L’erba strega
La linaiola (Linaria vulgaris Mill.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginacee. Fino a poco tempo fa era circoscritta alla famiglia delle Veronicacee o Scrofulariacee, ma con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica è stata stabilita una nuova posizione tassonomica.
Il nome del genere Linaria deriva dal latino linum e si deve alla somiglianza delle foglie a quelle del lino comune (Linum usitatissimum). L’epiteto specifico vulgaris si riferisce alla sua ampia diffusione.
La pianta cresce allo stato spontaneo. Nel suo pieno sviluppo vegetativo raggiunge mediamente i 25 cm di altezza anche se non mancano esemplari alti fino a 1 metro. Ha un ciclo biologico perenne con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. È dotata di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e dai suoi rizomi, i fusti sotterranei, ogni anno si dipartono radici e fusti aerei.
Fiorisce già dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato, generalmente da giugno a novembre, quando i suoi fiori dal colore giallo zolfo, che richiamano alla nostra mente la bocca di leone gialla, con una macchia arancione, sono più appariscenti: questo è infatti il periodo del suo pieno sviluppo. La corolla del fiore, gamopetala e tubolare, completamente chiusa da un rigonfiamento che impedisce la penetrazione degli insetti, è caratterizzata dalla presenza di uno sperone leggermente curvo all’altezza delle fauci. A questo proposito risulta particolarmente interessante il fatto che gli insetti, non essendo capaci di entrare nella lunga tromba che conduce allo sperone della corolla, creano un foro nella stessa facendo così colare all’ esterno il nettare.
In Italia è presente ovunque, tranne che in Sicilia. Habitat tipici della linaria sono gli incolti ma anche le colture, i ruderi, i bordi di strada, fino a 1.500 m. di altitudine. Per le sue capacità di adattamento si trova facilmente nelle zone che hanno ricevuto un evidente impatto da parte dell’attività umana. Quindi è maggiormente diffusa in zone fortemente antropizzate, molto frequenti sul territorio italiano, e la si può osservare bene, viaggiando in auto, sui cigli delle carreggiate, a ridosso dei binari del treno e laddove la mano dell’uomo ha modificato completamente il paesaggio naturale e rurale. Dato che riesce a crescere e a diffondersi bene anche in ambienti ostili, simboleggia la caparbietà e la testardaggine.
Ma la linaiola viene spesso coltivata a scopo ornamentale. Ama il pieno sole, ma cresce bene anche alla mezz’ombra e sopporta perfino le temperature più basse. Si adatta a tutti i tipi di terreno anche se preferisce un substrato calcareo. Sebbene sia resistente all’attacco degli insetti, soffre di oidio o mal bianco quando il clima è troppo umido oppure a causa dei ristagni idrici nel terreno di coltivazione, che possono provocare il marciume delle radici.
È insomma una pianta senza pretese, spesso considerata infestante nonostante il suo aspetto decorativo, tanto che viene chiamata anche erba strega perché per i suoi componenti può essere utilizzata come pianta officinale. Ha infatti proprietà epatoprotettrici, diuretiche, espettoranti e purgative. Applicazioni della sua polpa fresca su infezioni epidermiche di varia natura hanno un’elevata capacità calmante e lenitiva su prurito e dolore con compresse ottenute da decotti e infusi.☺
