Libri: “LA LEZIONE” di Gustavo Zagrebelsky
9 Maggio 2023
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Libri: “LA LEZIONE” di Gustavo Zagrebelsky

“La lezione è un momento non «informativo» ma piuttosto «fermentativo», ricco della soddisfazione, se non di scoprire cose nuove, almeno di toccare cose già fatte e dette innumerevoli volte, ma di toccarle con le proprie mani e con la propria mente”.

Gustavo Zagrebelsky ci offre una ‘lezione’ molto profonda in questo Discorso (ed. Einaudi), trascrizione del suo intervento alla Biennale Democrazia – Torino, 7 ottobre 2021. Sono la scuola e l’università i settori su cui il professor Zagrebelsky si sofferma e la sua riflessione sul mondo dell’educazione e sul tema della trasmissione della ‘cultura’ da una generazione a quella successiva tocca diversi ambiti, con una pacatezza e dovizia di osservazioni che sorprendono positivamente anche chi sul confronto con le giovani generazioni lavora o vi si è impegnato in passato.

“Una lezione non è un tram che vi porta da un posto all’altro”: questa bizzarra immagine che l’autore riprende da Pavel Florenskij, studioso russo fucilato nel 1937 all’epoca delle purghe staliniane, rafforza la tesi che la lezione sia una passeggiata a piedi. “È la passeggiata a essere importante, non la destinazione”: non quindi un travaso di contenuti dal docente agli alunni bensì scoperta continua che corrisponde al vero apprendimento. Ed il sistema scolastico italiano, quello di ieri come quello attuale, mostra criticità, sperimentazioni, conquiste, stanchezze, ostacoli. Certo si potrebbe obiettare che i problemi della scuola siano sempre gli stessi, indipendentemente dai governi in carica, e che negli ultimi anni sono aumentate le cifre inerenti l’abbandono scolastico, ma il saggio del professor Zagrebelsky non cede alla rassegnazione, né al rimpianto; al contrario risuona di ferma e convinta fiducia nell’azione pedagogica.

Etimologicamente il vocabolo “«pro- fessore» viene da profaìno, «faccio apparire», «proferendo, faccio luce», o «faccio venire alla luce», come fa la levatrice socratica”. E qui il senso di un impegno – lavoro artigianale, missione (?) – che non si esaurisce in momenti performativi (come si usa dire oggi) ma guarda lontano, a traguardi certamente non immediati ma sicuramente proficui e solidi.

È questo il messaggio che La lezione intende offrirci: fare lezione è “camminare insieme guardandosi intorno, sempre e di nuovo”. (D.C.)

 

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