Il gelso bianco
18 Aprile 2023
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Il gelso bianco

(Paradiso folle di foglie e farfalle
fogli ingialliti d’evaporato eden).
La mia fuga dalla grotta per cercare l’alba
non prevede passaggi ornamentali
elisir d’altra opulenza
nemmeno il tuono dei cacciabombardieri.
Una coppa di riso basta e avanza
tanto il giorno della transumanza nera
bruceranno occhi e vertebre e lacrimatoi.
Piantai un mandorlo, poi un ciliegio
e l’ulivo e il melograno, infine un gelso bianco
per cercare saggezza in abbondanza
– e primavera e il sorriso d’un bimbo –
ma vibrano ancora sul letto della puerpera
il pianto e gli spasmi e il confine annunciato.
E gemme di vetro. E la febbre.
Piantai presto la tenda del tuareg
ed era terra senz’erba intorno.
Raggiunsi le palme camminando a piedi
né il deserto mi fu scandalo e l’acqua…
– benedetta acqua d’oasi – sento sempre pura.
Ma l’albero del bene e del male
nel suo paradosso creaturale
vive ancora riflesso del suo esproprio.
Eppure dal gelso, quell’unico gelso bianco
fruttano tuttora ottime more.

 

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