Strade da terzo mondo
11 Ottobre 2018
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Strade da terzo mondo

Con l’arrivo dell’autunno e con il freddo che incombe per numerosi cittadini e pendolari che quotidianamente per esigenze di lavoro devono attraversare il territorio regionale, i rischi legati alle condizioni della arterie stradali e alla mancata manutenzione dei viadotti aumentano notevolmente.

Due esempi su tutti danno l’idea della situazione disastrosa in cui si trova la regione. Dallo scorso 18 Settembre il viadotto Longo, che attraversa il torrente Sente e che collega i comuni dell’alto Molise con quelli dell’alto Vastese, è stato chiuso a tempo indeterminato dalla Provincia di Isernia per l’accertata condizione di pericolosità della struttura, peraltro già ampiamente annunciata e documentata nel passato. Ebbene l’unica alternativa al viadotto è rappresentata oggi dalla ex statale Istonia, una strada mulattiera che in caso di pioggia diventa impercorribile ed estremamente pericolosa.

Ci si sposta in Basso Molise ma lo scenario è sempre lo stesso.

Dal 16 Agosto scorso, dopo gli eventi sismici che hanno interessato il territorio, è stata disposta la chiusura al transito per autobus e mezzi con peso superiore alle 7,5 tonnellate del cavalcavia sulla fondovalle Biferno, conosciuto come “Ponte dello Sceriffo”, all’altezza del bivio per Palata-Larino e gli altri centri interessati dal terremoto.

E così da settimane i pendolari che devono dirigersi a Termoli o a Campobasso a bordo di mezzi pubblici, già peraltro impossibilitati a poter utilizzare la tratta ferroviaria perché chiusa da anni, sono costretti ad attendere gli autobus lungo la fondovalle dove non è presente nemmeno una pensilina, esposti alle intemperie e soprattutto ai veicoli e camion che attraversano la strada a velocità sostenuta, nel tratto che si trova nella immediata prossimità dei viadotti del Liscione. Una situazione già tristemente conosciuta nel passato che si pensava e sperava di non rivivere più.

Non è dato sapere quando la Provincia di Campobasso, sotto la cui competenza ricade il cavalcavia sulla fondovalle Biferno, potrà mettere in sicurezza la struttura, tenuto conto dell’atavica carenza di risorse nella disponibilità dell’Ente.

Una cosa è certa: le conseguenze in termini di disagi e rischi per l’incolumità pubblica ricadono come sempre sui cittadini, sempre più a corto di servizi e di ragioni per vivere con dignità in Molise. ☺

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