Gioco di parole
Whitman scrive: Mi contraddico? Va bene, e allora mi contraddico. (“Sono vasto, contengo moltitudini”).
Ho letto e riletto queste parole per cercare di comprenderne il significato più profondo ed anche una mia personale chiave di lettura. Quante volte mi sono contraddetta? È un bene o un male contraddirsi? “Dire contro. Affermare il contrario di quanto si era detto”.
Se pensiamo alla politica, soprattutto a quella di casa nostra, le contraddizioni non mancano di certo. Non basta uno spot pubblicitario sulle reti nazionali, per dare visibilità ad una regione che ha tutte le possibilità di essere apprezzata e ammirata sia per la bellezza del suo paesaggio sia per le potenziali risorse economiche che potrebbe offrire. Si darebbe la possibilità a chi ci vive e a chi ha scelto di farlo, di restare e ricostruire un nuovo futuro. E invece no. È più semplice promettere, smentire per poi disilludere, per un proprio tornaconto personale e non per il bene di tutti.
E se invece provassimo a dare un senso letterale opposto al verbo contraddire? Se tutti incominciassimo a dire contro le ingiustizie, gli abusi di potere? A dire contro chi crede che nella vita, per stare bene, basti curare il proprio orto per sfamarsi, perché quello del vicino non è affar suo.
Dire contro con onestà. Senza alzare la voce, facendo però rumore, in modo che possano accorgersi che c’è ancora chi crede nell’umanità, nella giustizia, alla pace fra e tra gli uomini. Non è una flebile speranza. Possiamo ancora essere costruttori di pace e di nuove possibilità.
Contenere moltitudini non è sbagliato. Non ci confonde. Ci rende liberi.☺
