Energia geotermica
4 Maggio 2017
La Fonte (351 articles)
Share

Energia geotermica

Lo scorso 23 marzo, la regione Lazio ha approvato la legge sulla geotermia, una delle fonti di energia rinnovabile che utilizza il calore della terra o l’acqua delle falde per riscaldare o raffrescare gli ambienti, attraverso le ben note pompe di calore. L’obiettivo della legge è semplificare le procedure, garantire trasparenza e tutelare l’ambiente. È una soluzione moderna, non solo e non tanto dal punto di vista tecnologico, ma anche e soprattutto da quello economico, accertata la possibilità di conseguire un risparmio nel tempo per i cittadini, che possono usufruire anche di detrazioni fiscali, senza trascurare l’effetto relativo alle emissioni CO2, stimate riducibili fino al 50%.

La geotermia si basa sul principio che la temperatura misurata in superficie (piano campagna) aumenta man mano che si scende in profondità: in media ogni 100 metri la temperatura delle rocce cresce di +3°C. Si parla di energia geotermica quando le condizioni geologiche del sottosuolo permettono la produzione di vapore in seguito al contatto tra le acque sotterranee e le rocce ad alte temperature. L’energia prodotta tramite questo processo è destinata al riscaldamento urbano, le coltivazioni in serra e il termalismo.

La legge della regione Lazio si concentra su una forma particolare di geotermia, quella detta a bassa entalpia, ricavabile, in sostanza, in qualunque punto della superficie terrestre. Si tratta di estrarre il calore dalla Terra tramite le già dette pompe di calore, basandosi sul presupposto che a pochi metri di profondità, durante tutto l’anno, la temperatura oscilla costantemente tra i 12° e i 14°C.

È evidente, quindi, il vantaggio del dover riscaldare, durante la stagione fredda, l’acqua circolante nell’impianto di competenza, a partire da 1° o 2°C, invece che da 12°-14°C. Come non è difficile immaginare la positività di scambiare calore con le temperature suddette, piuttosto che con quelle, all’esterno degli edifici, che possono rasentare i 40°C, nelle torride giornate estive.

In termini di rendimento, è accertato che le pompe di calore indicate consumano una quantità di energia elettrica 3 – 4 volte inferiore all’energia termica fornita. In altri termini, per ogni chilowattore prelevato dalla rete elettrica, la quantità di energia ricavabile oscilla intorno al 70%. Di conseguenza, abbinando ad un impianto geotermico di tal genere una fonte di energia rinnovabile, per la produzione dell’energia primaria, quella capace di permettere il funzionamento della macchina, è evidente la possibilità di un risparmio energetico prossimo allo zero, se non quella di risultare, addirittura, creditori energetici, a tutti gli effetti.☺

 

La Fonte

La Fonte