Trump e la destra xenofoba europea: quali i rischi?
30 Settembre 2016
La Fonte (351 articles)
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Trump e la destra xenofoba europea: quali i rischi?

Trump contro Clinton: è testa a testa

Nei sondaggi americani Donald Trump è in discesa, e questo è un bene. In molti abbiamo tremato quando questo campione dell’estrema destra nazionalista e xenofoba nei sondaggi aveva superato la Clinton e sembrava aver iniziato la sua marcia verso la Casa Bianca. Pur tuttavia sarebbe un grave errore archiviare la pratica e iniziare i festeggiamenti insieme alla famiglia Clinton per la nuova presidenza democratica. Non solo perché le elezioni di Novembre sono lontane e le incognite nello scenario mondiale sono ancora tante, ma perché la vicenda Trump è tutt’altro che un semplice incidente e ci obbliga a diverse considerazioni.

Il movimento di destra che ha fatto diventare Trump da comparsa a candidato ufficiale del Partito repubblicano e che lo ha portato così vicino alla presidenza degli Stati Uniti d’America è parte di un più generale movimento fra i cittadini dell’Occidente che ha proprio nel continente europeo la sua spinta propulsiva. Certo una eventuale vittoria di Trump avrebbe un effetto devastante nel mondo, sarebbe una pericolosa svolta epocale, ma è in Europa che la mala pianta è nata e sta crescendo.trump-razzista

La rinascita dei movimenti d’estrema destra parte dall’Europa

La Brexit è solo l’ultimo segnale di ciò che bolle nella pentola europea; prima della Brexit vi è stata l’affermazione della destra di Le Pen in Francia, il populismo montante in Italia, l’estrema destra vicino alla vittoria in Austria, l’involuzione reazionaria dei paesi dell’Est, i primi ingressi dei neonazisti nei parlamenti regionali della Germania; persino i civilissimi paesi del Nord Europa sono stati toccati dall’onda xenofoba, nazionalistica e di destra. Le ragioni di questo stato di cose sono molteplici: una crisi economica e sociale che dura da più di dieci anni che ha liquidato quei ceti medi che hanno garantito per oltre cinquanta anni la stabilità del sistema. Una immigrazione di milioni di persone che dai luoghi di guerra e dai paesi poveri migra verso l’Europa, aprendo ferite profonde nel connettivo sociale europeo. Infine la violenza del terrorismo che ha colpito diverse città del nostro continente e che ha moltiplicato quel sentimento di insicurezza, di incertezza e di paura proprio di questi nostri tempi. Infine, e più in generale, nel corso di questi ultimi decenni, nel bene e nel male, sotto la spinta potente del modernismo e della globalizzazione, si sono consumati quei valori fondamentali che hanno formato la nostra civiltà.

matteo-salvini-divisa-poliziottoL’anti- politica alimenta le destre

Tutto ciò è molto serio, ma è divenuto particolarmente grave, perché questo terremoto del nostro sistema è avvenuto, quando profondissimo è il vuoto della politica, quando grande è il discredito delle istituzioni e dei partiti e quando massima è la miseria dell’insieme della classe dirigente. Quello che sta accadendo è una rivolta in primis contro la classe politica e più in generale contro le elite. Questa è la prima delle ragioni che porta un improbabile personaggio come Trump ad avere un ruolo da protagonista nella politica americana, lui come Salvini, come la famiglia Le Pen, come i gemelli polacchi Kaczynski, come Orban in Ungheria e tanti altri sono l’espressione di una ribellione di popolo che può portare ad esiti molto pericolosi.

Come evitare derive autoritarie

Quella che stiamo vedendo non era, né è una parabola obbligata. Sarebbe bastato, basterebbe che i tanti che pure hanno dato un contributo nel corso del tempo alla democrazia e alla sinistra si ponessero di lato o dietro la prima fila delle responsabilità, degli onori e degli oneri. Trasformandosi così, da protagonisti, in umili consiglieri delle nuove generazioni, in ostetriche del futuro. Così non è stato, così non è. Non è stato così in Italia, non è stato così negli Stati Uniti, dove con grande rischio la signora Clinton ha preferito i diritti della dinastia, piuttosto che continuare quel rinnovamento che pure Obama aveva rappresentato. Se non avremo un Mussolini in doppio petto a governare la prima potenza del mondo, questo lo dobbiamo alla stupidità e all’istrionismo autolesionista di Trump che è andato oltre la stessa pancia degli americani.

Democrazia malata

La malattia della democrazia dell’ occidente è profonda e viene da lontano, perché si possa tentare una cura che rischia di essere tardiva; è, però, decisivo che si chiuda rapidamente la stagione dei gattopardi, che i tanti che continuano ad occupare il ponte di comando si facciano da parte. Non è la soluzione, ma è una premessa decisiva. Solo così potremmo evitare quella tragica realtà del “morto che afferra il vivo” e permettere alle cose buone del passato di concimare il futuro e di evitarci quei frutti avvelenati dei quali già sentiamo il sapore.☺

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