tutto può succedere
20 Febbraio 2010 Share

tutto può succedere

Francesca Scrocco

 

Mi chiamo Francesca ed ho 29 anni. Attualmente mi trovo presso la Comunità  “Il Noce” di Termoli, perché ho scelto di provare ad uscire dalla tossicodipendenza e di affrontare la mia vita in maniera diversa da come ho fatto fino ad ora.

Quello che segue è ciò che mi è accaduto e che tuttora mi accade, ciò che sono stata e ciò che sono, ciò che ho provato e ciò che provo.

Ho cominciato all’età di 13 anni con l’uso giornaliero di haschish e marijuana e saltuario di altre sostanze come le pasticche, gli acidi, la cocaina e l’alcol. A 18 anni ho cominciato ad usare anche l’eroina e da quando l’ho conosciuta non ho pensato e voluto nient’altro: mi piaceva il senso di tranquillità che mi dava, riuscivo a stare bene con gli altri e con me stessa, sentivo come se tutti i miei problemi potessero risolversi, i miei pensieri e le mie giornate si alleggerivano. Non tenevo conto di tutte le conseguenze negative che mi avrebbe portato e del fatto che stavo facendo terra bruciata attorno a me. Ho cercato di smettere, avevo l’illusione di stare bene, ma ogni ricaduta era peggiore della precedente.

Ho rubato, mentito, raggirato persone, perso amici, mi sono privata di cose a cui tenevo, ho distrutto i rapporti con la mia famiglia, non sono stata capace di mantenere un lavoro, non ho finito l’università, non sono riuscita a raggiungere un solo obiettivo che mi ero prefissata, la mia vita era una completa inconcludenza. Il senso di vuoto è diventato sempre più reale, e la mia noncuranza rispetto agli altri, a me stessa, alla vita era sempre più forte. Quando la situazione è diventata ingestibile mia madre ha deciso di farmi entrare in una comunità, ma questa prima esperienza è durata poco, forse perché non era ancora il momento giusto.

Dopo l’ennesima ricaduta ho deciso io questa volta di intraprendere un percorso. Sono quasi 6 mesi che sono qui e 7 che non faccio uso di sostanze, ma mi rendo conto di non essere assolutamente una persona libera; ho preso consapevolezza che la droga non era l’unica cosa dalla quale ero dipendente e che ho ancora dei problemi irrisolti e mille difficoltà con le quali devo fare i conti ogni giorno. Non riesco a dare valore e spessore a ciò che penso, perdo di obiettività davanti ad una persona a cui tengo, faccio fatica a sostenere i colloqui mensili con la mia famiglia, faccio fatica a togliermi di dosso la svogliatezza e la pigrizia che spesso mi assalgono, a sostenere la tensione, a vivere la frustrazione. Il confronto con gli altri spesso mi manda in crisi, non sono ancora capace di prendere e mantenere una posizione. Spesso le situazioni diventano talmente pesanti che mi portano a pensare di abbandonare tutto, ma sono momenti che passano grazie anche al supporto degli altri. Ad oggi sono consapevole di essere così perché ho la possibilità di fermarmi a riflettere. Nonostante le motivazioni e la voglia di andare avanti, faccio fatica a rispettare le regole e a dare loro un senso perché non sono stata abituata a farlo, e nonostante la routine e le difficoltà di ogni giorno ed i segni che mi porto dentro e che mi accompagneranno sempre, penso che sto facendo qualcosa per me stessa. Cerco di imparare a dare fiducia a me, alle persone, alla vita, cosa che non ho mai fatto e che mi resta difficile fare.

Non so come sarà il mio domani, ma so che ad oggi voglio terminare questo percorso comunitario e cercare di raggiungere quegli obiettivi che non sono mai riuscita a perseguire.☺

coopilnoce @libero.it

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