L’erba cipollina (Allium schoenoprasum) è una pianta erbacea perenne aromatica. L’origine del nome generico (allium) è molto antica. Le piante dell’aglio erano ampiamente conosciute sia dai Romani che dai Greci. Sembra comunque che il termine abbia una derivazione celtica e significhi “bruciante”, con allusione al forte odore acre e pungente della pianta. Il nome specifico deriva dall’unione di due parole greche: schoînos, che significa “canne intrecciate o corde fatte di giunco”, con riferimento alle foglie che somigliano a giunchi, e prasòn, che vuol dire “porro”. I Tedeschi le attribuiscono, fin dall’antichità, proprietà magiche: sfregando l’intera pianta si elimina qualsiasi malocchio o incantesimo.
È facile riconosce l’erba cipollina per i cespi folti, composti da tante piantine serrate le une alle altre, e di un bel verde brillante. Cresce ovunque senza la necessità di cure particolari e viene frequentemente coltivata negli orti, dove è preziosa, perché, oltre a difendere le piante vicine dai parassiti, offre foglioline tenere e molto aromatiche per un lungo arco di tempo: da marzo a ottobre. Si può seminare direttamente a dimora in primavera o d’estate, interrando circa un grammo di seme per metro quadrato; in seguito si trapianta senza difficoltà. L’erba cipollina non presenta particolari esigenze e si adatta ai diversi ambienti e terreni, anche se predilige un clima temperato-caldo e un suolo leggero o di medio impasto, ricco di sostanza organica e ben drenato. È necessario evitarle periodi di siccità per non avere un prodotto di cattiva qualità, coriaceo e poco adatto all’impiego in cucina, soprattutto come ortaggio fresco. La sua coltivazione dura 4-5 anni. La raccolta di questa pianta aromatica può iniziare dopo 35-45 giorni dalla semina, tagliando le foglie alla base, sopra il livello del terreno, periodicamente; dopo il taglio le piantine rivegetano prontamente, rendendo così possibile la raccolta di foglie novelle, più tenere e più fragranti.
Le sostanze contenute nelle foglie conferiscono alla pianta proprietà digestive, stimolanti la secrezione gastrica e biliare, antifermentative, diuretiche e ipoglicemiche. Nell’erba cipollina sono presenti sostanze varie, come proteine, grassi, carboidrati e fibre; minerali, quali calcio, fosforo, ferro, magnesio, potassio, sodio e zinco; e poi vitamina A, B1, B2 e C.
La pianta presenta un odore pungente, ma grazie al suo sapore deciso, aspro-piccante, sostituisce egregiamente aglio e cipolla di più difficile digeribilità. Infatti le sue caratteristiche organolettiche sono molto più delicate, gradevoli e dolci. Tagliuzzata a crudo in piccoli pezzi ed aggiunta prima di servirli in tavola, si presta a guarnire e a insaporire piatti semplici (uova fritte), delicati (panna e formaggi freschi, con cui preparare paté per tartine), cibi lessati o cotti al vapore (patate, funghi e verdure in genere). È indicata inoltre nei piatti a basso contenuto di calorie, nei quali in genere vengono usati pochi condimenti, più “poveri” dal punto di vista organolettico, e quindi meno gratificanti per il palato. Grazie alla sua elasticità viene anche usata per legare, a mo’ di laccio, piccole preparazioni a forma di fagotto come le crepês, o i mazzetti di verdure lessate (gli asparagi o i fagiolini), oppure gli involtini di bresaola al formaggio e alle erbette.
Il prodotto fresco va consumato subito o mantenuto all’ombra in luogo chiuso oppure in frigorifero per un breve periodo (1-2 giorni). L’erba cipollina si presta anche alla surgelazione o alla conservazione sott’olio. Basta lavarla con abbondante acqua e aceto, asciugarla bene e poi tritarla; quindi la si mette in un barattolo di vetro e la si pone in congelatore oppure la si copre con abbondante olio di oliva; si potrà usarla al bisogno per condire.
Oltre agli usi già suggeriti, consigliamo due facili ricette:
Fusilli all’erba cipollina: mentre cuociono i fusilli, frullare l’erba cipollina con l’olio, poco sale e il parmigiano. Condire la pasta scolata al dente con questa salsa dal sapore particolare.
Filetti di pesce San Pietro all’erba cipollina: preparare il condimento pestando separatamente in un mortaio un mazzetto di erba cipollina e uno di prezzemolo, e mescolandoli poi con un bicchiere di olio di oliva, sale e pepe quanto basta. Cospargere i filetti di pesce, precedentemente lavati e posati in una teglia unta con olio di oliva, con parte del condimento. Innaffiare con vino bianco secco e mettere in forno già caldo a 150° C per circa 10 minuti. Recuperare il sughetto di cottura del pesce, aggiungere un pizzico di zafferano e addensare il tutto in un tegame per circa 3-4 minuti. Adagiare i filetti di pesce San Pietro nel piatto di portata, condire con il sughetto ben caldo poco prima di servire e… buon appetito!☺
giannotti.gildo@gmail.com
L’erba cipollina (Allium schoenoprasum) è una pianta erbacea perenne aromatica. L’origine del nome generico (allium) è molto antica. Le piante dell’aglio erano ampiamente conosciute sia dai Romani che dai Greci. Sembra comunque che il termine abbia una derivazione celtica e significhi “bruciante”, con allusione al forte odore acre e pungente della pianta. Il nome specifico deriva dall’unione di due parole greche: schoînos, che significa “canne intrecciate o corde fatte di giunco”, con riferimento alle foglie che somigliano a giunchi, e prasòn, che vuol dire “porro”. I Tedeschi le attribuiscono, fin dall’antichità, proprietà magiche: sfregando l’intera pianta si elimina qualsiasi malocchio o incantesimo.
