Incontro con una scrittrice
29 Aprile 2017
La Fonte (351 articles)
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Incontro con una scrittrice

Il 21 dicembre 2016, poco prima della pausa per le festività natalizie, nell’auditorium del liceo scientifico di Santa Croce di Magliano gli studenti del triennio hanno incontrato la scrittrice, originaria di Bonefro, Laura Colabella, che presentava il suo libro: Perché il tempo ci cambia.
Ha introdotto l’evento la professoressa Tribuzio, che ci ha presentato il romanzo, nel quale la protagonista è la scrittrice, trattandosi di una narrazione autobiografica, come un romanzo di (de)formazione. De-formazione perché la protagonista a 40 anni ha deciso di riformarsi affrontando la vita con tutt’altro cuore e sguardo.
Perché leggere il libro? Innanzitutto perché a qualunque età si può ricominciare: abbiamo dei sentimenti che vanno gestiti, abbiamo delle persone accanto. “Magari le parole sono troppe” dice la professoressa agli studenti, decidendo di leggere un passo in cui si dice che “la primavera è rinascita” e la scrittrice è rinata come in primavera.
Laura Colabella, dopo aver salutato e ringraziato, ci racconta di come solitamente lei vada in visita nelle scuole e nelle città, e di quanto sia speciale per lei essere presente nei luoghi della sua infanzia. Nata a Monza, Laura infatti si è presto trasferita a Bonefro, dove ha vissuto per ventidue anni.
Il libro nasce come autoterapia: ella infatti ha superato diverse malattie, anche grazie a suo figlio – ci racconta – che per lei è stato un piccolo infermiere. Ha pensato di togliersi la vita a causa della sua vita difficile, della sua condizione di disagio, per questo il suo messaggio a noi studenti è quello di imparare a parlare, esprimerci per farci aiutare da chi ci è vicino.
Ella si definisce non come una scrittrice, non come una professoressa, ma come una madre che ha deciso di scrivere un libro. Succede che si debbano vivere delle situazioni non semplici – continua a raccontarci – ma bisogna avere il coraggio di guardare oltre e parlare con gli altri.
È importante coltivare i propri sogni, proprio come una piantina; inseguirli anche quando chi ci è accanto non è d’accordo e ci dice che siamo incapaci. È fondamentale andare dritti per la propria strada, tenendo a mente che niente casca dal cielo e dobbiamo costruire il nostro futuro, iniziando dalla scuola anche vedendo i professori come alleati e non nemici, perché la vita è fatica e sacrificio.
Dobbiamo imparare a capire che la vita è un dono preziosissimo e avere il coraggio di essere felici, perché siamo la risultante di tutto ciò che viviamo. Dobbiamo affrontare le situazioni prima che la vita ce lo suggerisca, prima sussurrando e poi bruscamente; facciamo un passo prima noi.
Cosa fare per essere dei futuri adulti? Imparare ad essere felici, perché in realtà siamo già felici dentro, si tratta solo di riscoprire la felicità che è già nostra, e non deve essere condizionata da ciò che ci succede intorno. Impariamo a essere grati per ciò che abbiamo, e riconoscere ciò che abbiamo, senza dare tutto per scontato: impariamo ad essere grati alla vita, che è un dono preziosissimo. L’incontro si conclude con la lettura da parte di Laura Colabella di una poesia di Gibran sul rapporto fra genitori e figli.
Nello spazio lasciato alle domande e alle considerazioni degli studenti la scrittrice ha detto: “La soluzione è ascoltare, frequentare persone nuove, fermarsi e chiedersi se vogliamo davvero fare tutto ciò che facciamo. Anche i genitori ci aiutano a coltivare le nostre passioni, ma l’unica cosa che dobbiamo tenere a mente è di fare attenzione a noi stessi!”.
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