Resoconto
29 Marzo 2014 Share

Resoconto

La legge quadro sulle politiche sociali ha terminato il proprio iter in Commissione e sarà trasmessa all’Aula per la definitiva approvazione entro la prossima settimana. Il Molise in tal modo recepirà dopo 14 anni la legge 328 del 2000 che è la legge madre sul sociale a livello nazionale. A seguire potrà essere predisposto, previa concertazione col volontariato, coi sindacati e con le istituzioni locali, la scuola e l’Asrem, il Piano Sociale Triennale 2014-2016 che disciplinerà gli interventi sull’ assistenza domiciliare, sulla non autosufficienza, sulla salute mentale, sulle dipendenze patologiche, sull’inclusione, sull’ accoglienza ed integrazione dei migranti, sul reinserimento dei detenuti e sugli aiuti per l’emergenza abitativa. Le nuove disposizioni si sommeranno alla legge regionale contro la violenza sulle donne  e alle misure previste in favore delle famiglie, per le politiche giovanili e per le pari opportunità. L’insieme di queste esigenze troverà copertura oltre che con i trasferimenti nazionali di settore pari a 4,8 milioni di euro annui anche con un finanziamento aggiuntivo a valere sul Bilancio della Regione e con le risorse comunitarie 2014-2020 e nello specifico con l’Obiettivo 9 del Fondo Sociale Europeo. Riuscire a mettere ordine in una materia molto delicata, in cui sono in discussione le condizioni di vita di persone fragili, è un risultato di straordinario valore perché parla ad un mondo che non ha voce e non è organizzato in lobby.

Accanto alle Politiche Sociali, se il TAR confermerà l’entrata in vigore dopo sei anni di un Piano di Dimensionamento Scolastico in Molise, sarà possibile  adottare l’anagrafe degli studenti, quella delle scuole da mettere in sicurezza, il piano per il passaggio all’agenda digitale e garantirà a ciascuna delle 54 Autonomie Scolastiche un dirigente titolare e non più un reggente costretto a dividersi tra più scuole e più comuni. A seguire è in itinere la nuova legge regionale quadro su istruzione, formazione e conoscenza che colmerà il ritardo accumulato in un settore strategico e ci allineerà ai territori più avanzati. Se il TAR accoglierà i ricorsi di alcuni comuni che lamentano vicende locali o della provincia che non ritiene idonea la città di Larino per il Liceo Sportivo, si determinerà il caos con l’obbligo di reiscrizione per tutti i 43 mila studenti del Molise, blocco delle graduatorie del personale, blocco dei trasferimenti da fuori regione e blocco dei nuovi corsi didattici.

Sulle politiche del lavoro si individuano i primi spiragli di soluzione di alcune vertenze più complesse anche grazie al riconoscimento dell’Area di Crisi nel Distretto di Bojano-Isernia-Venafro da parte del Governo. Non sarà semplice ma con strumenti e incentivi mirati si potrà agevolare la riassunzione dei lavoratori espulsi dalle filiere del tessile e dell’alimentare. Contestualmente sarà portato a termine il Piano Garanzia Giovani, con 7,6 milioni di euro in un biennio assegnati dall’Europa al Molise, per avvicinarli ad esperienze di orientamento, formazione e lavoro. Nel nuovo Fondo Sociale 2014-2020 la regione potrà programmare 80 milioni di euro per rendere più competitivo il territorio a partire dall’innalzamento delle conoscenze, dei saperi e delle competenze dei lavoratori. Altre risorse da destinare allo sviluppo, al sociale e al lavoro, saranno recuperate dai tagli ai costi della politica che dovranno essere più consistenti, dal recupero dei fitti che si sta portando a compimento con diverse disdette di sedi private, per almeno un milione di euro, al risparmio sulle dirigenze che passeranno da 80 a 40 e del personale che da 819 unità passerà a 580 addetti per una diminuzione annua dei costi di 8,5 milioni di euro. Parte del parco auto è stata messa in vendita, sono state eliminate diverse consulenze e soppressi numerosi incarichi, anche con l’aiuto di dirigenti interni che sono stati chiamati a guidare enti sub-regionali a costo zero, in attesa di un disegno di riordino e di razionalizzazione del Sistema Molise che dovrà costruire un modello più snello, efficace ed efficiente.

Su questi ed altri aspetti su cui ho avuto assegnate le deleghe assessorili nell’aprile del 2013 ho provato a tenere insieme il superamento delle emergenze, la gestione delle crisi e l’approntamento di un progetto di riforma strutturale su materie complesse e in assenza di fondi nazionali o di strumenti tecnici di supporto. Si poteva fare di più e meglio, ne sono convinto, ma il contesto interno ed esterno non ha aiutato, con ritardi culturali e un approccio sbagliato sul terreno della democrazia e del taglio dei costi della politica. In tutti i casi, stante la remissione del mandato il 17 febbraio scorso a valle delle Primarie del PD, e confermato a più riprese per assicurare una giusta rappresentanza di genere e territoriale nel Governo Regionale, mi sento di ringraziare tutti coloro che in silenzio, con solerzia e competenza, hanno reso possibile il raggiungimento di risultati utili a fasce di cittadini da sempre dimenticati come i 3 mila disoccupati che nel corso del 2013 hanno potuto accedere agli ammortizzatori in deroga per 17,7 milioni di euro che hanno permesso loro di andare avanti. Sarà poco ma per quelle persone non è stata la stessa cosa del 2012 quando vennero assegnati solo 5 milioni di euro.  ☺

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