presto!), e quella per noi radicale che è la Memoria delle vittime come trascrizione di una Storia così come essa si è svolta, contrastando quella deriva civile che ha il nome di revisionismo storico e storiografico.

3. Libera non deve lasciarsi sopraffare dalla smania dell’ege- monismo ma deve tendere alla valorizzazione delle singole associazioni che ne fanno parte, confondendosi nei loro contenuti fondamentali condivisi, perché solo con questa strategia si individuano gli obiettivi comuni. Fare rete, quindi, è essenziale e significa avere il culto del rispetto dell’altro e mettere in atto una collaborazione paritetica.

4. Libera come associazione non deve obbedire a logiche partitiche né a visioni prospettiche fondate su interpretazioni ideologiche e rigide della realtà. L’ascolto degli altri e delle loro ragioni è un metodo di lavoro che, perseguito, conduce all’ottenimento degli obiettivi prefissati. Di qui, il “nostro” compito è imporci il silenzio, quando gli altri prospettano le loro ragioni e le loro progettualità. L’ascolto degli altri ci aiuta ad essere più proficuamente coerenti: la coerenza è utile non soltanto a noi ma è anche uno strumento della comunicazione molto apprezzato soprattutto dai giovani.

5. La formazione è rilevante per Libera, in quanto essa ci porta a raggiungere livelli congrui di narrazione comune e condivisa delle cose, dei fatti, delle storie  collettive e anche individuali.

6. Libera fa politica in quanto essa interloquisce con la Politica, con tutte le organizzazioni che sono presenti nella dinamica civile, culturale, economica del nostro Paese. Far politica significa assumere su di sé le tematiche collettive per una trasformazione della società nella direzione della giustizia diffusa, dell’ottemperanza alle regole che sono alla base della nostra vita, ossia quelle che la Carta Costituzionale ci ricorda e che quotidianamente vengono calpestate e vilipese; far politica significa anche essere presenti al fianco di quanti soffrono perché soffocati o angosciati dai gruppi malavitosi che praticano il racket, il pizzo, l’usura, etc.

7. Per Libera la comunicazione è fondamentale, in quanto è strumento di democratica, collettiva e matura partecipazione alle vicende del nostro paese. Informare le persone e la collettività è un imperativo categorico.

8. L’attività di e in Libera è assolutamente volontaristica; pertanto, non sono previsti né vantaggi personali né riconoscimenti di chicchessia. Il volontariato trova in sé la dinamica e la ragione del suo essere e del suo ruolo nella società. Nessuno gratificherà nessuno: questo è il nesso della bellezza dell’azione volontaristica, che nello stesso tempo esprime anche una visione dinamica della politica e della partecipazione democratica alle storie del proprio territorio e del proprio Paese: per questo la Storia è completamente nostra.

9. Per Libera un momento di particolare rilievo è la capacità di leggere la Storia in maniera condivisa, comune; allora vuol dire che gli strumenti dell’interpretazione degli avvenimenti sono patrimonio di più soggetti e questo mette in risalto un livello maturo di democrazia civile.

10. Libera è un’associazione temporanea di scopo. ☺

bar.novelli@micso.net

 

CALENDARIO DELLE ATTIVITA’

Aprile 2011.

– 07.04.2011 – 3° incontro di formazione/informazione presso l’Aula magna del Liceo scientifico st. “A. Romita” di Cb, Via Facchinetti, ore 15.30-17.30 con il Procuratore capo della Procura di Campobasso, dott. Armando D’Alterio e il sostituto Procuratore della procura di Napoli dott. Raffaele Cantone, su “Lo sport come momento di autoformazione e di contrasto della illegalità”. Saranno presenti le/i docenti del “Romita”, gli studenti interessati nonché i docenti della rete delle scuole di Cb e Petrella che hanno aderito al progetto di formazione.

– 26/27.04.2011 – Carovana antimafie internazionale 2011 – I temi della carovana antimafie internazionale sono la Memoria, I beni confiscati, Il lavoro. Il pomeriggio-serata del 26 Aprile p.v. la Carovana sarà a Termoli – all’inizio del Corso principale, in villa, dalle ore 18.00 alle 21.00 all’incirca. Insieme a Libera contro le mafie, Molise, Libera di Termoli, alla CGIL Molise la Carovana antimafie internazionale incontrerà i giovani e i cittadini di Termoli sui temi della carovana e sul lavoro, condizionato anche nella regione molisana dal fenomeno abnorme del “caporalato”. Il 27 aprile p.v. la carovana sarà a Campobasso presso un istituto secondario superiore.

Maggio 2011

– 06.05.2011 – Incontro (è il 4° della formazione/informazione) con Marcello Cozzi, membro del coordinamento nazionale di Libera contro le mafie, su “Quando la mafia non esiste”. L’incontro si terrà presso l’Aula magna della IPIA di Campobasso, in Via S. Giovanni.

 

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