L’età delle rocce del molise
30 Aprile 2017
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L’età delle rocce del molise

Esistono due criteri per misurare l’età delle rocce della crosta terrestre. Si tratta di due sistemi di cronologia, il primo di tipo naturalistico, il secondo fisico. Integrati tra loro, i due princìpi permettono di inquadrare, nella giusta dimensione, temporale e spaziale, uno o più eventi del passato. Il metodo naturalistico, facendo riferimento alla presenza dei fossili all’interno delle rocce sedimentarie, fornisce una cronologia relativa del materiale roccioso interessato, nel senso che indica semplicemente se una roccia è più o meno antica di un’altra; da qui la suddivisione dell’età della Terra nelle cinque Ere geologiche a tutti nota. In un primo momento i nomi assegnati, a partire dai fossili più antichi a quelli via via più recenti, furono Primaria o Paleozoica, Secondaria o Mesozoica, Terziaria o Cenozoica, Quaternaria o Neozoica. Quando, qualche decennio più tardi, ci si rese conto che la gran parte dei terreni presenti sulla superficie terrestre aveva un’età ancor più antica, invece che stravolgere quanto già stabilito, si preferì indicare col termine di Era Archeozoica tutto il materiale roccioso formatosi anteriormente alla Primaria.
La cronologia assoluta permette, invece, attraverso l’uso di vari principi fisici, in particolare quello del decadimento radioattivo degli elementi chimici inclusi nei minerali delle rocce analizzate, di stabilire il numero di anni trascorsi dal momento in cui la roccia si è formata.
Lo studio dei fossili presenti nelle rocce molisane ha permesso di stabilire, per ognuna delle specie rilevate, sia l’origine che la sua collocazione spaziale. In particolare è possibile affermare che i fossili più antichi appartengono all’Era Secondaria o Mesozoica e precisamente al periodo Cretaceo, ultimo, in ordine di tempo, dopo il Trias e il Giurassico, dei tre in cui tale Era viene suddivisa.
Gli organismi tipici di questo periodo sono le Rudiste ovvero Molluschi bivalvi (vedi vongole e cozze) che, apparsi alla fine del periodo precedente, si estinsero alla fine del Cretaceo, segnando, così, anche la fine della stessa Era. La loro struttura indica che il loro ambiente di vita fosse quello delle scogliere coralline (vedi le attuali Bahamas), dove davano origine a vere e proprie biocostruzioni nei mari caldi del periodo, contribuendo con i loro accumuli alla formazione di cospicui depositi di “calcari a Rudiste”, i cui fossili sono cospicuamente diffusi in varie località del Matese, anche del versante molisano.
A segnare la fine del Mesozoico, anche detta Era di mezzo, è anche e soprattutto, la ben più famosa estinzione dei caratteristici Dinosauri, i veri dominatori del Mesozoico, tanto che questo tempo è anche detto Era dei rettili.
L’Era successiva, la Cenozoica, che rappresenta una frazione rilevante del territorio molisano, è anche detta Era dei mammiferi, in ragione della loro affermazione in tutti gli ambienti, sia terrestri che acquatici e in qualche caso anche aereo, in quando poterono, finalmente, liberarsi, dei temutissimi rettili che ne avevano impedito, fino ad allora, la diffusione e lo sviluppo.
Per quanto riguarda i fossili, così come’è possibile indicare quali fossili guida (organismi che per la loro storia di vita, sono in grado di dare precise indicazioni circa la loro età), i Nummuliti per il Cenozoico, in particolare per il Periodo del Paleogene, ci si può riferire alle Rudiste per il Cretaceo e/o alle Ammoniti, non rintracciabili all’interno dei confini molisani, per il Giurassico.

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