Come una stanza luminosa di colpo si oscura, allo stesso modo la vita ci fa sentire prima 3 metri sopra al cielo, poi 30 sotto terra. A volte non fa che riempirci di illusioni, altre cambia rotta così velocemente che ci interroghiamo su come un sogno ad occhi aperti sia potuto durare meno di uno fatto ad occhi chiusi. Ci affezioniamo alle persone e poi le perdiamo, elenchiamo un mare magnum di domande e difficilmente riusciamo a trovarne le risposte. Facciamo del bene e ci sembra di ricevere l’opposto, ma non dovremmo dare con il fine di riscuotere. Siamo felici e d’improvviso “gli occhi si fermano e si gonfiano di tutto, come quelli dei bambini” (Nessuno si salva da solo, Margaret Mazzantini), ma forse non è una vera felicità. Vorremmo capire tutto, ma forse l’unica cosa vera da capire è che è impossibile accontentarci, anche se fossimo saggi, perché “non si è mai grandi abbastanza nella vita” (Credi, 883).
Una cosa che ormai dovremmo avere ben chiara è che il tempo non si ferma: non aspetta che ci godiamo un bel momento, né che ricomponiamo i pezzi rotti del nostro cuore. Il tempo corre, veloce. Per questo dobbiamo imparare a chiedere scusa, a perdonare, ad aiutare, ad ascoltare, a non accumulare rimpianti e a creare le occasioni invece di aspettarle. Per questo dobbiamo imparare a non fissarci sui lati negativi che costituiscono la nostra vita.
Non c’è rimedio alla sofferenza come non ce n’è alla felicità. Non possono piacerci entrambe, ma dobbiamo saperle accettare, consapevoli che l’unica alternativa alla sofferenza è reagire. Scoraggiarsi, arrendersi, lasciarsi andare “è come fare il bagno nell’acqua tiepida. Non fa caldo e non fa ancora freddo” (M. Mazzantini). A chi piacerebbe fare il bagno nell’acqua fredda? Ma, mentre l’acqua possiamo continuare a farla scorrere fin quando non raggiunge la temperatura che desideriamo, la vita non possiamo mica cambiarla! Per questo è inutile restare impassibili a guardare da lontano situazioni per le quali ci sembra evidente di essere impotenti. Perché intervenire vuol dire provare a cambiarle! E poi non penso che ci sia alternativa migliore.
Immagina di star facendo una partita di calcio: sei di fronte al portiere dell’altra squadra e circondato dai tuoi avversari. Però, avendo la palla, potresti fare gol. L’unica alternativa in questi casi è tirare! Senza aver paura, perché essa spesso inganna, “come falso veder bestia quand’ombra” (Divina Commedia, Inferno, canto II), cioè come quando ci si spaventa per aver visto una bestia frutto della propria immaginazione. Quindi, senza permetterle di ostacolarti, tira! E non pensare se farai gol o meno. Tanto se non lo farai non vuol dire che sei una frana e, al contrario, non vuol dire che diventerai un mito.
In ogni caso non ascoltare mai la gente perché ha il potere di renderti schiavo delle sue critiche e delle sue bugie. Ascolta il tuo cuore! E ricordati che quando accade qualcosa di negativo e inevitabile non devi permettere alla vita di strapparti la forza, di spegnerti il sorriso. Però lotta, sempre. Pur sapendo che a volte perderai. È normale, è la vita.
La vita. A volte è proprio strana, vero?
maramancini94@tiscali.it
La vita. A volte è proprio strana,vero?
Come una stanza luminosa di colpo si oscura, allo stesso modo la vita ci fa sentire prima 3 metri sopra al cielo, poi 30 sotto terra. A volte non fa che riempirci di illusioni, altre cambia rotta così velocemente che ci interroghiamo su come un sogno ad occhi aperti sia potuto durare meno di uno fatto ad occhi chiusi. Ci affezioniamo alle persone e poi le perdiamo, elenchiamo un mare magnum di domande e difficilmente riusciamo a trovarne le risposte. Facciamo del bene e ci sembra di ricevere l’opposto, ma non dovremmo dare con il fine di riscuotere. Siamo felici e d’improvviso “gli occhi si fermano e si gonfiano di tutto, come quelli dei bambini” (Nessuno si salva da solo, Margaret Mazzantini), ma forse non è una vera felicità. Vorremmo capire tutto, ma forse l’unica cosa vera da capire è che è impossibile accontentarci, anche se fossimo saggi, perché “non si è mai grandi abbastanza nella vita” (Credi, 883).
Una cosa che ormai dovremmo avere ben chiara è che il tempo non si ferma: non aspetta che ci godiamo un bel momento, né che ricomponiamo i pezzi rotti del nostro cuore. Il tempo corre, veloce. Per questo dobbiamo imparare a chiedere scusa, a perdonare, ad aiutare, ad ascoltare, a non accumulare rimpianti e a creare le occasioni invece di aspettarle. Per questo dobbiamo imparare a non fissarci sui lati negativi che costituiscono la nostra vita.
