non + disposti
2 Marzo 2011 Share

non + disposti

 

Dal mese di dicembre la Cgil ha avviato la campagna “Giovani non+disposti a tutto”: l’iniziativa, come spiegano i giovani della nostra Organizzazione, nasce “dall’of- fesa che senti quando cerchi lavoro e trovi proposte che ti feriscono anche solo a leggerle. Dall’imbarazzo che provi quando fai un colloquio e chi ti valuta ha la metà delle tue competenze. Dalla delusione di quando mandi il tuo curriculum e nessuno ti risponde. Dall’umiliazione che senti davanti a chi s’interessa troppo al tuo aspetto e troppo poco alla tua laurea. Dall’insofferenza di quando ti vogliono giovanissimo/a ma con una lunga esperienza. Dalla rabbia davanti a centinaia di annunci che offrono lavoro, ma senza la retribuzione. E mentre il mondo ti dice che va bene così, noi vogliamo essere l’occasione per dire NON+”.

Nel mese di febbraio la Campagna ha affrontato, attraverso iniziative nazionali e territoriali, le problematiche connesse agli stage. Infatti gli altri paesi europei si stanno dotando di normative per regolamentare gli stage, renderli realmente formativi e prevedere diritti per gli stagisti. La Commissione Istruzione del Parlamento Europeo ha recentemente approvato una proposta di risoluzione “sulla promozione dell’accesso dei giovani al mercato del lavoro, rafforzamento dello statuto dei tirocinanti e degli apprendisti”. Si chiede, pertanto, un’armonizzazione della normativa europea affinché anche il nostro Paese si adegui rapidamente. Tirocini e stage sono stati introdotti con alcune norme nazionali (Pacchetto Treu l. 196/97, DM 142/98, l. 30/2001). Queste norme seppur in maniera generica introducono alcuni vincoli utili a definire lo stage quale esperienza di formazione (convenzione, progetto formativo, tutorato, assicurazione, numero massimo stagisti per dipendenti, durata massima) senza però individuare sanzioni precise e quindi aprendo la strada alla totale elusione della norma!!!

Si chiede che venga modificata la normativa nazionale per rafforzare i vincoli previsti, recepire la “dichiarazione dello stagista e del praticante” e introdurre specifiche sanzioni qualora la normativa non sia applicata.

– Sanzioni. Gli stage che non rispettano la normativa, a tal punto da configurare l’utilizzo mascherato di lavoro dipendente, sono soggetti alla conversione automatica in rapporto di lavoro dipendente (di apprendistato qualora vi siano i criteri). In ogni caso qualora non sia rispettata la normativa l’ente ospitante non potrà attivare stage per i successivi 3 anni.

– Caratteristiche dell’Ente Ospitante. L’ente ospitante deve esibire parametri di affidabilità, quali: obblighi previsti dal 276 (non aver licenziato, non avere CIG in corso, essere in regola con le norme sulla sicurezza); dichiarare di applicare il CCNL ai suoi dipendenti e di essere in regola con gli obblighi previdenziali; aver rispettato in precedenza le norme di legge sull’utilizzo dello stage.

– Durata Massima. Commisurata al progetto formativo, di norma non oltre 6 mesi, salvo i casi in cui il progetto formativo è articolato in una durata superiore, comunque massimo 9 mesi. Per gli studenti frequentanti la scuola secondaria di secondo grado la durata deve essere molto più breve e regolata da apposite normative.

– Proroga. Escludere esplicitamente la possibilità di prorogare lo stage e la riattivazione dello stesso progetto di stage, anche mediante un altro soggetto promotore. Lo strumento della proroga è utilizzabile solo in casi eccezionali dovuti a ostacoli oggettivi che abbiano impedito il completamento del periodo di formazione.

– Limite numero stagisti. Modificare così i limiti già previsti. Ogni ente ospitante può avere nell’arco solare un numero di stagisti proporzionale al numero dei dipendenti: max 1 stagista per le aziende sotto i 15 dipendenti a tempo indeterminato, max 2 stagisti per le aziende da 15 a 50, max il 10% per le aziende sopra i 50 dipendenti.

– Certificazione competenze. L’Ente promotore deve certificare le competenze acquisite dallo stagista nel libretto formativo o riconoscere i crediti formativi per coloro che sono inseriti in percorsi di studio.

– Pubblica amministrazione. Introdurre norme di comportamento per evitare l’abuso nell’utilizzo di stage da parte della pubblica amministrazione, e prevedere il riconoscimento di tale esperienza formativa a fini concorsuali.

– Studenti. Sostenere le associazioni studentesche nella loro richiesta di sancire uno specifico Statuto dei diritti per gli studenti in stage.

– Rimborso spese. L’Ente ospitante deve erogare allo stagista un congruo rimborso spese. Istituire un fondo affinché le istituzioni pubbliche (Stato-Regioni) concorrano con l’ente ospitante per arrivare ad erogare sotto forma di borsa di studio almeno 400 euro a stagista.

– Praticanti. Introdurre una norma specifica che preveda la formalizzazione del rapporto di praticantato, la garanzia della natura formativa, il diritto a un equo compenso crescente nell’arco dei due anni.

Nei prossimi mesi saranno lanciate altre due azioni: NON+MANTENUTI DAI GENITORI -NON+SENZA CONTRATTO COLLETTIVO. Per chi è interessato può visitare il sito www.nonpiù.it. ☺

a.miccoli@cgilmolise.it

 

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