l’origano
14 Aprile 2010 Share

l’origano

 

Il grande naturalista svedese Carlo Linneo, nell’attribuire il nome del genere a cui appartiene questa pianta, l’aveva definita “splendore della montagna” per renderle merito della profusione con la quale l’origano (assieme alla maggiorana) arricchisce i monti e le colline delle regioni mediterranee. Il nome scientifico deriva infatti dal greco oríganos, composto da óros, montagna, e da gános, splendore: “splendore di montagna” perché alligna soprattutto nelle zone collinari e montuose. La voce locale ’u p’leje, invece, deriva dal latino puleium, “puleggio, erba odorosa”; (cfr. anche spagnolo poleo e portoghese poejo).

Diffuso nel meridione, fino a 2000 m circa di altitudine, è comune in tutta l’Europa meridionale ma lo possiamo trovare anche in quella settentrionale. Fiorisce abbondante da giugno a settembre negli incolti aridi e soleggiati, nelle pietraie e nei terreni sassosi, nelle radure, sulle scarpate, lungo i sentieri, al limitare delle foreste o delle macchie e nei pascoli, nonché negli incolti cespugliosi ed erbosi con rocce affioranti, ed esposti al sole. Questa sua predilezione per i luoghi incolti evocò a Gabriele D’Annunzio l’idea di una ninfa, nei cui baci immagina di ritrovare il sapore dell’origano misto a quello della menta:

“L’ebbi su’ miei ginocchi di silvano;

e nella sua saliva amarulenta

assaporai l’origano e la menta”.

L’origano, eccellente pianta mellifera e ornamentale, è ben nota nella storia dei semplici e fu sempre molto apprezzata, come testimoniano, fra gli altri, Dioscoride, Columella e Plinio. Nei vecchi testi di medicina si parlava di una specie di origano a fiori bianchi, ma l’Origanum vulgare L. può avere anche fiori rosa porporini; spesso è confuso con la maggiorana, che si è sporadicamente naturalizzata in Italia e viene coltivata in Liguria. L’odore gradevole emanato dalla pianta è dovuto alla presenza, sulle foglie, di particolari peli ghiandolari che secernono appunto questa sostanza aromatica. La caratteristica è comune a tutte le piante appartenenti, come l’origano, alla famiglia delle Labiate: chi non ha mai sentito, calpestando un pascolo, il profumo intenso di quella pianta, anch’essa diffusa nelle nostre zone, detta ’a mende d’u p’curare (Mentha suaveolens Ehrh.)?

Per il suo inconfondibile aroma che accompagna ed esalta molti dei nostri piatti più tradizionali, lo si impiega sulla pizza al pomodoro e su altre pietanze tipiche, come l’acquesale, pane òglie e p’mb’dore, e poi ancora nelle salse, nelle insalate, nella carne e nel pesce. E che specialità quellu turc’nelle avvolto intorno a steli di origano! Il passante che incontra la scia del suo profumo non può fare a meno di girarsi verso il punto di provenienza. Senza dimenticare che l’origano è l’erba impiegata inconfondibilmente nelle preparazioni “alla pizzaiola”, nelle minestre, negli stufati e negli arrosti.

Le sommità fiorite e le foglie sono state sempre usate anche per le loro qualità terapeutiche, perché contengono diversi principi attivi, tannini e sostanze amare. L’origano è inoltre antalgico, antisettico, antispasmodico, espettorante, parassiticida, stomatico e tonico. Lo si usa per curare o preservare l’apparato respiratorio e digerente: è perciò utile contro le bronchiti, le tossi persistenti, le digestioni laboriose. I fitoterapisti lo prescrivono anche per la sua azione stimolante sull’apparato nervoso; ma non manca di altre virtù: si può guarire rapidamente un torcicollo applicando sulla parte sommità fiorite, appena colte, riscaldate per brevissimo tempo in padella e racchiuse in un cuscinetto. Lo si aggiunge infine alle vivande per ottenere una buona secrezione dei succhi gastrici e un miglioramento del fegato.

Le parti aeree dell’origano vanno raccolte a metà mattina, in giornate possibilmente non umide né ventose, ed essiccate all’ombra, in un ambiente ventilato e in mazzetti posti a testa in giù. La specie è di facile ricerca ed individuazione, ma va raccolta con senso di responsabilità, misura ed intelligenza, perché gravemente minacciata di estinzione.

L’origano, come del resto tutte le piante aromatiche e medicinali, va colto quando ha raggiunto il “tempo balsamico” che coincide con la fase di maggiore rigoglio o di fioritura, quando  è più ricco di principi attivi. Questo comporta però la mancata formazione dei semi e quindi l’impossibilità di riprodursi per via sessuata. È possibile, comunque, la coltivazione utilizzando il seme o mediante la divisione del cespo rizomatoso con buoni risultati su tutti i tipi di terreno purché sia scelto l’ambiente adatto, cioè una posizione soleggiata e priva di ristagni d’acqua. I migliori risultati si ottengono nelle zone del centro Italia e soprattutto nel meridione del nostro Paese.

Molti raccoglitori improvvisati, pseudoesperti, con la loro sbadataggine e faciloneria estirpano l’intera pianta, compreso il rizoma, organo di riproduzione vegetativa, impedendo così il ciclo biologico. È fondamentale, allora, non tramutarsi in “predatori” della natura, ma rispettare l’ambiente raccogliendo solo una piccola percentuale di origano e lasciandone sul posto sempre degli esemplari integri che possano riprodurre la specie. Inoltre sarebbe opportuno munirsi di un paio di forbici o di un coltellino ben affilato per non danneggiare la pianta e, nello stesso tempo, l’ambiente. A questo proposito la Regione Molise ha inteso promulgare alcune regole sulla salvaguardia di diverse specie, fra le quali l’origano, con la legge n. 9 del 23 febbraio 1999: quantità massima consentita 500 g (steli lunghi meno di 20 cm). Forse non tutti sono a conoscenza della legge ma auspichiamo che essa venga rispettata da una crescente coscienza ecologica. Oltre all’educazione però è necessaria una vigilanza affidata agli agenti del Corpo Forestale dello Stato, come impone la legge stessa. Ci attendiamo perciò che le nuove generazioni sappiano trovare al più presto le forme e i modi per rispettare questa legge di tutela del nostro patrimonio naturale, per non dover dire, un giorno, con nostalgia, ’na vote jevame pe’  pp’leje…

giannotti.gildo@gmail.com

 

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