È facile riconosce l’erba cipollina per i cespi folti, composti da tante piantine serrate le une alle altre, e di un bel verde brillante. Cresce ovunque senza la necessità di cure particolari e viene frequentemente coltivata negli orti, dove è preziosa, perché, oltre a difendere le piante vicine dai parassiti, offre foglioline tenere e molto aromatiche per un lungo arco di tempo: da marzo a ottobre. Si può seminare direttamente a dimora in primavera o d’estate, interrando circa un grammo di seme per metro quadrato; in seguito si trapianta senza difficoltà. L’erba cipollina non presenta particolari esigenze e si adatta ai diversi ambienti e terreni, anche se predilige un clima temperato-caldo e un suolo leggero o di medio impasto, ricco di sostanza organica e ben drenato. È necessario evitarle periodi di siccità per non avere un prodotto di cattiva qualità, coriaceo e poco adatto all’impiego in cucina, soprattutto come ortaggio fresco. La sua coltivazione dura 4-5 anni. La raccolta di questa pianta aromatica può iniziare dopo 35-45 giorni dalla semina, tagliando le foglie alla base, sopra il livello del terreno, periodicamente; dopo il taglio le piantine rivegetano prontamente, rendendo così possibile la raccolta di foglie novelle, più tenere e più fragranti.
Le sostanze contenute nelle foglie conferiscono alla pianta proprietà digestive, stimolanti la secrezione gastrica e biliare, antifermentative, diuretiche e ipoglicemiche. Nell’erba cipollina sono presenti sostanze varie, come proteine, grassi, carboidrati e fibre; minerali, quali calcio, fosforo, ferro, magnesio, potassio, sodio e zinco; e poi vitamina A, B1, B2 e C.
La pianta presenta un odore pungente, ma grazie al suo sapore deciso, aspro-piccante, sostituisce egregiamente aglio e cipolla di più difficile digeribilità. Infatti le sue caratteristiche organolettiche sono molto più delicate, gradevoli e dolci. Tagliuzzata a crudo in piccoli pezzi ed aggiunta prima di servirli in tavola, si presta a guarnire e a insaporire piatti semplici (uova fritte), delicati (panna e formaggi freschi, con cui preparare paté per tartine), cibi lessati o cotti al vapore (patate, funghi e verdure in genere). È indicata inoltre nei piatti a basso contenuto di calorie, nei quali in genere vengono usati pochi condimenti, più “poveri” dal punto di vista organolettico, e quindi meno gratificanti per il palato. Grazie alla sua elasticità viene anche usata per legare, a mo’ di laccio, piccole preparazioni a forma di fagotto come le crepês, o i mazzetti di verdure lessate (gli asparagi o i fagiolini), oppure gli involtini di bresaola al formaggio e alle erbette.
Il prodotto fresco va consumato subito o mantenuto all’ombra in luogo chiuso oppure in frigorifero per un breve periodo (1-2 giorni). L’erba cipollina si presta anche alla surgelazione o alla conservazione sott’olio. Basta lavarla con abbondante acqua e aceto, asciugarla bene e poi tritarla; quindi la si mette in un barattolo di vetro e la si pone in congelatore oppure la si copre con abbondante olio di oliva; si potrà usarla al bisogno per condire.
Oltre agli usi già suggeriti, consigliamo due facili ricette:
Fusilli all’erba cipollina: mentre cuociono i fusilli, frullare l’erba cipollina con l’olio, poco sale e il parmigiano. Condire la pasta scolata al dente con questa salsa dal sapore particolare.
