Bullismo politico
18 Aprile 2010 Share

Bullismo politico

 

I toni del mondo politico, nella c.d. seconda repubblica, non sono mai pacati, anzi sfociano quasi sempre nell’attacco personale o nelle offese.

L’onorevole Berlusconi, piccato perché questo Governo è riuscito a rendere concrete agevolazioni a favore delle famiglie (con la legge sulle liberalizzazioni), non avendo il coraggio di riconoscere meriti all’avversario politico, grida al complotto e a pseudo favori e aiuti alle “cooperative rosse”.

Il Presidente Iorio, non abituato ad essere incalzato dalla stampa e alle critiche della minoranza e della gente, reagisce prima querelando testate giornalistiche e poi dando della “cassandra” al capo gruppo dei DS Michele Petraroia, che fa solo ed esclusivamente il proprio dovere: denunciare all’opinione pubblica le cose che non vanno.

Ognuno di noi, soprattutto chi ha cariche pubbliche, deve rendere conto delle azioni e delle decisioni che assume; è una regola fondamentale della democrazia. Non rispettarla significa mettere in discussione il sistema democratico.

Lo ha denunciato molto bene Pierpaolo Nagni; la mia vicenda personale è testimonianza reale. Al rientro in ufficio, al termine della campagna elettorale, sono stato “puntato” con metodo scientifico. Esecutori del mandato ricevuto: Direttore Generale e Dirigente. Sono stato costretto a chiedere il trasferimento ad altro ufficio dopo aver subito attacchi personali, insulti e spoliazione di competenze. Non sono il solo, altri stanno subendo pressioni e ricatti per aver rivendicato l’adozione di atti giusti e legittimi. Sembra che in questa terra chiedere trasparenza sia diventato un reato.

Chiedere di far luce sull’utilizzo delle risorse destinate al terremoto, chiedere di conoscere il debito per la sanità, chiedere di conoscere perché il Molise non ha rispettato il patto di stabilità nel 2006, chiedere di conoscere i criteri adottati per i numerosi contratti di collaborazione stipulati, chiedere di conoscere le motivazioni delle enormi spese di gestione, non è un diritto del cittadino, ma sembra quasi, per il Governo Regionale, peccato di lesa maestà: è il cittadino che è in errore e non viceversa.

Ho condiviso e apprezzato la lettera aperta di D’Adamo indirizzata al dottor Guido Bertolaso. Propongo la sottoscrizione di una petizione per chiedere al Governo la nomina di una commissione parlamentare per verificare lo stato della ricostruzione e l’utilizzo delle risorse. Non posso pensare che nel mio paese, dopo quattro anni, alcune famiglie sono ancora senza casa: personalmente, al posto del sindaco di Campolieto mi sarei dimesso per protesta. Ma c’è chi si accontenta delle briciole, anche a danno dei cittadini che dovrebbe amministrare.

Siamo una regione indebitata al massimo, ma continuiamo a spendere senza pudore. Dalla voragine del debito sanitario (non sento tra l’altro in giro grandi elogi sul nostro sistema sanitario) ci ha salvati il Governo Prodi, concedendo ben 550 milioni di euro di intervento straordinario. Ci ha salvati il Governo Prodi e la minoranza consiliare per aver disposto, il primo, e fatto approvare, la seconda, la concessione di un mutuo trentennale di 180 milioni di euro. Da aggiungere che i molisani, senza sapere il perché e con servizi non adeguati, dovranno, oltre a quanto già descritto, pagare tasse in più su tutti i fronti per recuperare circa 30 milioni annui del famoso altissimo debito. La Regione deve risparmiare almeno 50  milioni nei prossimi tre anni. La decisione del Governo è stata pubblicamente e fortemente contestata dai governatori del nord, in particolare da Formigoni che non ritiene di dover pagare con i soldi della Lombardia i debiti del Molise. Questo è il concetto di solidarismo e federalismo che ci volevano far bere con la riforma costituzionale saggiamente bocciata dal popolo italiano.

Tutti abbiamo ascoltato i proclami per ridurre le spese della “politica”. I fatti però dicono cose diverse: la maggioranza ha solo approvato leggi che hanno aumentato ancor di più le spese della politica regionale, partendo dalla figura del sottosegretario. L’opposizione, invece, ha presentato una proposta di legge per ridurre le indennità dei consiglieri regionali e di altri incarichi. Le altre proposte di legge sono state immediatamente esaminate dal Consiglio regionale: chissà se la proposta di legge, il cui primo firmatario è Danilo Leva, avrà la stessa rapidità. ☺

 

eoc

eoc