ma che bravi   di Fabri
4 Giugno 2013 Share

ma che bravi di Fabri

 

Mentre a Roma i grillini prendono tempo e confidenza con Istituzioni, indennità e rimborsi a Campobasso invece, … per far sì che tutto resti normale, bisogna che tutto cambi, i nostri nuovi eletti, spudoratamente e con una voracità da velociraptor, si ingegnano a vanificare quanto fatto dai predecessori circa i costi della politica. La riduzione a venti consiglieri, votata in precedenza, viene aggirata con l’introduzione/imposizione delle dimissioni da consigliere per i neo assessori che, oltre a determinare maggiori spese, aumentano e rafforzano anche la potenza del governatore. A questa novità, in questa tabella di marcia, si aggiunge l’impellente priorità di nominare il quinto assessore scaturita, non certo per adempiere a quanto promesso in campagna elettorale, semplicemente per onorare un patto tra partiti. Da questo risultato elettorale di certo non ci si aspettava un rinnovamento radicale a mò di fantasia al potere ma sicuramente sorprende e avvilisce una modifica allo Statuto, ancor prima della sua promulgazione, volta a cancellare quanto di buono e condiviso ultimamente era stato deciso ed approvato dal passato e numericamente più rappresentativo Consiglio regionale.

Non meraviglia né innova l’avvicendamento del parentado, consuetudine ormai consolidata e digerita anche dall’ immaginario collettivo “mollisano”, nonostante l’ampia rilevanza dei media nazionali, ma è l’assenza di un briciolo di pudore che uccide e sradica l’innata speranza di un mondo migliore  e rende, inoltre, stupefacenti e stupendi gli splendidi di Domenico.                                                                                                               

Fabri

 

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