il comune si appella
26 Febbraio 2010 Share

il comune si appella

 

Servire gli anziani o servirsi degli anziani? È tutta qui, e non ci sembra poco, la diversità di approccio fra la cooperativa Nardacchione e l’amministrazione comunale di Casacalenda al mondo degli anziani.

La cooperativa, al loro servizio da trent’anni, non solo non ci ha mai speculato sopra, ma, bilancio alla mano, nel 2009 ci ha rimesso intorno ai 60.000 euro (80.000 l’anno precedente) e tuttavia, nonostante le forti perdite, fino ad oggi ha proseguito nell’assistenza domiciliare per non abbandonare gli anziani al loro destino. Ne sa qualcosa il sindaco che, quando ha avuto delle emergenze, non si è fatto scrupolo e si è rivolto proprio a quella cooperativa che ora cerca di bidonare e liquidare.

Il ricorso al Tar ha sostanzialmente dato torto all’ammi- nistrazione comunale che, anziché rinsavire ed evitare di perdere altro tempo (misura di quanto gli interessa che gli anziani stiano bene), si è appellata al Consiglio di Stato, tanto loro non tirano fuori un centesimo, in quanto le loro spese legali sono a carico dei contribuenti residenti e quindi anche dei soci della cooperativa che risulta controparte.

Ma perché tanto accanimento dopo aver fatto una delibera, mai annullata, in cui si dava la casa di riposo in gestione gratuita ventennale alla cooperativa Nardacchione in cambio di 250 mila euro da investire in arredo?

Il furbetto del quartierino si è accorto che non c’è trippa per gatti e si è detto: busso altrove in Molise, un imprenditore lo trovo! Non essendo più in giunta, spinge l’amministrazione a cambiare le carte in tavola perché se va bene è merito suo, se va male le colpe ricadono sulla giunta visto che lui ne è fuori. Finché trova gente disposta a farsi usare avrà sempre buon gioco.

Gli anziani sono stati contattati e messi in graduatoria per entrare nella casa di riposo, ad alcune persone è stato garantito che vi andranno a lavorare, il nome dell’impresa è stato rivelato da una ciarliera signora imparentata. L’anomalia è che il bando di gara di appalto non è stato ancora affisso. Come dire: si sono venduti la pelle del leone prima di uscire a caccia!

Naturalmente può essere tutta una bufala, e noi ce lo auguriamo per loro, messa in giro ad arte semplicemente per depistare tutti. E tuttavia, da indiscrezioni, ci risulta che la cooperativa, in attesa del verdetto, all’inizio di gennaio in busta sigillata ha lasciato un plico da un notaio con il nome dell’imprenditore che si aggiudicherà l’appalto e di alcune persone a cui è stato garantito che vi lavoreranno, senza l’ausilio del mago di Arcella che intanto dimorava lontano da ogni possibilità di consultazione.

La corsa a ostacoli per persone che vogliono mettere la loro professionalità al servizio degli anziani non finirà presto e dunque … alla prossima puntata.☺

 

 

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