Torneremo a ridere sotto l’olmo antico
6 Settembre 2017
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Torneremo a ridere sotto l’olmo antico

Torneremo a ridere sotto l’olmo antico

lasceremo impronte nuove

scriveremo poesia affondando la terra

con lama appuntita di radice.

Sotto l’ombra scaveremo a mani nude

dissotterrando l’eco soffocata troppe volte.

 

Torneremo a ridere sotto l’olmo antico

girando intorno nella danza propiziatrice

e balleremo, intoneremo salmi, canteremo shalom

grideremo hosanna ogni momento.

Saremo pellerossa intorno al totem. Ogni straniero

siederà al banchetto e s’alzerà in volo la colomba bianca.

 

Torneremo a ridere sotto l’olmo antico

pianteremo tende sulla roccia e bandiere arcobaleno

senza fossati né trincee, insieme croci e menorah

altri grani di rosari, veli al vento e rama indiani.

Soffierà il simùn tante volte, senza più piegare giunchi

alto in cielo come mantra: pace, fiori e libertà.

 

Torneremo a ridere sotto l’olmo antico

negli amori, nel soffio caldo di novella vita

intorno, la sterpaglia sarà recisa per nuova vigna

e mangeremo il frutto della terra senza paura.

Bastano un albero, radici robuste, un orizzonte vero

e l’onda impetuosa che spazzi lo sterco, la gramigna.

 

Sotto il grande olmo torneremo a ridere per davvero.

Maranatha! Così sia sul mondo intero, Dio di tutte le creature

dei nativi e dei migranti, del sereno e la tempesta

Dio dei mari, dei grandi spazi e dei silenzi, l’azzurro e il nero

i deserti dell’anima, Signore di gioie e tribolazioni

Dio delle periferie e tribù confinate, Dio di luce e verità.

 

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