Non c’è rimedio alla sofferenza come non ce n’è alla felicità. Non possono piacerci entrambe, ma dobbiamo saperle accettare, consapevoli che l’unica alternativa alla sofferenza è reagire. Scoraggiarsi, arrendersi, lasciarsi andare “è come fare il bagno nell’acqua tiepida. Non fa caldo e non fa ancora freddo” (M. Mazzantini). A chi piacerebbe fare il bagno nell’acqua fredda? Ma, mentre l’acqua possiamo continuare a farla scorrere fin quando non raggiunge la temperatura che desideriamo, la vita non possiamo mica cambiarla! Per questo è inutile restare impassibili a guardare da lontano situazioni per le quali ci sembra evidente di essere impotenti. Perché intervenire vuol dire provare a cambiarle! E poi non penso che ci sia alternativa migliore.
Immagina di star facendo una partita di calcio: sei di fronte al portiere dell’altra squadra e circondato dai tuoi avversari. Però, avendo la palla, potresti fare gol. L’unica alternativa in questi casi è tirare! Senza aver paura, perché essa spesso inganna, “come falso veder bestia quand’ombra” (Divina Commedia, Inferno, canto II), cioè come quando ci si spaventa per aver visto una bestia frutto della propria immaginazione. Quindi, senza permetterle di ostacolarti, tira! E non pensare se farai gol o meno. Tanto se non lo farai non vuol dire che sei una frana e, al contrario, non vuol dire che diventerai un mito.
In ogni caso non ascoltare mai la gente perché ha il potere di renderti schiavo delle sue critiche e delle sue bugie. Ascolta il tuo cuore! E ricordati che quando accade qualcosa di negativo e inevitabile non devi permettere alla vita di strapparti la forza, di spegnerti il sorriso. Però lotta, sempre. Pur sapendo che a volte perderai. È normale, è la vita.
Come una stanza luminosa di colpo si oscura, allo stesso modo la vita ci fa sentire prima 3 metri sopra al cielo, poi 30 sotto terra. A volte non fa che riempirci di illusioni, altre cambia rotta così velocemente che ci interroghiamo su come un sogno ad occhi aperti sia potuto durare meno di uno fatto ad occhi chiusi. Ci affezioniamo alle persone e poi le perdiamo, elenchiamo un mare magnum di domande e difficilmente riusciamo a trovarne le risposte. Facciamo del bene e ci sembra di ricevere l’opposto, ma non dovremmo dare con il fine di riscuotere. Siamo felici e d’improvviso “gli occhi si fermano e si gonfiano di tutto, come quelli dei bambini” (Nessuno si salva da solo, Margaret Mazzantini), ma forse non è una vera felicità. Vorremmo capire tutto, ma forse l’unica cosa vera da capire è che è impossibile accontentarci, anche se fossimo saggi, perché “non si è mai grandi abbastanza nella vita” (Credi, 883).
Una cosa che ormai dovremmo avere ben chiara è che il tempo non si ferma: non aspetta che ci godiamo un bel momento, né che ricomponiamo i pezzi rotti del nostro cuore. Il tempo corre, veloce. Per questo dobbiamo imparare a chiedere scusa, a perdonare, ad aiutare, ad ascoltare, a non accumulare rimpianti e a creare le occasioni invece di aspettarle. Per questo dobbiamo imparare a non fissarci sui lati negativi che costituiscono la nostra vita.
Non c’è rimedio alla sofferenza come non ce n’è alla felicità. Non possono piacerci entrambe, ma dobbiamo saperle accettare, consapevoli che l’unica alternativa alla sofferenza è reagire. Scoraggiarsi, arrendersi, lasciarsi andare “è come fare il bagno nell’acqua tiepida. Non fa caldo e non fa ancora freddo” (M. Mazzantini). A chi piacerebbe fare il bagno nell’acqua fredda? Ma, mentre l’acqua possiamo continuare a farla scorrere fin quando non raggiunge la temperatura che desideriamo, la vita non possiamo mica cambiarla! Per questo è inutile restare impassibili a guardare da lontano situazioni per le quali ci sembra evidente di essere impotenti. Perché intervenire vuol dire provare a cambiarle! E poi non penso che ci sia alternativa migliore.
Immagina di star facendo una partita di calcio: sei di fronte al portiere dell’altra squadra e circondato dai tuoi avversari. Però, avendo la palla, potresti fare gol. L’unica alternativa in questi casi è tirare! Senza aver paura, perché essa spesso inganna, “come falso veder bestia quand’ombra” (Divina Commedia, Inferno, canto II), cioè come quando ci si spaventa per aver visto una bestia frutto della propria immaginazione. Quindi, senza permetterle di ostacolarti, tira! E non pensare se farai gol o meno. Tanto se non lo farai non vuol dire che sei una frana e, al contrario, non vuol dire che diventerai un mito.
In ogni caso non ascoltare mai la gente perché ha il potere di renderti schiavo delle sue critiche e delle sue bugie. Ascolta il tuo cuore! E ricordati che quando accade qualcosa di negativo e inevitabile non devi permettere alla vita di strapparti la forza, di spegnerti il sorriso. Però lotta, sempre. Pur sapendo che a volte perderai. È normale, è la vita.
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