Mi chiamo Francesca ed ho 29 anni. Attualmente mi trovo presso la Comunità “Il Noce” di Termoli, perché ho scelto di provare ad uscire dalla tossicodipendenza e di affrontare la mia vita in maniera diversa da come ho fatto fino ad ora.
Quello che segue è ciò che mi è accaduto e che tuttora mi accade, ciò che sono stata e ciò che sono, ciò che ho provato e ciò che provo.
Ho cominciato all’età di 13 anni con l’uso giornaliero di haschish e marijuana e saltuario di altre sostanze come le pasticche, gli acidi, la cocaina e l’alcol. A 18 anni ho cominciato ad usare anche l’eroina e da quando l’ho conosciuta non ho pensato e voluto nient’altro: mi piaceva il senso di tranquillità che mi dava, riuscivo a stare bene con gli altri e con me stessa, sentivo come se tutti i miei problemi potessero risolversi, i miei pensieri e le mie giornate si alleggerivano. Non tenevo conto di tutte le conseguenze negative che mi avrebbe portato e del fatto che stavo facendo terra bruciata attorno a me. Ho cercato di smettere, avevo l’illusione di stare bene, ma ogni ricaduta era peggiore della precedente.
Ho rubato, mentito, raggirato persone, perso amici, mi sono privata di cose a cui tenevo, ho distrutto i rapporti con la mia famiglia, non sono stata capace di mantenere un lavoro, non ho finito l’università, non sono riuscita a raggiungere un solo obiettivo che mi ero prefissata, la mia vita era una completa inconcludenza. Il senso di vuoto è diventato sempre più reale, e la mia noncuranza rispetto agli altri, a me stessa, alla vita era sempre più forte. Quando la situazione è diventata ingestibile mia madre ha deciso di farmi entrare in una comunità, ma questa prima esperienza è durata poco, forse perché non era ancora il momento giusto.
Dopo l’ennesima ricaduta ho deciso io questa volta di intraprendere un percorso. Sono quasi 6 mesi che sono qui e 7 che non faccio uso di sostanze, ma mi rendo conto di non essere assolutamente una persona libera; ho preso consapevolezza che la droga non era l’unica cosa dalla quale ero dipendente e che ho ancora dei problemi irrisolti e mille difficoltà con le quali devo fare i conti ogni giorno. Non riesco a dare valore e spessore a ciò che penso, perdo di obiettività davanti ad una persona a cui tengo, faccio fatica a sostenere i colloqui mensili con la mia famiglia, faccio fatica a togliermi di dosso la svogliatezza e la pigrizia che spesso mi assalgono, a sostenere la tensione, a vivere la frustrazione. Il confronto con gli altri spesso mi manda in crisi, non sono ancora capace di prendere e mantenere una posizione. Spesso le situazioni diventano talmente pesanti che mi portano a pensare di abbandonare tutto, ma sono momenti che passano grazie anche al supporto degli altri. Ad oggi sono consapevole di essere così perché ho la possibilità di fermarmi a riflettere. Nonostante le motivazioni e la voglia di andare avanti, faccio fatica a rispettare le regole e a dare loro un senso perché non sono stata abituata a farlo, e nonostante la routine e le difficoltà di ogni giorno ed i segni che mi porto dentro e che mi accompagneranno sempre, penso che sto facendo qualcosa per me stessa. Cerco di imparare a dare fiducia a me, alle persone, alla vita, cosa che non ho mai fatto e che mi resta difficile fare.
Non so come sarà il mio domani, ma so che ad oggi voglio terminare questo percorso comunitario e cercare di raggiungere quegli obiettivi che non sono mai riuscita a perseguire.☺
coopilnoce @libero.it
Francesca Scrocco
Mi chiamo Francesca ed ho 29 anni. Attualmente mi trovo presso la Comunità “Il Noce” di Termoli, perché ho scelto di provare ad uscire dalla tossicodipendenza e di affrontare la mia vita in maniera diversa da come ho fatto fino ad ora.
Quello che segue è ciò che mi è accaduto e che tuttora mi accade, ciò che sono stata e ciò che sono, ciò che ho provato e ciò che provo.
Ho cominciato all’età di 13 anni con l’uso giornaliero di haschish e marijuana e saltuario di altre sostanze come le pasticche, gli acidi, la cocaina e l’alcol. A 18 anni ho cominciato ad usare anche l’eroina e da quando l’ho conosciuta non ho pensato e voluto nient’altro: mi piaceva il senso di tranquillità che mi dava, riuscivo a stare bene con gli altri e con me stessa, sentivo come se tutti i miei problemi potessero risolversi, i miei pensieri e le mie giornate si alleggerivano. Non tenevo conto di tutte le conseguenze negative che mi avrebbe portato e del fatto che stavo facendo terra bruciata attorno a me. Ho cercato di smettere, avevo l’illusione di stare bene, ma ogni ricaduta era peggiore della precedente.
Ho rubato, mentito, raggirato persone, perso amici, mi sono privata di cose a cui tenevo, ho distrutto i rapporti con la mia famiglia, non sono stata capace di mantenere un lavoro, non ho finito l’università, non sono riuscita a raggiungere un solo obiettivo che mi ero prefissata, la mia vita era una completa inconcludenza. Il senso di vuoto è diventato sempre più reale, e la mia noncuranza rispetto agli altri, a me stessa, alla vita era sempre più forte. Quando la situazione è diventata ingestibile mia madre ha deciso di farmi entrare in una comunità, ma questa prima esperienza è durata poco, forse perché non era ancora il momento giusto.
