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Giuseppe Mammarella, con passione certosina, scava nel passato inanellando, come tanti grani di un rosario, i nomi e le storie (con diverse novità) dei presuli che hanno retto le tre diocesi di Larino, Termoli e Guardialfiera, oggi racchiuse in un’unica realtà, dando anche a tanti di loro un volto e l’arme episcopale, frutto di una lunga e paziente ricerca.

Borghi della lettura

L’evento nazionale, organizzato dal Centro Culturale Afra diretto da Gianluca Venditti e Caterina Franceschini, è stato sostenuto e patrocinato dalla Fondazione Michelino Trivisonno Onlus.

E dove andrà a nascondersi la democrazia? Chi avrà cura dei beni comuni, territorio in primis, se i cittadini accetteranno questa spoliazione di diritti? Una volta che si è accettato di tacere, ritrovare la voce diventa impresa difficile,

Dal rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente XXIII edizione del 2016 si osserva che, a livello nazionale, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti si attesta su un valore medio del 45,15%. Ciò significa che, al momento, nonostante tutti gli sforzi profusi dai vari attori chiamati a gestire il problema, in Molise siamo ancora lontani dal conseguimento di percentuali che potrebbero restituire a tutti noi un minimo di tranquillità.

Poetiche e profetiche si sono rivelate le parole di Anna Seghers che aprono il libro di Christiane: “Quando i muti parleranno, quando i ciechi vedranno, quando gli ultimi saranno i primi, quando i nostri morti risorgeranno, la piccola silenziosa ombra di Tina, piena di tristezza, verrà salutata con entusiasmo dal suo popolo”.

Continua la battaglia del Coordinamento “No Tunnel”, che dopo la manifestazione di piazza dello scorso 27 maggio invita nuovamente i cittadini a scendere in strada. Questa volta, i comitati hanno organizzato una festa per riappropriarsi simbolicamente dell’area di Pozzo Dolce, che dovrebbe essere rasa al suolo e ricostruita a breve col progetto “Termoli 2020”. La festa è dedicata all’attivista Nadia Rucci, scomparsa di recente.

MIGRANTI: ci indigniamo, giustamente, per qualche loro malefatta, ma mai per come noi li trattiamo abitualmente, per come li sfruttiamo, per come ci speculiamo costringendoli a una vita raminga. E ci si mette anche il parroco di Isola Capo Rizzuto a succhiare il sangue di disgraziati. Dall’inizio dell’anno oltre mille e cento, quelli accertati, sono andati ad abitare le profondità del Mediterraneo.

I terremotati di Larino scrivono, “sfiduciati”, al Presidente: “Prima che la disperazione ci porti a gesti inconsulti abbia la bontà di incontrarci per darci risposte chiare, comprensibili e soprattutto tempi certi per la ricostruzione. In fondo non crediamo di chiedere troppo, se è vero che gli amministratori hanno ragione di essere perché vi sono persone da amministrare!”

Era di maggio

Di un altro maggio, così sereno e dolce, mi resta tatuata sul corpo una ferita, ferita da parto, orizzontale e viva come un taglio di sole al tramonto, e poi bellezza e il cruccio dell’inadeguatezza a diventar parole.