Questioni di cuore
Ogni Eremo ha un cuore, un cuore pulsante. Come questo Eremo, non potrebbe non averlo, sarebbe allora solo un ammasso di vecchie pietre e di tegole scottate dal sole, una scatola vuota che apri con curiosità e butti via subito, deluso. Invece è qualcosa di vivo, qualcosa che respira, si rinnova continuamente e si dilata nello spazio. Non è difficile scoprire questo cuore, questo centro di propulsione di energie vitali, misteriosamente vitali. Basta osservare dove converge puntualmente il movimento della fraternità, di chi lo vive e da dove si riparte con rinnovato slancio, come il sangue venoso e arterioso nel corpo umano. Suona la campanella di tempo in tempo e puntuali e frettolosi, quasi in una gara, si esce dai diversi angoli dell’eremo e ci si infila nella porta della stanza che sta al centro di questo minuscolo villaggio, ma grande abitazione.
Che cosa si va a cercare? Che ci si ferma a fare magari prostrati a terra? Perché fra Andrea muove le labbra fissando con occhi puri e ardenti quel piccolo tabernacolo di legno… Ecco il cuore dell’Eremo, ecco il cuore dell’Assoluto che per paradosso e follia ha scelto di rimanere con noi. Piccolo e nascosto, e le cose piccole e senza apparenza Lui, Dio, le sceglie per confondere la nostra alterigia. Le cose che quasi non sono, per confondere la vacuità della nostra superbia che crede di essere e di sapere tutto… per questo il Cuore è necessario per rimettere al proprio posto ciascuno e tutti, e tutto. È per questo che ci si dirige lì ogni giorno e più volte al giorno. E non solo per sé, anche per gli altri, per ogni altro, con un grande ed unico desiderio di Amore e di Pace per questa terra che sovente rischia di essere una specie di inferno e che inferno blu, giallo, rosso.
Ne sono certo: ormai non si costruisce e non si cementa la fraternità, la comunità, i “fratelli tutti” nelle discussioni e nell’inflazione di parole ma solo con il Cuore!!! ☺
