Dopo il golpe del 24 marzo 1976 che instaura la dittatura militare in Argentina, veri e presunti oppositori – circa 30.000 – vennero fatti sparire.
L’amore delle loro madri non si rassegna, non si limita alle lacrime ma trova gli artigli. Inizia così la loro ricerca e lotta indomabile.
Teatro dell’ostinata resistenza delle madri è Plaza de Mayo. È lì che da trent’anni, ogni giovedì pomeriggio, esse si ritrovano e attuano insieme la loro marcia leggendaria.
Una di esse, Hebe de Bonafini, domenica 8 novembre, è venuta a Bonefro a offrire la sua toccante testimonianza nella nostra parrocchia.
Hebe parla con una carica, con una combattività composta e appassionata che lascia esterrefatti. Non parla a nome di un figlio ma di una pluralità di figli rivendicati alla vita (“i miei figli mi hanno partorito alla lotta, tutti coloro che lottano sono miei figli”).
Le Madri di Plaza de Mayo non vogliono avere a che fare con simboli di morte ma si battono per la vita. Non a caso, il fazzoletto bianco che mamma Hebe porta sul capo, ha ricamata una scritta significativa: “Aparicion en vida de los desaparecidos”.
Ha fatto da sfondo a questo coinvolgente appuntamento l’omelia del parroco che, con la sua lapidaria incisività, con la sua “ordinaria diversità”, ha sottolineato il valore della vita e l’esecuzione della stupenda canzone “Gracias a la vida ” di Violeta Parra che ha creato tra i presenti momenti di intensa emozione.
C.M
Plaza de Mayo
Quando il 30 aprile 1977 le Madri argentine iniziarono ad affrontare la dittatura, il popolo le identificò con la storica Piazza e le nominò Madres de Plaza de Mayo. La piazza è abitata da chi crede che la rivoluzione del 25 maggio 1810 che le diede il nome è ancora vigente e che si esprime ogni giovedì alle 15.30 quando c’è l’appuntamento delle madri con i loro amati rivoluzionari, figli e compagni desaparecidos. La marcia è silenziosa, dura mezz’ora e viene conclusa da un discorso critico e veemente. Tutti coloro che hanno problemi sociali arrivano il giovedì nella Piazza e fanno la loro denuncia. Plaza de Mayo è il luogo dell’incontro e della lotta, dove i giovani sentono che i sogni sono possibili. .
Dopo il golpe del 24 marzo 1976 che instaura la dittatura militare in Argentina, veri e presunti oppositori – circa 30.000 – vennero fatti sparire.
L’amore delle loro madri non si rassegna, non si limita alle lacrime ma trova gli artigli. Inizia così la loro ricerca e lotta indomabile.
Teatro dell’ostinata resistenza delle madri è Plaza de Mayo. È lì che da trent’anni, ogni giovedì pomeriggio, esse si ritrovano e attuano insieme la loro marcia leggendaria.
Una di esse, Hebe de Bonafini, domenica 8 novembre, è venuta a Bonefro a offrire la sua toccante testimonianza nella nostra parrocchia.
Hebe parla con una carica, con una combattività composta e appassionata che lascia esterrefatti. Non parla a nome di un figlio ma di una pluralità di figli rivendicati alla vita (“i miei figli mi hanno partorito alla lotta, tutti coloro che lottano sono miei figli”).
Le Madri di Plaza de Mayo non vogliono avere a che fare con simboli di morte ma si battono per la vita. Non a caso, il fazzoletto bianco che mamma Hebe porta sul capo, ha ricamata una scritta significativa: “Aparicion en vida de los desaparecidos”.
Ha fatto da sfondo a questo coinvolgente appuntamento l’omelia del parroco che, con la sua lapidaria incisività, con la sua “ordinaria diversità”, ha sottolineato il valore della vita e l’esecuzione della stupenda canzone “Gracias a la vida ” di Violeta Parra che ha creato tra i presenti momenti di intensa emozione.
C.M
Plaza de Mayo
Quando il 30 aprile 1977 le Madri argentine iniziarono ad affrontare la dittatura, il popolo le identificò con la storica Piazza e le nominò Madres de Plaza de Mayo. La piazza è abitata da chi crede che la rivoluzione del 25 maggio 1810 che le diede il nome è ancora vigente e che si esprime ogni giovedì alle 15.30 quando c’è l’appuntamento delle madri con i loro amati rivoluzionari, figli e compagni desaparecidos. La marcia è silenziosa, dura mezz’ora e viene conclusa da un discorso critico e veemente. Tutti coloro che hanno problemi sociali arrivano il giovedì nella Piazza e fanno la loro denuncia. Plaza de Mayo è il luogo dell’incontro e della lotta, dove i giovani sentono che i sogni sono possibili. .
Dopo il golpe del 24 marzo 1976 che instaura la dittatura militare in Argentina, veri e presunti oppositori – circa 30.000 – vennero fatti sparire.
L’amore delle loro madri non si rassegna, non si limita alle lacrime ma trova gli artigli. Inizia così la loro ricerca e lotta indomabile.
Teatro dell’ostinata resistenza delle madri è Plaza de Mayo. È lì che da trent’anni, ogni giovedì pomeriggio, esse si ritrovano e attuano insieme la loro marcia leggendaria.
Una di esse, Hebe de Bonafini, domenica 8 novembre, è venuta a Bonefro a offrire la sua toccante testimonianza nella nostra parrocchia.
Hebe parla con una carica, con una combattività composta e appassionata che lascia esterrefatti. Non parla a nome di un figlio ma di una pluralità di figli rivendicati alla vita (“i miei figli mi hanno partorito alla lotta, tutti coloro che lottano sono miei figli”).
Le Madri di Plaza de Mayo non vogliono avere a che fare con simboli di morte ma si battono per la vita. Non a caso, il fazzoletto bianco che mamma Hebe porta sul capo, ha ricamata una scritta significativa: “Aparicion en vida de los desaparecidos”.
Ha fatto da sfondo a questo coinvolgente appuntamento l’omelia del parroco che, con la sua lapidaria incisività, con la sua “ordinaria diversità”, ha sottolineato il valore della vita e l’esecuzione della stupenda canzone “Gracias a la vida ” di Violeta Parra che ha creato tra i presenti momenti di intensa emozione.
C.M
Plaza de Mayo
Quando il 30 aprile 1977 le Madri argentine iniziarono ad affrontare la dittatura, il popolo le identificò con la storica Piazza e le nominò Madres de Plaza de Mayo. La piazza è abitata da chi crede che la rivoluzione del 25 maggio 1810 che le diede il nome è ancora vigente e che si esprime ogni giovedì alle 15.30 quando c’è l’appuntamento delle madri con i loro amati rivoluzionari, figli e compagni desaparecidos. La marcia è silenziosa, dura mezz’ora e viene conclusa da un discorso critico e veemente. Tutti coloro che hanno problemi sociali arrivano il giovedì nella Piazza e fanno la loro denuncia. Plaza de Mayo è il luogo dell’incontro e della lotta, dove i giovani sentono che i sogni sono possibili. .
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