Gioco d’azzardo patologico
29 Aprile 2017
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Gioco d’azzardo patologico

Negli ultimi anni il gioco d’azzardo ha conosciuto una fortissima espansione sul territorio nazionale ed ha mutato in modo significativo la sua forma. I giochi d’azzardo sono divenuti sempre più numerosi, accessibili, “veloci” e solitari. Tali modificazioni nell’offerta dei giochi hanno certamente contribuito al mutamento delle abitudini ludiche. A tal proposito si è rilevato che con l’aumentare della disponibilità e dell’accessibilità dei giochi d’azzardo legalizzati si verifica anche un aumento del gioco d’azzardo patologico (GAP).
Inoltre, la distribuzione capillare sul territorio italiano di sale scommesse ed esercizi commerciali autorizzati per la detenzione di slot machine ha portato all’ attenzione delle pubbliche amministrazioni il problema dell’impatto del gioco d’azzardo sulla popolazione, e in particolare sui minori, nonché delle sue possibili progressioni patologiche.
Il gioco d’azzardo è un fenomeno che ha assunto notevoli dimensioni anche nel territorio molisano ed investe varie fasce di popolazione, esso porta con sé un rischio che in particolari gruppi di persone può sfociare in vera e propria dipendenza comportamentale: il gioco d’azzardo patologico (GAP).
La definizione del giocatore d’azzardo e della sua progressione patologica è da sempre problematica. In letteratura i giocatori problematici sono chiamati in vario modo: “giocatori patologici” (Skinner 1953), “giocatori compulsivi” (Bergler 1957), “giocatori dipendenti” (Kusyszyn 1972). Il giocatore d’azzardo patologico per essere diagnosticato come tale deve soddisfare almeno cinque criteri riportati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Questa dipendenza è stata definita come una malattia neuro-psico-biologica del cervello, spesso cronica e recidivante, che si esplicita con comportamenti patologici compulsivi, associata a gravi conseguenze fisiche, psichiche e sociali per l’individuo e la sua famiglia. È conseguenza secondaria di un iniziale comportamento volontario di gioco d’azzardo che diventa persistente in un individuo che presenta particolari condizioni neuropsichiche di vulnerabilità allo sviluppo di dipendenza se sottoposto a stimoli di gioco.
La regione Molise non possiede dati certi riguardo il GAP, ma è facile essere a conoscenza di questa o quella persona che ha rovinato se stessa e la propria famiglia giocando d’azzardo. Uno studio nazionale (ISPAD 2015) condotto su persone adulte dall’Istituto di Fisiologia Clinica e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, ha evidenziato che in Italia il numero dei giocatori d’azzardo sarebbe pari a 16 milioni di persone. Di questi, l’80% circa è rappresentato dai giocatori “sociali” (ovvero non a rischio), altri 2 milioni di giocatori sarebbero invece “a basso rischio”, circa 900.000 sarebbero classificati a “rischio moderato o alto” mentre i restanti 256.000 risulterebbero essere affetti da gioco d’azzardo patologico ovvero una dipendenza comportamentale vera e propria. Inoltre, lo studio ESPAD condotto sugli studenti italiani, ha evidenziato che il 42% degli studenti ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’anno. Di questi, l’11% ha un comportamento definibile “a rischio” mentre circa l’8% presenta un comportamento problematico che potrebbe sfociare in patologia. Questi ultimi dati mostrano che il gioco d’azzardo problematico è presente anche tra i giovanissimi. Per questo è importante che venga intrapreso un progetto preventivo efficace già in età preadolescenziale in quanto, alcuni fattori di rischio sono già riscontrabili a questa età e potrebbero essere corretti attraverso una azione sinergica tra famiglia ed istituzioni (scuola, SERT, comuni, servizi sociali, volontariato, parrocchie etc.) se riconosciuti in tempo.
Proprio di recente, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017 il decreto che aggiorna i livelli essenziali di assistenza (LEA), inserendo anche la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico: un grosso traguardo per la sanità pubblica atteso da oltre 15 anni.
Ancora, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da gioco patologico, il Ministero della Salute ha istituito il fondo per il gioco d’azzardo patologico. Il decreto emanato il 6/10/2016 ha già stanziato per la regione Molise la somma pari ad euro 261.479 la cui disponibilità è subordinata alla presentazione ed approvazione da parte del Ministero di un piano regionale di contrasto al GAP che includa interventi di prevenzione, cura e riabilitazione con il coinvolgimento degli enti locali, dell’ambiente scolastico, familiare e lavorativo. La regione Molise si è attivata in questa direzione ed in data 17/12/2016 ha emanato la L. R. n. 20 inerente le disposizioni per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico stanziando anche un cospicuo finanziamento per il triennio 2016-2018. Finalmente anche per questo tipo di dipendenza patologica il SSN garantisce una assistenza, sia ambulatoriale che residenziale presso strutture accreditate, superando anche il pericolo della sostenibilità finanziaria: è pertanto giunto il momento di una efficace ed efficiente programmazione, nella consapevolezza che anche la cura del GAP è diventato un diritto sancito dalla Costituzione.
A cura della segreteria regionale di
Libera molise

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