L’ispirazione
3 Febbraio 2015 Share

L’ispirazione

Mi sono sempre chiesta davanti a un brano musicale, a una poesia, a un dipinto da che cosa sia scaturita l’ispirazione, quale sia stata l’urgenza di trasformare i sogni, le emozioni, gli stati d’animo  in parole, in suoni, in immagini, in colori.

Di molti autori conosciamo poco o nulla, di altri sappiamo vita, virtù, vizi, bizzarrie che ce li rendono ancora più affascinanti. Penso ai quadri di Marc Chagall, al suo mondo di pura poesia, alla sua tavolozza che esplode in colori sgargianti, scintillanti, alle forme sonore e ardenti, ai personaggi che camminano al di sopra della terra, si installano sui tetti e lì si riposano, ai giovani innamorati proiettati nell’azzurro, leggeri come aquiloni, agli uccelli, agli alberi fioriti, ai violinisti incantatori, ai clown… alla giostra della vita che si fa canto e danza. Non è un mistero la fonte ispiratrice dell’arte onirica, surrealista di Chagall: un amore che fa volare, che non conosce la legge di gravità.

“Non muoverti, resta dove sei…”  Non riesco a star ferma. Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi  i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini in fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto nella piccola stanza. Ti  innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori… A scrivere è Bella Rosenfeld, l’amatissima moglie di Chagall nel libro “Come fiamma che brucia / Io, la mia vita e Marc Chagall” (Donzelli Editore).

È lei la donna in volo dei suoi quadri. Lei splendida, intelligente, ricca di grazia e dolcezza. Con un intimismo struggente, Bella racconta la sua infanzia e giovinezza scandite da ricorrenze e retaggi di un tempo lontano, come una fiaba. Poi l’incontro con Marc. Quel primo incontro e l’inizio del loro grande amore sono tra i ricordi più toccanti contenuti in queste pagine.

“Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura” dice Marc nella postfazione al libro da lui pubblicato tre anni dopo la morte di lei corredandolo con 68 dei suoi disegni più celebri per rendere ragione al suo talento di scrittrice forse col rammarico di averlo oscurato con la sua fama di pittore.☺

 

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