Per una energia solidale
7 Maggio 2022
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Per una energia solidale

“Il futuro non è più quello di una volta”. Questa frase profetica di Paul Valéry cattura la nostra attenzione perché centra un tema sempre più importante: la solidarietà fra generazioni. La stagnante crisi economica acuita dalla pandemia da Covid-19 e oggi il drammatico conflitto bellico nel cuore dell’ Europa ci costringono a ripensare il nostro futuro uscendo dal gretto individualismo e ripartendo da concetti cardine quali comunità, energia e, appunto, solidarietà.

Comunità deriva dal latino commùnitas ‘società, partecipazione’, derivato di commùnis ‘che compie il suo incarico insie- me’. È da questo substrato che la communitas emerge quindi come rapporto di comunanza civile e socievole, legame di partecipazione e gruppo insieme.

Energia, dal greco enérgeia vuol dire ‘forza in azione’ e che sia energia utile al funzionamento delle nostre macchine o energia umana utile alla vita è un concetto che come pochi è in grado di sconvolgere la nostra vita così che la concentrazione, il risparmio, il rinnovamento dell’energia sottendono un’urgenza tutta volta alla conservazione di ciò che consideriamo necessario alla vita. Il termine “energia” poi quando è associato alle comunità, ha una doppia valenza: da un lato si riferisce all’energia “pulita”, ossia alle energie diffuse, le fonti rinnovabili sparse in natura che ci permettono di illuminare e riscaldare le nostre case; dall’altro, fa riferimento all’energia delle persone che decidono volontariamente di unirsi per fare la differenza, per cooperare.

Infine, il termine solidarietà arriva nella lingua italiana attraverso il francese solidarité, derivato dal latino solidus, solido. La solidarietà è il sostegno reciproco, il modo in cui ogni parte di un solido è retta e tenuta salda da tutte le altre: nessuna si ritrova sola nel vuoto. Ed è quindi la compattezza del corpo sociale, il suo essere massiccio, e ci spiega che la forza di un corpo sta nella sua coesione. Coesione che si esprime innanzitutto nella mutua assistenza, in una fratellanza che scaturisce dalla coscienza di far parte di un uno.

Oggi è possibile intrecciare questi tre concetti utilizzandoli e attualizzandoli in forme virtuose che prendono il nome di comunità energetica con il quale si intende un’associazione tra cittadini, imprese, autorità locali e attività commerciali che decidono di unirsi per dotarsi di impianti per la produzione e la condivisione di energia pulita da fonti rinnovabili.

La crisi che stiamo vivendo obbliga a una transizione energetica per costruire un nuovo modello di organizzazione sociale, basato sulla produzione e sul consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili che ispiri un modo di abitare il mondo più sostenibile.

Tre sono i benefici principali che una comunità energetica porta con sé: benefici economici, possibili grazie agli incentivi statali che promuovono la transizione energetica; benefici ambientali dati dalla produzione di energia mediante fonti rinnovabili al posto di fonti fossili; benefici sociali dati dalla condivisione dei vantaggi economici e ambientali con tutti i membri della comunità. Particolarmente significativi sono i benefici sociali che permettono di contrastare gli effetti della povertà energetica, ovvero una situazione nella quale un nucleo familiare non sia in grado di pagare i servizi energetici primari – riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, spostamento e corrente – necessari per garantire un tenore di vita dignitoso. Si calcola che la povertà energetica colpisca circa l’11% della popolazione dell’ Unione Europea, producendo effetti diretti sulla salute di circa 54 milioni di europei.

Essere comunità energetica, dunque, significa partire dalle origini – la dimensione comunitaria -, per intraprendere nuove strade verso modi di produzione e consumo dell’energia a km zero; significa ristabilire una relazione con l’ambiente a partire dall’uso di fonti rinnovabili per la realizzazione di un sistema economico e sociale sostenibile per le presenti e future generazioni. Comunità Energetica significa mutuo appoggio, cooperazione, scambio, concetti alla base “del vivere insieme”.

Ed è in questo solco che la fonte, mesi fa, ha dato l’avvio ad un percorso di conoscenza di questa opportunità che è di tutela ambientale ma anche di tutela della dignità di chi non riesce a far fronte ad una vita cadenzata ormai dalle scadenze, dalle bollette, a fronte di redditi sempre più bassi o, se tutto va bene, stagnanti. Quindi non commisurati al costo della quotidianità.

Ed è in questo solco che si inquadra l’ esempio virtuoso di Legambiente Campania e della Fondazione Sud che ha finanziato un progetto di comunità energetica solidale in un quartiere di Napoli, dove attraverso la Fondazione famiglia di Maria, l’energia prodotta supporta quaranta famiglie che non avrebbero potuto sostenere i costi. Un circuito positivo di azioni, che ha ricadute sul nostro ambiente sempre più bistrattato, sulle vite di chi non ha avuto opportunità diverse, sull’economia dei territori e sui destini di chi potrà sperare di vivere dignitosamente chiedendo aiuto a Madre Natura.☺

 

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