bonus computer
17 Aprile 2010 Share

bonus computer

 

La questione riguarda il contributo “una tantum” per l’acquisto di una postazione informatica (computer e accessori) e attività di formazione (ticket formativo), contributo previsto con Avviso Pubblico dalla Regione nel settembre 2006 con l’intento di agevolare le fasce sociali meno abbienti – in particolare i residenti nei comuni del cd. cratere – nell’acquisto di un computer e nella frequenza ad un connesso corso di formazione, questo in attuazione dell’intervento denominato SAX-B “Sistemi Avanzati per la Connettività Sociale Famiglie”. Tale avviso prevedeva che “l’utente avrà modo di selezionare la caratteristiche fondamentali dell’elaboratore”. Questo costituisce solo uno dei passaggi nevralgici attinenti alla facoltà di scelta sussistente in capo al beneficiario, facoltà disattesa da quanto successivamente avvenuto.

Infatti è accaduto che, a seguito della formazione della graduatoria dei beneficiari, pubblicata solo a distanza di un anno dal bando, dopo molteplici sollecitazioni dell’opposizione di centro-sinistra ed in particolare del Consigliere regionale Michele Petraroia, autore di interrogazione consiliare sulla vicenda in oggetto, con note del Presidente della Giunta Regionale Michele Iorio e della Molise Dati (Società Informatica della Regione) sono state dettate le prescrizioni di dettaglio per accedere al predetto contributo ed indicati otto punti vendita per l’acquisto di computer e accessori. In particolare, sono stati indicati i modelli da acquistare con i relativi prezzi, tali da richiedere che i destinatari del beneficio de quo integrassero il bonus – pari ad euro 600,00 – con ulteriori somme variabili da un mimino di euro 367,00 ad un massimo di euro 764,00.

E’ di palmare evidenza che tali obblighi e limiti nell’acquisto della postazione informatica contravvengano alle finalità solidaristiche dell’iniziativa in oggetto, come prospettata originariamente, essendo stata concepita, a detta dei suoi fautori, per favorire l’informatizzazione delle famiglie con priorità per le fasce sociali meno abbienti ed, in particolare, per i soggetti appartenenti a nuclei familiari residenti in uno dei comuni del  cratere, ossia colpito in grave misura dal noto evento calamitoso che ha interessato la regione nel 2002.

Quanto descritto, al contrario, non solo è stato posto in essere in violazione della predetta ratio, ma non era, come sopra accennato, previsto nell’Avviso pubblico ed è stato reso noto solo in seguito alla pubblicazione della graduatoria: per questi motivi tali provvedimenti sono inficiati sotto il profilo politico, che qui pure viene in considerazione, ma anche sotto quello strettamente giuridico, configurandosi nel caso di specie la lesione di un diritto soggettivo consacrato nell’inserimento in graduatoria e nella illegittima imposizione di un obbligo a contrarre.

Pertanto gli scriventi hanno rite- nuto di procedere ad una prima diffida indirizzata, in nome e per conto di taluni beneficiari (che in tutto sono 2212), alla Regione Molise e alla Molise Dati, richiedendo che i soggetti utilmente collocati in graduatoria possano acquistare la postazione informatica senza aggiungere al bonus suddetto onerose quote integrative di tasca propria. Tale iniziativa ha suscitato – la notizia è di queste ore – una prima risposta della Molise Dati all’indirizzo dei beneficiari, che ha precisato non essere possibile un contributo a fondo perduto del 100% e di aver scelto per i cittadini molisani i migliori prodotti esistenti sul mercato. Non ci pare che tali affermazioni spostino i termini della questione. Anzi, ci sembra che oltre al danno venga aggiunta anche la beffa.

Chiunque si sente leso può andare a sottoscrivere la diffida e la raccolta di firme del Comitato presso lo studio degli avvocati Salemme e D’Adamo, sito in via Sannitica n. 5,  tel. 0875 83463. ☺

marx73@virgilio.it

 

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