vescovi basso-molise
19 Aprile 2010 Share

vescovi basso-molise

 

    Mons. Leo Boccardi, degno Figlio della nostra Terra, è stato eletto, come è noto, il 16 gennaio scorso, Arcivescovo Titolare di Bitetto (una piccola diocesi corrispondente al solo centro pugliese rimasta in vita dall’XI secolo al 1818) e Nunzio Apostolico in Sudan ed in Eritrea. Pure io, che ho avuto la fortuna di conoscerlo negli anni scorsi ed apprezzarne, di conseguenza, le notevoli qualità umane e sacerdotali, ho gioito immensamente.

La sua nomina mi ha indotto a rintracciare altri ministri del culto elevati alla dignità episcopale, nati nelle circoscrizioni ecclesiastiche di Larino e di Termoli che, dal 1986, formano un’unica realtà diocesana.

Tralasciando i personaggi vissuti in epoche remote, tra cui figurano nomi eccellenti come Antonio de Misseriis, larinese di nascita e Vescovo della città frentana, che, nel 1463, favorì l’insediamento degli Albanesi in diocesi, segnalerò solo quelli vissuti negli ultimi due secoli.

Il primo è mons. Gennaro De Rubertis, nato il 22 ottobre del 1771 a Lucito, centro allora appartenente alla diocesi di Guardialfiera, scomparsa in seguito al Concordato borbonico del 1818  ed oggi compresa, esattamente come Bitetto di cui ho fatto cenno all’inizio, tra le sedi titolari e cioè tra quelle che offrono il solo titolo ai presuli non residenziali (la loro denominazione di “Vescovo in partibus infidelium” fu mutata nell’appellativo attuale da Leone XIII nel 1882). Mons. De Rubertis, ordinato sacerdote il 20 settembre 1794, tra il 1802 ed il 1805 conseguì a Napoli le lauree in Teologia ed in Diritto Canonico e Civile. Collaborò con l’ultimo Vescovo guardiense mons. Speranza che seguì nella sede di Capaccio, oggi Vallo della Lucania, assumendo la carica di Rettore di quel seminario allora funzionante a Novi Velia. Tornato nel 1809 nella diocesi di origine, venne destinato a reggere la parrocchia del suo centro natale dove subì una serie di mortificazioni a mezzo di una guarnigione francese chiamata a reprimere alcuni tumulti insorti tra i suoi concittadini. Il 9 aprile 1827 fu nominato Vescovo di Termoli e, dopo soli otto giorni, venne consacrato a Roma dal Cardinale Francesco Bertazzoli. Governò saggiamente la diocesi adriatica (che nel 1818 assorbì quella di Guardialfiera) e morì il primo settembre del 1845.

Un altro è mons. Albert Conrad De Vito, di Provvidenti, eletto Vescovo il 12 dicembre del 1946 e consacrato il 16 febbraio successivo. Entrato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini della Provincia monastica di Bologna, venne ordinato sacerdote l’11 giugno del 1927 e tre anni dopo si laureò in Teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Missionario autentico ed autore di varie pubblicazioni, tra cui L’arte a servizio della fede che svela l’anima delle civiltà indiane nelle loro estrinsecazioni artistiche ed etniche, fu il primo Vescovo della diocesi di Lucknow (India settentrionale) istituita il 12 gennaio del 1940. In quella immensa circoscrizione ecclesiastica, che nel 1966 si estendeva su di una superficie di km² 78.522, anche se contava 15 parrocchie con 5.551 cattolici su una popolazione complessiva di 16.701.410 anime, creò tre ospedali, quattro orfanotrofi, quasi quaranta scuole di ogni ordine e grado, e vari dispensari, oltre al seminario ed alla cattedrale. Tra le altre attività pastorali, da segnalare la fondazione di un Istituto religioso secolare femminile denominato “Le ancelle dei poveri”. Particolarmente amato e stimato, fu anche consigliere di Indira Gandhi. Nel 1970 tornò in Italia al fine di raccogliere fondi per la realizzazione di una serie di villaggi in cui intendeva ospitare poveri e bisognosi. Nel mese di maggio di quell’anno, si fermò per alcuni giorni nella diocesi frentana visitando, in particolare, Larino e la sua Provvidenti dove venne al mondo il 21 marzo del 1904. Durante questo “soggiorno” italiano, però, a Bologna fu colpito da un infarto che lo costrinse a rendere l’anima a Dio il 16 novembre dello stesso 1970. Sepolto provvisoriamente alla Certosa della città felsinea, nel febbraio del 1977 le sue spoglie mortali furono traslate, per volere del Governo indiano, nella cattedrale di Lucknow. Ad un anno esatto dalla sua scomparsa, a Provvidenti gli venne elevato un monumento ed intitolata una strada.

L’ultimo, in ordine di tempo, è mons. Biagio D’Agostino nato a Termoli il 4 maggio del 1896, ma promosso Vescovo dopo mons. De Vito, nel 1951. Primogenito di sette tra fratelli e sorelle, venne ordinato sacerdote il 3 aprile del 1926 e conseguì, poi, al Laterano il dottorato in Teologia ed all’Apollinare la licenza in Utroque Jure. Eletto alla Chiesa Titolare di Cinzio il 15 dicembre 1951, fu consacrato il 3 febbraio successivo ed iniziò subito il suo ministero apostolico in qualità di Ausiliare di mons. Bernacchia, il primo dei tre Vescovi che ebbero in comune le allora autonome diocesi di Larino e di Termoli. Il 14 maggio del 1954, fu destinato alla sede di Gallipoli dove sostò poco meno di due anni. Il 24 febbraio del 1956, infatti, fu trasferito a Vallo della Lucania, nel cuore del Cilento, e qui lavorò intensamente, partecipando anche ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, fino al 26 ottobre del 1974 data in cui lasciò l’incarico per raggiunti limiti di età. Tornato a Termoli, si dedicò alle ricerche storiche della sua diocesi che gli consentirono di dare alle stampe alcuni interessanti volumi. Nel 1984 chiuse la sua esistenza terrena.

Del neo eletto Arcivescovo mons. Boccardi conosciamo tutto. Solo a beneficio di coloro che ignorano ancora i suoi dati biografici più essenziali, ricordo che nasce a San Martino in Pensilis il 15 aprile del 1953, compie gli studi prima nei seminari di Larino e di Benevento, poi nel Laterano di Roma, dove si laurea in Teologia. Viene ordinato sacerdote il 24 giugno del 1979 dal Papa Giovanni Paolo II e frequenta la Pontificia Accademia Ecclesiastica che gli consente di prestare il servizio diplomatico presso varie Nunziature apostoliche. Dal 2001 è rappresentante e osservatore permanente della Santa Sede presso le organizzazioni internazionali di Vienna e dal 1995 è anche Canonico del Capitolo cattedrale di Larino.☺

 

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