per essere felice tutto l’anno
2 Febbraio 2011 Share

per essere felice tutto l’anno

 

«“Benvenuto, benvenuto!” cantava e squillava ogni raggio di sole, e il fiore si sollevava sulla neve protendendosi al mondo luminoso. I raggi di sole lo accarezzarono e lo baciarono finché lui si aprì completamente, bianco come neve e adorno di striscioline verdi. Piegava il capo con gioia e umiltà… “Ti spezzerai!” gli dicevano. “Appassirai, gelerai! Perché sei uscito fuori? Perché ti sei lasciato incantare? Il raggio di sole ti ha gabbato! E ti sta bene, fiorellino gabbato dall’estate!”». Ma il timido fiorellino resistette più che bene al freddo.

Il protagonista della fiaba dello scrittore danese Andersen è il bucaneve, uno dei primi a comparire verso la fine dell’inverno, detto per questo anche “stella del mattino”. Sboccia da fine gennaio ai primi di marzo e rappresenta un delicato preludio al risveglio della natura. La fioritura del piccolo bucaneve, color bianco latte, dalla bellezza semplice e discreta, è infatti una delle prime a segnalare l’inizio della precoce primavera, in anticipo rispetto all’equinozio del 21 marzo, e la tradizione cristiana la associa alla Candelora, il 2 febbraio, giorno della purificazione della Madonna.

Il bucaneve cresce spontaneo nel sottobosco umido; si adatta bene anche nei giardini o in un vaso, purché collocato in un posto mediamente ombroso e riparato dal sole. I suoi bulbi vanno piantati all’inizio dell’autunno e non hanno particolari esigenze; si coltivano facilmente in ogni tipo di terreno e si sviluppano rapidamente. Per il loro aspetto grazioso possono essere regalati sotto forma di mazzo, pianta in vaso o bouquet misto a fiori colorati. Sebbene non siano molto comuni in Italia, noi abitanti di questa zona abbiamo la fortuna di vederli sbocciare, puntualmente, in una contrada del nostro territorio, sulla riva destra del ruscello Burreccèlle e in prossimità della omonima cascata (vedi foto), e addirittura possiamo ammirarli anche dall’auto, circolando nella strada statale sottostante.

Il suo nome scientifico è Galanthus nivalis, cioè “fiore color latte”, dal greco gála = “latte” e ánthos = “fiore”, mentre l’aggettivo latino nivalis = “della neve” pone l’accento sul fatto che il fiore di frequente sbuca da sotto la neve. Però alcune specie di bucaneve sono originarie di zone dove la neve non è mai apparsa.

I Greci collegavano a questo fiore una leggenda ambientata in un’isoletta dell’Egeo, dove Dedalo seppellì lo sfortunato Icaro dopo il volo fatale. Da quel giorno il vento, al primo tepore del sole, piange la morte di Icaro con lacrime che a contatto del suolo si trasformano nelle delicate corolle del bucaneve.

 Il poeta greco Omero narra poi nell’Odissea che il dio Mercurio aveva consegnato a Ulisse un’erba magica – che in realtà era un comune bucaneve – come antidoto per immunizzarsi contro la pozione propinata dalla maga Circe per indurre in uno stato di totale amnesia l’equipaggio che era con lui.

Secondo una leggenda cristiana, dopo la cacciata dall’Eden, Adamo ed Eva, nel cuore dell’inverno, si erano incamminati verso il loro esilio terrestre. Ma dopo qualche ora di strada Eva era esausta e soprattutto scoraggiata al pensiero di dover trascorrere tutta la vita in quel gelo. Quando ormai Adamo non sapeva più cosa fare per sostenere Eva, apparve un angelo a convincerla che sarebbero sopraggiunte altre stagioni migliori, come la primavera e l’estate. Ma la donna non sentiva ragioni. Fu allora che il messaggero del Signore, dopo aver catturato alcuni fiocchi di neve, vi soffiò il suo alito ordinando loro di mutarsi in boccioli, e questi, appena giunti a terra si trasformarono nei bucaneve.

Chi prova a coglierne un mazzetto ricorderà per sempre il senso di freschezza che il loro contatto lascia sulla pelle. Per questa loro caratteristica, i bucaneve sono sinonimo di nuova vita e nel linguaggio dei fiori evocano speranza ed ottimismo. Sono pertanto un omaggio gradito in occasione di nascite, matrimoni, traslochi, cambiamenti esistenziali e, in generale, buoni propositi. Si ricorda anche un proverbio che dice: “una primavera senza bucaneve vuol dire un’estate senza frutti”. E un altro invita a coglierne almeno uno perché “basta raccogliere un fiore di bucaneve nella prima notte di luna dopo la fine di gennaio per essere felici tutto  l’anno”. ☺

giannotti.gildo@gmail.com

 

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