piccione o colombo ? di Angela Damiano | La Fonte TV
Uno studio dei ricercatori Battisti e Zapparoli ha individuato oltre 20 denominazioni per questa specie. Piccione o Colombo sono termini entrambi corretti mentre dal punto di vista della tassonomia stiamo parlando del Piccione di città (Columba livia var. domestica). L’habitat originario di nidificazione di questa specie è rappresentato dalle falesie o pareti di grotta in ambienti aperti o poco alberati ed è quindi molto simile alle caratteristiche presenti nei centri urbani, oggi utilizzati dalle popolazioni più o meno inselvatichite che sono state determinate da individui sfuggiti o liberati di diverse razze domestiche che hanno soppiantato progressivamente i nuclei originari. Residui di nuclei selvatici di Piccione selvatico (Columba livia livia) sono presenti in modo molto frammentato soprattutto nelle zone costiere (il 70% in Sardegna) e sono in decremento costante.
Nel XIX secolo erano presenti ancora nuclei selvatici in alcune città italiane come Firenze che deve l’attuale popolamento urbano alla liberazione nel 1887 di piccioni “viaggiatori” che erano stati allevati per l’invio di messaggi o per sport. Generalmente sia il maschio che la femmina possiedono una colorazione simile a quella selvatica: complessivamente grigio-bluastra, due strisce trasversali nere che attraversano le ali ed una al termine della coda, una tacca bianca sul groppone mentre sul petto sono presenti iridescenze purpureo-verdi che risultano molto ridotte negli individui giovani. Le forme semi-domestiche però possono avere anche colorazioni che variano di molto la loro estensione e gradazione oltre che avere dimensioni diverse.
Si stima che in Italia ci siano dalle 3000 alle 7000 coppie di Piccione selvatico che sono attualmente confinate alla Sardegna poiché nel resto del territorio sono state “sfrattate” dalle forme domestiche allevate dall’uomo, lo stesso che oggi vorrebbe poter risolvere il “problema” piccioni rapidamente così come ha creduto di fare molti anni fa aprendo le sue gabbie.☺
crfs.casacalenda@lipu.it
Uno studio dei ricercatori Battisti e Zapparoli ha individuato oltre 20 denominazioni per questa specie. Piccione o Colombo sono termini entrambi corretti mentre dal punto di vista della tassonomia stiamo parlando del Piccione di città (Columba livia var. domestica). L’habitat originario di nidificazione di questa specie è rappresentato dalle falesie o pareti di grotta in ambienti aperti o poco alberati ed è quindi molto simile alle caratteristiche presenti nei centri urbani, oggi utilizzati dalle popolazioni più o meno inselvatichite che sono state determinate da individui sfuggiti o liberati di diverse razze domestiche che hanno soppiantato progressivamente i nuclei originari. Residui di nuclei selvatici di Piccione selvatico (Columba livia livia) sono presenti in modo molto frammentato soprattutto nelle zone costiere (il 70% in Sardegna) e sono in decremento costante.
Nel XIX secolo erano presenti ancora nuclei selvatici in alcune città italiane come Firenze che deve l’attuale popolamento urbano alla liberazione nel 1887 di piccioni “viaggiatori” che erano stati allevati per l’invio di messaggi o per sport. Generalmente sia il maschio che la femmina possiedono una colorazione simile a quella selvatica: complessivamente grigio-bluastra, due strisce trasversali nere che attraversano le ali ed una al termine della coda, una tacca bianca sul groppone mentre sul petto sono presenti iridescenze purpureo-verdi che risultano molto ridotte negli individui giovani. Le forme semi-domestiche però possono avere anche colorazioni che variano di molto la loro estensione e gradazione oltre che avere dimensioni diverse.
Si stima che in Italia ci siano dalle 3000 alle 7000 coppie di Piccione selvatico che sono attualmente confinate alla Sardegna poiché nel resto del territorio sono state “sfrattate” dalle forme domestiche allevate dall’uomo, lo stesso che oggi vorrebbe poter risolvere il “problema” piccioni rapidamente così come ha creduto di fare molti anni fa aprendo le sue gabbie.☺
Uno studio dei ricercatori Battisti e Zapparoli ha individuato oltre 20 denominazioni per questa specie. Piccione o Colombo sono termini entrambi corretti mentre dal punto di vista della tassonomia stiamo parlando del Piccione di città (Columba livia var. domestica). L’habitat originario di nidificazione di questa specie è rappresentato dalle falesie o pareti di grotta in ambienti aperti o poco alberati ed è quindi molto simile alle caratteristiche presenti nei centri urbani, oggi utilizzati dalle popolazioni più o meno inselvatichite che sono state determinate da individui sfuggiti o liberati di diverse razze domestiche che hanno soppiantato progressivamente i nuclei originari. Residui di nuclei selvatici di Piccione selvatico (Columba livia livia) sono presenti in modo molto frammentato soprattutto nelle zone costiere (il 70% in Sardegna) e sono in decremento costante.
Nel XIX secolo erano presenti ancora nuclei selvatici in alcune città italiane come Firenze che deve l’attuale popolamento urbano alla liberazione nel 1887 di piccioni “viaggiatori” che erano stati allevati per l’invio di messaggi o per sport. Generalmente sia il maschio che la femmina possiedono una colorazione simile a quella selvatica: complessivamente grigio-bluastra, due strisce trasversali nere che attraversano le ali ed una al termine della coda, una tacca bianca sul groppone mentre sul petto sono presenti iridescenze purpureo-verdi che risultano molto ridotte negli individui giovani. Le forme semi-domestiche però possono avere anche colorazioni che variano di molto la loro estensione e gradazione oltre che avere dimensioni diverse.
Si stima che in Italia ci siano dalle 3000 alle 7000 coppie di Piccione selvatico che sono attualmente confinate alla Sardegna poiché nel resto del territorio sono state “sfrattate” dalle forme domestiche allevate dall’uomo, lo stesso che oggi vorrebbe poter risolvere il “problema” piccioni rapidamente così come ha creduto di fare molti anni fa aprendo le sue gabbie.☺
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