Filiera in fiera – Una proposta concreta per rilanciare il Molise che Resiste
15 Giugno 2017
laFonteTV (3191 articles)
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Filiera in fiera – Una proposta concreta per rilanciare il Molise che Resiste

Il Molise esiste e resiste..

Il Molise, un lembo di terra, una popolazione sempre più in diminuzione, una identità che sta svilendosi. Si parla tanto di Molise che non esiste, Molise che resiste, idee progetto, agricoltura innovativa ma intanto i nostri figli non hanno nessuna possibilità di ritornare in questa terra per occuparsene dignitosamente e per continuare il meraviglioso ciclo della vita. Sono convinto che, come cittadini, dobbiamo essere attori della nostra esistenza, invece, il più delle volte, siamo spettatori di disegni preconfezionati.

Nella logica di contribuire a svegliare gli animi di molisani ancora appassionati della propria terra e della propria identità si vuole condividere un’idea, concreta, a servizio di imprenditori attori. Sviluppare un processo economico intorno alla filiera in fiera ossia proporre un “sistema fiera” dove, in un contesto espositivo, tutta la filiera considerata viene esaminata con le sue criticità e le sue peculiarità. L’idea nasce nel rivisitare un evento del larinate che viene riproposto da ben 274 anni – La fiera di ottobre. Un evento sempre tanto atteso che nel passato aveva la sua logica di mercato ma che oggi nulla può offrire ad un territorio invaso da centri commerciali e fiere campionarie di spessore.

Ripartiamo dalla fiera..

Il Molise che resiste potrebbe partire proprio dalla “Fiera di ottobre” che, rivisitata in chiave culturale, potrebbe rappresentare il volano dell’economia agricola regionale. L’idea consiste nel creare un’occasione di crescita dove l’imprenditore agricolo interessato entra “ignorante” ed esce “acculturato” e già con l’idea di come cavalcare la filiera. La filiera oggi è il leitmotiv dell’economia (filiera corta, filiera lunga) e svilupparne una dà all’imprenditore la consapevolezza della sua fattibilità nella propria azienda.

Scendiamo nei dettagli e consideriamo la filiera suinicola (la fiera di ottobre era teatro di compravendita/baratto di maiali che da lì a qualche mese sarebbero diventati salsicce, capicolli e prosciutti). In un percorso immaginario provate ad entrare nello spazio fieristico dove al primo padiglione si incontra l’allevamento del suino (brado, stabulato) con mostra di razze autoctone italiane (casertana, cinta senese, ecc.), i vari sistemi di stabulazione per tipologie di suino (scrofe – sala parto, sala svezzamento – lattonzoli, magroni, ecc.). A seguire si incontra la tematica alimentazione di questi animali con varie possibilità di costituire la dieta in funzione dell’età dell’ animale e non solo. Ahimè dopo l’ allevamento il padiglione della macellazione, condizionamento delle carni e lavorazione delle stesse (insaccati vari e utilizzo dei cosiddetti scarti di lavorazione). Ancora a seguire un padiglione dedicato a tutto ciò che il mondo culinario ha costruito intorno al maiale a partire, ovviamente, dal Molise (la ventricina, la signora di Conca Casale, i prosciutti dell’alto Molise, la porchetta, gli insaccati tutti, e la tanto famosa e buona pampanella). Ogni prodotto presentato nella preparazione e, poi, guidati si passa alla degustazione.

Senza uscire dalla visita di questa filiera in fiera immaginate che l’attività di ogni singolo padiglione venga implementata da innovazioni, meccaniche ed elettroniche; quindi il pieno coinvolgimento di espositori di macchine agricole finalizzate alla filiera che esporranno con un ordine certosino. Le innovazioni a supporto saranno oggetto di padiglioni satelliti, dove si esporranno gli aspetti energetici, a servizio dell’azienda e prodotti in azienda (fotovoltaico, eolico aziendale, biogas, ecc.)! Padiglioni satelliti che entrano nel merito di ogni anello della filiera per consentire agli imprenditori agricoli di conoscere tutta la filiera nei minimi dettagli e uscire dalla filiera in fiera ricchi di conoscenza e magari innamorati di essa, e perché no, riprodurla nella propria realtà aziendale.

Questa idea coinvolge un intero territorio con le proprie tradizioni culinarie ma anche industriali, basti pensare alle varie aziende dislocate sul territorio regionale ed extra regionale, pronte a mettere in mostra le proprie produzioni industriali ed artigianali (vedi coltelleria di Frosolone). Tutto ciò che avete percorso con l’immaginazione nella filiera suinicola immaginatelo anche per le tante altre filiere agricole, vegetali ed animali. Giusto per rendere ancora più l’idea immaginate di percorrere la filiera cerealicola con la selezione delle sementi (biodiversità autoctona), semina, coltivazione e trebbiatura, lavorazione granaglie, lavorazione sottoprodotti, trasformazioni da forno, e trasformazione da pastificio, con padiglioni satelliti dove si illustrano i condimenti delle paste (dall’olio, al pomodoro, ecc.).

..e lanciamo una filiera

Ora se volete fantasticare pensate alla filiera che più vi appassiona ed esponetela nella fiera a filiera! Quante persone (imprenditori) usciranno innamorate, pronte ad investire in essa con gli aiuti comunitari (PSR). Immaginate, ancora, come potrebbe cambiare l’economia regionale e come cambierebbe la cultura nelle colture che oggi i nostri imprenditori agricoli praticano!

Questa condivisione è più di un sogno poiché l’idea è stata offerta all’amministrazione di Larino che l’ha raccolta subito attraverso la stipula di un protocollo di intesa (giusta delibera di giunta n. 158 del 29/09/2014) sottoscritto con l’ARSARP, l’agenzia regionale dove il sottoscritto opera. Vi chiederete perché è ancora una idea? Beh perché per realizzare una filiera in fiera ci vuole una struttura che operi nel cercare gli espositori, sponsor, attraverso un adeguato programma di marketing. Per struttura intendo risorse umane e finanziarie che oggi non ci sono o che nessuno si sforza di trovare.☺

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