tempo di esami
30 Giugno 2010 Share

tempo di esami

 

Che “gli esami non finiscono mai”, come titolava brillantemente una commedia Eduardo De Filippo, ne sanno qualcosa anzitutto gli studenti i quali da un anno all’altro possono pure farla franca, ma poi arriva la resa dei conti e, per quanto possa essere addomesticata è pur sempre una prova che li impegna per il salto di qualità. Almeno finché il ministro Mariastella Gelmini, che ci sta mettendo veramente impegno per minare la credibilità della scuola, non dichiarerà tutti promossi per decreto o inutile l’alfabetizzazione.

È tempo di esami per il governo di Israele che con un’azione ignobile ha massacrato dei pacifisti che avevano il solo scopo di soccorrere i palestinesi rinchiusi in autentici campi di concentramento e ridotti in condizioni di vita disumana. Se non ci lasciamo incantare come allodole dai filmati diffusi ad arte, ci rendiamo conto che si è trattato di pirateria nei confronti della flottiglia dei pacifisti colpevoli solo di aiuti umanitari verso persone murate in casa. Un muro che solo Berlusconi non ha visto quando si è recato in visita, forse perché non tappezzato di gigantografie di ragazzine ammiccanti. Contestare l’ottusa politica di Israele non è assolutamente antisemitismo, è bene ricordarlo ai nostrani ex fascisti che temono di prendere la parola per il peso delle colpe passate.

È tempo di esami anche per i petrolieri che impunemente dettano le leggi del mercato e altrettanto impunemente inquinano dovunque scavano pozzi sia in mare che sulla terra ferma. E per carità non avalliamo l’idiozia che allora sono indispensabili le centrali nucleari. L’alternativa tra la padella e la brace non convince neppure gli ignari pesci destinati alla tavola degli umani, se solo potessero scegliere. Come gli antichi maghi liberalizzavano le pozioni solo dopo aver inventato l’antidoto, allo stesso modo bisognerebbe fare con tutte le scelte che mettono a repentaglio il nostro pianeta. Liberi di scavare i pozzi petroliferi, ma prima la soluzione in caso di incidenti, non tentativi che si affidano alla dea bendata, come quel ristorante che tra le voci del conto ne aveva una siglata S.V.V. con una somma che non destava sospetti. Si scoprì che significava “Se Va, Va!”, non diversamente dai tentativi della B.P. nel golfo del Messico. Come i nostri parlamentari prima di fare una legge trovano come aggirarla, così gli scienziati dovrebbero trovare le soluzioni alle loro invenzioni per evitare disastri ambientali. Forse avremmo meno benessere, sicuramente una vita più umana. Anche perché le scelte azzardate sono sempre pagate anzitutto dai poveri.

È tempo di esami per il nostro governo che gongola dei sondaggi di popolarità mentre ha mentito e continua a mentire sulla crisi, sulla possibilità di uscirne presto, sui sacrifici da fare. Chissà perché sono sempre i meno abbienti a pagare il prezzo più alto! Continuano ad imperversare le leggi ad personas (il premier concede il premio fedeltà anche a quelli che hanno la lingua al posto della spina dorsale!). Se a luglio dell’anno scorso ci hanno fatto dono della porcata altrimenti nota come pacchetto sicurezza, in cui tra l’altro si criminalizzano gli immigrati senza documenti, quest’anno ci regalano la legge sulle intercettazioni nota come legge bavaglio, per impedire che i notabili siano perseguiti per quanto da loro stessi affermato. Per avere l’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, che troppo spesso tacciono quando dovrebbero parlare e ciarlano quando si esigerebbe il silenzio (vedi sulla pedofilia), è previsto un comma che rasenta il comico: per intercettare un prete bisogna avvertire il vescovo e per intercettare uno zucchetto rosso bisogna comunicarlo al Vaticano.

È tempo di esami per il cavalier Berlusconi che vuole ridurre a carta straccia la Costituzione, che ha smesso di andare a farsi fotografare tra i terremotati dell’Aquila, che ci fa vergognare di essere italiani, che insomma continua a togliere lavoro ai comici. Ed è tempo di esami per il presidente della repubblica noto come la firma più veloce della penisola. La sua ansia di controfirmare non ha precedenti: Francesco Cossiga rinvia alle Camere 22 future leggi; Oscar Luigi Scalfaro lo fa per sei volte; Carlo Azeglio Ciampi chiede alle Camere di rimettersi al lavoro per otto volte.

È tempo di esami anche per il presidente della giunta regionale che dopo il fallimento più totale come commissario per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, si avvia a superare se stesso come commissario per la sanità. Il buco è sempre più voragine tanto che neppure i suoi compari a Roma vogliono più sentirlo. Il timore di essere scaricato dal suo partito lo sta portando ad organizzarsi in proprio, certo di poter confidare su quanti si sono nutriti alla sua corte. Basta non fare domande imbarazzanti. La stampa molisana che in buona parte è asservita titola: “Iorio salva la provincia di Isernia. Il presidente fa la voce grossa e si fa sentire ai piani alti del Pdl. Un’ora dopo il blitz del governatore a Roma l’emendamento viene ritirato”. Beghe interne fatte passare per atti eroici.

“Anche se la notte è lunga, il giorno arriva sempre” insegna la saggezza africana. Il potere di promuovere o bocciare è ancora nelle nostre mani. Se solo sapessimo usarlo, non dico sempre, ma almeno qualche volta! Intanto una certezza: la fonte zampilla e scorre anche di notte. ☺                                                   

 

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