Il paesaggio di Gennaio,
al top dell’inverno,
è un arazzo intessuto
di freddo, vento, gelo
coi toni svariati del grigio.
Sulle colline il bruno
dei campi arati
e il verde muschiato
delle boscaglie.
Le bianche mareggiate
lungo il litorale.
Il maestrale che impazza
e s’incunea nelle strade
del centro abitato:
un’ammucchiata di case
piene di caldo e di agi.
Fuori circola tra i passanti
un’umanità sofferente
anonima e indifesa.
Un mondo di miseria, degrado
si cela in tuguri e rifugi
dove Gennaio irrompe
con crudezza.
Agli angoli delle strade
i novelli Lazzari
gemono misericordia.
Passano gli extracomunitari
con i loro fardelli,
avanzano spediti
verso le loro grame dimore.
Sfidano il freddo e la vita
con silenzioso ardire.
Hanno nei giovani occhi
le loro terre lontane
ed i colori dell’estate.
Lina D’Incecco