Filetti di pesce San Pietro all’erba cipollina: preparare il condimento pestando separatamente in un mortaio un mazzetto di erba cipollina e uno di prezzemolo, e mescolandoli poi con un bicchiere di olio di oliva, sale e pepe quanto basta. Cospargere i filetti di pesce, precedentemente lavati e posati in una teglia unta con olio di oliva, con parte del condimento. Innaffiare con vino bianco secco e mettere in forno già caldo a 150° C per circa 10 minuti. Recuperare il sughetto di cottura del pesce, aggiungere un pizzico di zafferano e addensare il tutto in un tegame per circa 3-4 minuti. Adagiare i filetti di pesce San Pietro nel piatto di portata, condire con il sughetto ben caldo poco prima di servire e… buon appetito!☺
L’erba cipollina (Allium schoenoprasum) è una pianta erbacea perenne aromatica. L’origine del nome generico (allium) è molto antica. Le piante dell’aglio erano ampiamente conosciute sia dai Romani che dai Greci. Sembra comunque che il termine abbia una derivazione celtica e significhi “bruciante”, con allusione al forte odore acre e pungente della pianta. Il nome specifico deriva dall’unione di due parole greche: schoînos, che significa “canne intrecciate o corde fatte di giunco”, con riferimento alle foglie che somigliano a giunchi, e prasòn, che vuol dire “porro”. I Tedeschi le attribuiscono, fin dall’antichità, proprietà magiche: sfregando l’intera pianta si elimina qualsiasi malocchio o incantesimo.
È facile riconosce l’erba cipollina per i cespi folti, composti da tante piantine serrate le une alle altre, e di un bel verde brillante. Cresce ovunque senza la necessità di cure particolari e viene frequentemente coltivata negli orti, dove è preziosa, perché, oltre a difendere le piante vicine dai parassiti, offre foglioline tenere e molto aromatiche per un lungo arco di tempo: da marzo a ottobre. Si può seminare direttamente a dimora in primavera o d’estate, interrando circa un grammo di seme per metro quadrato; in seguito si trapianta senza difficoltà. L’erba cipollina non presenta particolari esigenze e si adatta ai diversi ambienti e terreni, anche se predilige un clima temperato-caldo e un suolo leggero o di medio impasto, ricco di sostanza organica e ben drenato. È necessario evitarle periodi di siccità per non avere un prodotto di cattiva qualità, coriaceo e poco adatto all’impiego in cucina, soprattutto come ortaggio fresco. La sua coltivazione dura 4-5 anni. La raccolta di questa pianta aromatica può iniziare dopo 35-45 giorni dalla semina, tagliando le foglie alla base, sopra il livello del terreno, periodicamente; dopo il taglio le piantine rivegetano prontamente, rendendo così possibile la raccolta di foglie novelle, più tenere e più fragranti.
Le sostanze contenute nelle foglie conferiscono alla pianta proprietà digestive, stimolanti la secrezione gastrica e biliare, antifermentative, diuretiche e ipoglicemiche. Nell’erba cipollina sono presenti sostanze varie, come proteine, grassi, carboidrati e fibre; minerali, quali calcio, fosforo, ferro, magnesio, potassio, sodio e zinco; e poi vitamina A, B1, B2 e C.
La pianta presenta un odore pungente, ma grazie al suo sapore deciso, aspro-piccante, sostituisce egregiamente aglio e cipolla di più difficile digeribilità. Infatti le sue caratteristiche organolettiche sono molto più delicate, gradevoli e dolci. Tagliuzzata a crudo in piccoli pezzi ed aggiunta prima di servirli in tavola, si presta a guarnire e a insaporire piatti semplici (uova fritte), delicati (panna e formaggi freschi, con cui preparare paté per tartine), cibi lessati o cotti al vapore (patate, funghi e verdure in genere). È indicata inoltre nei piatti a basso contenuto di calorie, nei quali in genere vengono usati pochi condimenti, più “poveri” dal punto di vista organolettico, e quindi meno gratificanti per il palato. Grazie alla sua elasticità viene anche usata per legare, a mo’ di laccio, piccole preparazioni a forma di fagotto come le crepês, o i mazzetti di verdure lessate (gli asparagi o i fagiolini), oppure gli involtini di bresaola al formaggio e alle erbette.
Il prodotto fresco va consumato subito o mantenuto all’ombra in luogo chiuso oppure in frigorifero per un breve periodo (1-2 giorni). L’erba cipollina si presta anche alla surgelazione o alla conservazione sott’olio. Basta lavarla con abbondante acqua e aceto, asciugarla bene e poi tritarla; quindi la si mette in un barattolo di vetro e la si pone in congelatore oppure la si copre con abbondante olio di oliva; si potrà usarla al bisogno per condire.
Oltre agli usi già suggeriti, consigliamo due facili ricette:
Fusilli all’erba cipollina: mentre cuociono i fusilli, frullare l’erba cipollina con l’olio, poco sale e il parmigiano. Condire la pasta scolata al dente con questa salsa dal sapore particolare.
Filetti di pesce San Pietro all’erba cipollina: preparare il condimento pestando separatamente in un mortaio un mazzetto di erba cipollina e uno di prezzemolo, e mescolandoli poi con un bicchiere di olio di oliva, sale e pepe quanto basta. Cospargere i filetti di pesce, precedentemente lavati e posati in una teglia unta con olio di oliva, con parte del condimento. Innaffiare con vino bianco secco e mettere in forno già caldo a 150° C per circa 10 minuti. Recuperare il sughetto di cottura del pesce, aggiungere un pizzico di zafferano e addensare il tutto in un tegame per circa 3-4 minuti. Adagiare i filetti di pesce San Pietro nel piatto di portata, condire con il sughetto ben caldo poco prima di servire e… buon appetito!☺
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