il crisantemo
13 Aprile 2010 Share

il crisantemo

 

Il crisantemo, una delle piante più diffuse nel mondo, appartenente al genere Chrysanthemum, che comprende specie annuali e specie perenni, è caratterizzato da fiori dai colori gioiosi e luminosi: luminosità evocata anche dal nome, che deriva dalle parole greche chrysós = oro e anthémon = fiorente, col significato di “fiorente d’oro”; i suoi fiori simboleggiano sempre una grande nobiltà d’animo.

Poesie, racconti e leggende hanno sempre esaltato la bellezza dei crisantemi. Famosa è la leggenda giapponese di una bambina che si presentò al tempio con un fiore di campo in mano: l’unico che era riuscito a trovare in quella stagione prossima all’inverno. La mamma era molto malata e si era recata a pregare per farla vivere ancora a lungo perché lei e i suoi quattro fratelli avevano ancora bisogno delle sue cure, del suo affetto. Volle offrire di cuore quel povero fiore non avendo trovato altro. “Accetto il tuo dono. Tua madre vivrà ancora tanti anni quanti petali ha il fiore che mi offri”. La bambina, rapidamente, contò i petali del fiore e pensò tristemente: “Sono pochi”. Ma un’idea le passò nel pensiero e prima di infilare il fiore nel vaso votivo, pazientemente, con le sue unghie finissime e taglienti, divise i cinque petali in tante strisce sottilissime. Alla fine del suo amoroso lavoro i petali si erano moltiplicati in gran numero e la mamma guarì e visse lungamente.

Esistono numerose classificazioni dei crisantemi a seconda della forma dei loro fiori. Il lavoro di ibridazione e di creazione di nuove forme e varietà è tuttavia così rapido che ogni classificazione, dopo breve tempo, non è più realistica.

Il crisantemo è stato coltivato per la prima volta nel 500 a.C. in Cina. Importato in Europa soltanto nel secolo scorso dal Giappone, dove è coltivato a scopo decorativo, era esaltato da Confucio. Sempre in Giappone è considerato il fiore nazionale e ad esso è intitolato il maggiore ordine cavalleresco. Se inoltre ad un giovane capita di uscire con una ragazza giapponese, faccia attenzione: regalarle un crisantemo equivale ad una vera e propria dichiarazione d’amore. Nel linguaggio ottocentesco dei fiori il crisantemo esprime dubbio o attesa, in quello indiano “amore oltre la tomba”. Nei paesi anglosassoni il crisantemo si regala anche in occasione di nascite e matrimoni perché simbolo di gioia e vitalità. I crisantemi adornano comunemente, in ogni epoca dell’anno, le case, le tavole nei ristoranti; vengono regalati per feste e compongono mazzi per sposalizi. In Italia si utilizza invece unicamente come fiore ornamentale per tombe e cimiteri. L’usanza di ornare le tombe con crisantemi è relativamente recente, ed è dovuta al fatto che essi fioriscono proprio in autunno, in coincidenza della Commemorazione dei defunti.

La fioritura dei crisantemi si verifica in autunno perché la formazione dei fiori viene stimolata dalla brevità delle giornate, cioè è legata al particolare rapporto che c’è in questa stagione tra le ore di luce e quelle di buio (notte più lunga del giorno). Chi dispone di una serra può coltivare crisantemi praticamente tutto l’anno, con l’aiuto di luci artificiali e di impianti di oscuramento. Per coltivare i crisantemi all’aperto, si possono seguire questi accorgimenti:

– effettuare una concimazione con letame ben maturo, da interrare con una vangatura in autunno, e spargere del fertilizzante specifico in primavera;

– praticare la cimatura ed eliminare i getti laterali per limitare la vegetazione della pianta ed ottenere fiori più grandi;

– eliminare, a fine luglio, tutti i boccioli laterali sempre per avere un bel fiore grande dal bocciolo corona.

Usando il crisantemo in casa come fiore reciso è opportuno, se non si gradisce il forte profumo aromatico che queste piante emanano, asportare le foglie dagli steli.

Tanta gente tuttavia non sa che il crisantemo è un fiore commestibile: i suoi petali, mescolati ad altri vegetali, costituiscono una raffinatissima insalata.

giannotti.gildo@gmail.com

 

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