Ripudiamo la guerra
8 Marzo 2022
laFonteTV (3191 articles)
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Ripudiamo la guerra

Una guerra drammatica, crudele che non può avere alcuna giustificazione quella di Putin contro l’Ucraina. Per noi che siamo pacifisti, per noi che abbiamo condannato tutte le guerre, per noi che abbiamo contestato la logica delle armi e della violenza questi sono giorni di grande amarezza.

Ai tanti farisei, agli ipocriti, ai pacifisti dell’ultimo giorno consigliamo di vedere l’intervista di Herzog all’ex leader russo Michael Gorbacev. Le ambizioni imperiali di chi oggi governa la Russia sono il risultato della ingordigia e della stoltezza di quanti in Occidente tradirono le scelte democratiche dell’allora Presidente dell’Unione Sovietica.

Gli Stati Uniti e le potenze europee fra una Russia democratica, integrata politicamente all’Europa e una Russia sconfitta, isolata, marginale nel mondo scelsero la seconda via, fra la perestrojka di Gorbacev e gli oligarchi della Russia di allora scelsero i secondi.

In quei giorni, in quelle settimane, in quei mesi non finì solo l’URSS, ma venne anche sbarrata la via ad una evoluzione democratica della Russia. La mala pianta dell’autocrazia e dell’imperialismo di chi oggi governa la Russia e occupa l’Ucraina è nata allora. E diversi potenti che oggi si stracciano le vesti, sono i responsabili di ieri e delle tragedie di oggi. A questi cinici signori della pace o della guerra, a seconda delle convenienze, consiglierei di studiare bene la storia della Russia e di leggere quel libro straordinario di Keynes dal titolo Le conseguenze economiche della pace. Con questo pamphlet Keynes denunciava la politica delle durissime riparazioni imposte alla Germania dopo la prima guerra mondiale convinto che quella scelta avrebbe aperto le porte a una nuova guerra e a nuove tragedie. E le cose andarono proprio così. Ma la lezione non è servita ai potenti della terra che dopo la caduta del muro di Berlino si ispirarono alla massima “affogare il can che affoga”, piuttosto che sostenere la via gorbacioviana alla perestroika e alla glasnost. Quello fu il padre di tutti gli errori e oggi l’innocente popolo ucraino paga un prezzo amarissimo. Da parte nostra non possiamo che impegnarci perché la scintilla non incendi la prateria della pace e ripetere quei bei versi di Gianni Rodari: “Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare… Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare… Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra”.

 

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