di pietro incaprettato
18 Aprile 2010 Share

di pietro incaprettato

 

Egregio  dott. Bertolaso, mi rivolgo nuovamente a lei perché, oltre a stimarla, comprendo bene quanto sia difficile il suo lavoro, sempre strattonato da manca e da dritta. Devo tuttavia farle un appunto circa le dichiarazioni rese a proposito della sentenza del Tribunale di Larino che ha mandato assolti tutti gli imputati del processo di San Giuliano di Puglia. Comprendo il suo sfogo perché so quanto lei è legato alla nostra gente per aver vissuto i primi momenti di quel tragico evento. Eppure non sarebbe il caso di mettere la parola fine a questa storia pensando che la vera causa di quella tragedia sono stati appunto il terremoto e, prima ancora, la omessa segnalazione di zona ad alto rischio sismico?

Lei, con coraggio, ha più volte denunciato la scarsa attenzione delle nostre istituzioni verso i temi dell’ambiente e gli esigui finanziamenti destinati alla sicurezza del nostro territorio in generale e delle nostre scuole in particolare, le quali per buona parte si trovano nelle stesse condizioni in cui versava quella di San Giuliano;  perché non indaga sulla vicenda di quei documenti, ricchi di notizie sull’elevato rischio sismico delle zone interessate, rimasti a giacere, per anni, in chissà quale cassetto? Lì, nel grave disinteresse verso quelle carte da parte di chi in questa vicenda è rimasto sempre in ombra, troverà molte più risposte di quelle che avrebbe voluto trovare in Tribunale, se non altro perché quello che è accaduto non si ripeta di nuovo.

 

Il pasticcio del comitato tecnico

Nella precedente missiva di aprile, le avevo segnalato il rischio al quale sarebbe andato incontro se avesse dato sfogo alle pressanti richieste della delegazione parlamentare molisanemiliana per la nomina di alcuni loro amici ad occuparsi di cose di terremoto. Lei, d’intesa con l’On.le Ministro delle Infrastrutture e con il Presidente della regione Molise, al fine di accelerare le attività inerenti alla ricostruzione del territorio della regione Molise, ha proposto al Presidente del Consiglio di istituire un comitato tecnico, composto da quattro Sindaci, con il compito di pianificare e programmare gli interventi infrastrutturali che saranno finanziati. Anche in questo caso, qualche notazione me la deve consentire. Se l’ordinanza del Presidente del Consiglio istituisce un Comitato Tecnico, come sembra essere, non riesco bene a capire di quale competenza tecnica sia in possesso un Sindaco, visto che l’unico requisito richiesto per diventarlo è quello che sappia almeno leggere; se invece si tratta di organismo politico-amministrativo di livello sovracomunale, il danno che questo produce è ancora più grave, in quanto in palese conflitto d’interesse proprio perché trattasi di Sindaco di comune interessato dalle decisioni assunte in qualità di componente del suddetto organismo.

Che pasticcio, dott. Bertolaso! Lei ha tentato di nobilitare una decisione che nobile non lo è per niente, dando un ruolo a chi un ruolo non ce l’ha e tutto questo solo per far fronte alle richieste che le pervengono da destra e da sinistra, ma nulla hanno a che fare con gli interessi dei terremotati.

Il Presidente Iorio, qualche giorno fa, ha deciso di avvalersi della collaborazione di questi “esperti”  nominando, in qualità di membri del predetto organismo tecnico, i Sindaci di Santa Croce di Magliano, Colletorto, Larino e Ripabottoni, senza compenso alcuno per i malcapitati. Con questo provvedimento sembrava avesse voluto affermare finalmente il principio secondo il quale, in  politica, ci si impegna per passione, non per soldi. Tradotto nel linguaggio di Iorio significa: “Se proprio volete controllare il mio operato di Commissario delegato, dovete farlo per passione e non per altro”, e, detto da uno che percepisce contemporaneamente due o tre indennità, suona quasi come un bestemmia. Qualche maligno, infatti, sostiene che Iorio abbia dovuto subire questa decisione imposta dal governo di centrosinistra, e quindi si sia vendicato nei confronti dei “nominati” con un provvedimento a costo zero! È mai possibile una cattiveria così grande visto che non la farebbe neanche contro il peggiore avversario politico in quanto un compenso, specialmente per le cose di terremoto, non lo ha mai negato a nessuno?

Il ministro delle infrastrutture

In realtà con l’ordinanza del 5 luglio 2007 il Governo Prodi ha di fatto commissariato il commissario delegato, non solo per la nomina dei quattro membri del cosiddetto Comitato Tecnico, ma soprattutto perché “l’utilizzo delle risorse stanziate per il proseguimento delle iniziative inerenti agli eventi sismici del 2002 da parte del commissario delegato-Presidente della Regione Molise avviene d’intesa con il ministro delle infrastrutture”e questa la dice lunga sui provvedimenti a costo zero: una vera rappresaglia, nobilitata sull’altare del risparmio.

Caro dott. Bertolaso, quando tra Governo e  Commissario viene meno il rapporto di fiducia, non è il primo a soccombere; quel rapporto va reciso anche se per questo si dovesse ricorrere ad un apposito provvedimento di legge. A risolvere il problema non saranno certo le ordinanze pasticciate che oltre a fare di Iorio un martire, ritarderanno ulteriormente gli interventi di ricostruzione. Nei prossimi anni assisteremo al continuo rimpallo di responsabilità tra Commissario e Ministro delle Infrastrutture mentre le nostre zone saranno terra di pascolo per Iorio e Di Pietro. Il furbo poliziotto, che aveva smantellato tanti pasticci della politica italiana, si è fatto incaprettare. Da ora in poi la causa di tutti i mali dei terremotati sarà esclusivamente sua.

Spero tuttavia che la Commissione ispettiva, nominata recentemente dal Governo, per la verifica delle regolarità tecnico-amministrativa  e contabile delle attività di carattere straordinario ed urgente poste in essere dal commissario delegato-Presidente della regione Molise per fronteggiare la situazione di emergenza conseguente gli eventi sismici del 2002, faccia luce sui fondi spesi da Iorio anche per l’acquisto di navi, concerti lirici, ricerche sulla patata turchesca e sulle api, che servirebbero per risollevare l’economia molisana oltre che sull’allargamento del cratere e sulle ristrutturazioni anomale. Siamo ben consci dei limitati poteri ispettivi della suddetta commissione, ma verificare la compatibilità di certe spese con le finalità imposte dal governo centrale deve essere il compito primario affidato ai suddetti esperti.

      In attesa di gradito riscontro, la saluto cordialmente. ☺

 

Domenico D’Adamo

 

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