Dialogo su ong e democrazia
13 Febbraio 2023
laFonteTV (3191 articles)
Share

Dialogo su ong e democrazia

“Ma perché, Governativo fa schifo?”. “Cosa?”. “Dico, perché devono essere le Organizzazioni Non Governative a fare questo lavoro? Perché non sono i governi ad affrontare, gestire e risolvere l’arrivo dei migranti? Com’è possibile che un’attività fondamentale e delicata sia lasciata all’iniziativa privata e non svolta in proprio dallo Stato?”. “Mi pare che lo Stato abbia procedure e strutture di soccorso, assistenza e gestione territoriale per l’accoglienza di profughi, richiedenti asilo, migranti che raggiungono il nostro Paese via terra e via mare. Le ONG sono solo una piccola parte complementare.”

“Certo, però le navi delle ONG svolgono un ruolo rilevante, sia pratico sia politico, perché intervengono in una fase critica – oltre a salvare (verbo sul quale ci sarebbe molto da dire) trasportano verso – e compiono scelte spesso in contrasto con le direttive dei governi. L’insistere sul NON governativo, come se “NON” fosse migliore e sostitutivo, fa pensare a un insanabile contrasto fra entità poste sullo stesso piano: da una parte i Governi, dall’altra i Non-governi. Ti sembra corretto che questi signori, provenienti da chissà dove, finanziati chissà in che modo, illuminati da chissà quale luce, dediti a chissà quale sacra missione, si arroghino il diritto di ignorare le indicazioni e disobbedire in nome di una superiorità missionaria in contrasto con le decisioni degli Stati?”. “Ma che dici! Se lo Stato non fa quello che va fatto, non tanto in nome di qualche legge sempre provvisoria, quanto in nome di leggi universali appartenenti all’umanità tutta, mi pare che intervenire sia il minimo, avendone i mezzi.”

“Ma cosa dici tu. Gli Stati, grazie alle Costituzioni nazionali e alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e a tanti altri Trattati garantiscono più e meglio delle oennegì i diritti delle persone. È solo l’arrogante presunzione di superiorità che porta a certi comportamenti contrastanti. Se solo volessero, potrebbero mettersi al servizio dei governi per poter svolgere un ruolo di ausilio collaborativo coi Paesi in cui operano, invece di agire in totale autonomia antagonista, non ti pare?” “Spesso c’è un rapporto diretto: ricevono una chiamata di soccorso, siamo qui, veniteci a salvare. E loro vanno, cos’altro potrebbero fare? Sanno bene che ci sono esseri umani in pericolo, si sono organizzati per fare questo, quindi vanno e aiutano, anche in barba a ordini contrari, perché non dovrebbero?”

“Perché noi siamo la De-mo-cra-zia: la superiorità schiacciante su ogni altro sistema sociale. Noi siamo una democrazia parlamentare rappresentativa. Votiamo e deleghiamo a pochi prescelti di una maggioranza eletta l’attività legislativa e l’applicazione delle leggi. Non ti piace? Ti candidi, ti fai eleggere, se hai la maggioranza decidi se andare a salvare o a bombardare i barconi, e se scegli quest’ultima soluzione, nessuno può arrogarsi il diritto di opporsi. Se non si riconoscono e accettano la validità della democrazia numerica rappresentativa e le conseguenze derivanti da questo sistema partecipato, salta tutto.” “Questi sono i nodi e i limiti della rappresentanza. Occorrerebbe estendere la partecipazione, sviluppare il dibattito sino a risolvere le palesi contraddizioni, invece ci stiamo sempre più allontanando dalla democrazia partecipata. I partiti sono organismi piramidali stratificati a cui è difficile accedere se non sei omologato. I vertici decidono chi candidare e dove, in base a convenienze e rapporti di forza interni. I Parlamenti, sulle questioni fondamentali, contano sempre meno e male. La finanza internazionale che travalica ogni confine e i potentati economici dell’industria, dell’ energia, delle armi, dell’universo digitale prendono decisioni che vanno oltre i governi nazionali. Nella UE le lobby sono legalmente rappresentate e decidono di fatto il da farsi, il loro strapotere costituisce un diritto di veto che blocca ogni trasformazione non gradita. Penso all’inutile Cop27, dove la difesa dell’ambiente, non quello in cui viviamo ma di cui viviamo, contrasta con gli obiettivi di chi comanda davvero. Per questo il tema dei migranti e dei profughi non riguarda le persone. Abbiamo forse accolto gli ucraini perché profughi in fuga da un paese in guerra? No, lo abbiamo fatto perché era un segnale di totale adesione al progetto d’espansione della Nato e del Patto Atlantico. E i migranti sono accolti o respinti per ragioni di convenienza dei Mercati e sino al caporalato e ai latifondisti, o agli interessi dell’organizzazione mondiale del commercio, delle mafie che gestiscono lo spaccio di droga e la prostituzione… Il contrasto fra ONG e Stato fa emergere le contraddizioni e limiti di questa democrazia avulsa da ogni reale partecipazione e nella quale i ricchi hanno sempre più potere e i poveri contano sempre meno”.

“Dici? Ma allora dov’è la superiorità dell’Occidente sul resto del mondo?” “Superiorità? Supposta, supposta…”

 

laFonteTV

laFonteTV