emotività irrazionale  di Gaetano Jacobucci
30 Marzo 2013 Share

emotività irrazionale di Gaetano Jacobucci

 

(Dante Gentile Lo Russo, Il cielo sopra Oratino; Ciriaco Brunetti, Oratino 1723 – 1802, “studio per una scena pastorale”, Raccolta Giuliani, C.Basso , Soprintendenza BSAE del Molise).

 

 

 

La pittura con le sue figure agisce fuori del tempo ordinario, in uno spazio immaginato. Il quotidiano è solo raffigurazione allegorica e ci porta nella storia perenne. In tutta la pittura barocca si manifesta il monumentale: ritratti, paesaggi, evocazioni di imprese storiche, e talvolta anche nelle nature morte. I primi piani nei quadri son dipinti in maniera iperrealista, poi si dissolvono in nubi, in cieli zeppi di angeli svolazzanti, con Madonne che mostrano il Bambino Gesù dal cuore trafitto che sorride al vincitore di una battaglia o parimenti ad un santo che ha saputo vincere le seduzioni della carne. Le scene sono dipinte entro illusionistiche cornici che i quadraturisti professionisti con stipe facente bravura tecnica sapevano creare. Le cose sono fugaci, le idee sono eterne.

Ragione ed emozione

Le idee non si colgono con la ragione ma con l’emozione violenta che solo le immagini drammaticamente raffigurate sono in grado di evocare. Le immagini diventano mezzi didascalici per evocare sentimenti: l’arroganza giovanile, la devozione di santi in preghiera, la contrizione delle Maddalene penitenti, le nobili dame nelle sembianze di Cleopatre virtuose che soffrono pene d’amore fino all’estremo sacrificio; i gesti sono sempre studiati e artificiosi per rendere la monumentalità del- la rappresentazione e dare al tutto un aspetto di credibilità, anche se sappiamo che le descrizioni delle sofferenze non sono vere e le estasi mistiche sanno di deliquio amoroso.

 Il messaggio deve trasmettersi attraverso una forma di contagio emotivo assolutamente irrazionale.  La Chiesa del ‘600 diventa una committente importantissima per opere di ispirazione religiosa. Il semplice che è chiamato da Dio si inserisce in una nobiltà superiore e la storia è un progetto divino che si invera attraverso la chiamata di persone di nobili natali o degli umili nobilitati i quali, mossi da furore eroico, realizzano gli eventi.

La pittura storica

La forma più elevata dell’arte di questo periodo Barocco è considerata la pittura storica, ma l’azione storica è solo immaginata. I personaggi sono immaginati in sembianze atte a mostrare la superiorità morale di chi è stato chiamato. La raffigurazione descrive solo e sempre un particolare ma non può raggiungere l’universale: quindi bisogna esprimere il carattere.

Le pose diventano convenzionali, i modelli atteggiati, il drappeggio enfatizzato; la figura non deve essere ritratta per quel che è, ma come deve apparire per il mondo. Poiché l’indagine sulla natura deve essere fatta dalla scienza e la pittura risulta inadeguata a studiare il mondo dove l’uomo è chiamato ad agire, la scena storica deve essere universale, fuori dal tempo e la natura non deve essere rappresentata in forme e momenti precisi. Il paesaggio ha sì alberi, rocce fiumi, tramonti, nubi ma non sono forme schematiche entro le quali gli eroi e le eroine recitano la loro parte. Le nature morte sono intese come allegoria e forme devozionali di meditazione: gli uomini contemplandole, devono passare dal particolare, dal perituro e dal contingente all’universale morale. ☺

gaetano.jacobucci@virgilio.it

 

 

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