
Testimone del vangelo. Lettera di M. Lutero ai cristiani di oggi
A cinquecento anni dalla riforma protestante una lettera di Lutero per i cristiani di oggi.
Il mio nome è legato al ricordo di un periodo doloroso per la chiesa, all’esperienza di profonde ferite non ancora rimarginate.
Da giovane entrai fra i monaci agostiniani, vivevo austeramente (io stesso chiesi e ottenni di sottopormi alla regola più rigida) e studiavo con passione la teologia, perciò mi concessero un esemplare della bibbia, rara anche nei monasteri.
Ero interiormente tormentato da un interrogativo che non mi dava pace: Come posso essere sicuro che Dio mi vuole salvare? La risposta la trovai nella parola del Signore: “Il giusto vivrà per fede (Rom.1,17). Da quel momento non lasciai più la bibbia, la studiai con sempre maggiore profondità e passione e la tradussi in lingua tedesca per dare a tutti la possibilità di averla tra le mani e comprenderla.
La chiesa romana viveva un periodo di decadenza: quando vidi che dei frati-commercianti vendevano le indulgenze per reperire denaro utile alla costruzione della basilica di S. Pietro non mi trattenni più, esposi le 95 tesi per riaffermare che solo nella fede l’uomo è giustificato davanti a Dio e l’uomo riceve la fede dalla grazia di Dio che si è manifestata nel suo figlio Gesù Cristo.
Riformare non vuol dire dividere
La mia personalità forte e robusta, a volte perfino rozza, la mia natura polemica e nello stesso tempo timida, ma soprattutto la mia ansia nel cercare e proclamare la verità, il mio piegarmi solo dinanzi all’autorità dell’Evangelo di Gesù Cristo, uniti a fattori culturali, economici e politici diedero origine a quella riforma che , rifiutata, portò alla divisione nella chiesa.
A torto mi accusarono di aver diviso la chiesa, Dio solo sa quanto la amavo e quanto volevo la sua unità: furono le domande che posi, i problemi che sollevai che lacerarono una chiesa incapace di trovare, o forse di cercare, una risposta accessibile e autentica.
È inutile oggi chiedersi se e come la rottura avrebbe potuto essere evitata; conviene piuttosto attuare la riforma iniziata nella fedeltà al vangelo e nel rispetto del cammino storico delle diverse confessioni.
Io Lutero, testimone del vangelo, maestro nella fede, araldo del rinnovamento spirituale rivolgo un pressante appello a voi cristiani cattolici, ortodossi, protestanti e anglicani perché percorriate con coraggio il sentiero dell’ecumenismo (ricomposizione dell’unica chiesa) ponendo al centro il Cristo crocifisso e risorto, riconosciate le colpe dove esistono, eliminiate la polemica che offusca lo sguardo e impedisce di stimarvi e apprezzare i carismi che avete ricevuto da Dio.
Nella mia preghiera dicevo: Ti supplichiamo o Signore, noi poveri peccatori affinché, per mezzo del tuo spirito, tu voglia riportare all’unità ciò che è separato e farne una cosa sola. Fa’ che ci rivolgiamo alla tua eterna Verità, abbandonando tutte le divisioni, in modo che un unico pensiero e sentimento ci guidi verso di te, Signore Gesù Cristo.
Nel XVI secolo facemmo la Riforma perdendo l’unità. Nel XXI secolo evitate il rischio di ritrovare l’unità perdendo la Riforma.