Dopo l’ennesima ricaduta ho deciso io questa volta di intraprendere un percorso. Sono quasi 6 mesi che sono qui e 7 che non faccio uso di sostanze, ma mi rendo conto di non essere assolutamente una persona libera; ho preso consapevolezza che la droga non era l’unica cosa dalla quale ero dipendente e che ho ancora dei problemi irrisolti e mille difficoltà con le quali devo fare i conti ogni giorno. Non riesco a dare valore e spessore a ciò che penso, perdo di obiettività davanti ad una persona a cui tengo, faccio fatica a sostenere i colloqui mensili con la mia famiglia, faccio fatica a togliermi di dosso la svogliatezza e la pigrizia che spesso mi assalgono, a sostenere la tensione, a vivere la frustrazione. Il confronto con gli altri spesso mi manda in crisi, non sono ancora capace di prendere e mantenere una posizione. Spesso le situazioni diventano talmente pesanti che mi portano a pensare di abbandonare tutto, ma sono momenti che passano grazie anche al supporto degli altri. Ad oggi sono consapevole di essere così perché ho la possibilità di fermarmi a riflettere. Nonostante le motivazioni e la voglia di andare avanti, faccio fatica a rispettare le regole e a dare loro un senso perché non sono stata abituata a farlo, e nonostante la routine e le difficoltà di ogni giorno ed i segni che mi porto dentro e che mi accompagneranno sempre, penso che sto facendo qualcosa per me stessa. Cerco di imparare a dare fiducia a me, alle persone, alla vita, cosa che non ho mai fatto e che mi resta difficile fare.
Non so come sarà il mio domani, ma so che ad oggi voglio terminare questo percorso comunitario e cercare di raggiungere quegli obiettivi che non sono mai riuscita a perseguire.☺
Mi chiamo Francesca ed ho 29 anni. Attualmente mi trovo presso la Comunità “Il Noce” di Termoli, perché ho scelto di provare ad uscire dalla tossicodipendenza e di affrontare la mia vita in maniera diversa da come ho fatto fino ad ora.
Quello che segue è ciò che mi è accaduto e che tuttora mi accade, ciò che sono stata e ciò che sono, ciò che ho provato e ciò che provo.
Ho cominciato all’età di 13 anni con l’uso giornaliero di haschish e marijuana e saltuario di altre sostanze come le pasticche, gli acidi, la cocaina e l’alcol. A 18 anni ho cominciato ad usare anche l’eroina e da quando l’ho conosciuta non ho pensato e voluto nient’altro: mi piaceva il senso di tranquillità che mi dava, riuscivo a stare bene con gli altri e con me stessa, sentivo come se tutti i miei problemi potessero risolversi, i miei pensieri e le mie giornate si alleggerivano. Non tenevo conto di tutte le conseguenze negative che mi avrebbe portato e del fatto che stavo facendo terra bruciata attorno a me. Ho cercato di smettere, avevo l’illusione di stare bene, ma ogni ricaduta era peggiore della precedente.
Ho rubato, mentito, raggirato persone, perso amici, mi sono privata di cose a cui tenevo, ho distrutto i rapporti con la mia famiglia, non sono stata capace di mantenere un lavoro, non ho finito l’università, non sono riuscita a raggiungere un solo obiettivo che mi ero prefissata, la mia vita era una completa inconcludenza. Il senso di vuoto è diventato sempre più reale, e la mia noncuranza rispetto agli altri, a me stessa, alla vita era sempre più forte. Quando la situazione è diventata ingestibile mia madre ha deciso di farmi entrare in una comunità, ma questa prima esperienza è durata poco, forse perché non era ancora il momento giusto.
Dopo l’ennesima ricaduta ho deciso io questa volta di intraprendere un percorso. Sono quasi 6 mesi che sono qui e 7 che non faccio uso di sostanze, ma mi rendo conto di non essere assolutamente una persona libera; ho preso consapevolezza che la droga non era l’unica cosa dalla quale ero dipendente e che ho ancora dei problemi irrisolti e mille difficoltà con le quali devo fare i conti ogni giorno. Non riesco a dare valore e spessore a ciò che penso, perdo di obiettività davanti ad una persona a cui tengo, faccio fatica a sostenere i colloqui mensili con la mia famiglia, faccio fatica a togliermi di dosso la svogliatezza e la pigrizia che spesso mi assalgono, a sostenere la tensione, a vivere la frustrazione. Il confronto con gli altri spesso mi manda in crisi, non sono ancora capace di prendere e mantenere una posizione. Spesso le situazioni diventano talmente pesanti che mi portano a pensare di abbandonare tutto, ma sono momenti che passano grazie anche al supporto degli altri. Ad oggi sono consapevole di essere così perché ho la possibilità di fermarmi a riflettere. Nonostante le motivazioni e la voglia di andare avanti, faccio fatica a rispettare le regole e a dare loro un senso perché non sono stata abituata a farlo, e nonostante la routine e le difficoltà di ogni giorno ed i segni che mi porto dentro e che mi accompagneranno sempre, penso che sto facendo qualcosa per me stessa. Cerco di imparare a dare fiducia a me, alle persone, alla vita, cosa che non ho mai fatto e che mi resta difficile fare.
Non so come sarà il mio domani, ma so che ad oggi voglio terminare questo percorso comunitario e cercare di raggiungere quegli obiettivi che non sono mai riuscita a perseguire.☺
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