Illudersi nella poesia
17 Giugno 2023
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Illudersi nella poesia

Inaugurando – con un ringraziamento, per l’invito, a don Antonio e alla Redazione – questa nuova rubrica, mi rivolgo a Angelo Maria Ripellino, un poeta «che ferì la mia giovinezza» (così scriveva lui stesso a proposito di Majakovskij). Nato a Palermo il 4 dicembre 1923 – quest’anno ricorre il centenario – era docente di Russo e di Ceco alla «Sapienza» di Roma. Studioso amato e universalmente stimato, celebre soprattutto per il suo saggio-ballata Praga magica (Einaudi 1973), amò più di ogni altra cosa la poesia, e ha voluto che ad accompagnare il suo nome sulla lapide dell’estrema dimora fosse appunto la designazione «poeta» (è prematuramente scomparso il 21 aprile 1978). Le sue tre raccolte pubblicate da Einaudi sono ora riunite in un solo volume: Notizie dal diluvio, Sinfonietta, Lo splendido violino verde (Einaudi 2007; le altre due, Non un giorno ma adesso e Autunnale barocco sono con gli inediti ripubblicate in Poesie prime e ultime presso Aragno, 2006). Le sue liriche sono segnate soprattutto da un’estrosa ricerca linguistica e da un caleidoscopio di eccentriche immagini scintillanti. Ma vi risuona anche una civile, vibrata protesta contro le ingiustizie del mondo, soprattutto in Notizie dal diluvio, pubblicata nel 1969, a ridosso della traumatica invasione sovietica della Cecoslovacchia. E alcuni suoi versi da quella raccolta scelgo qui oggi, in giorni in cui la condizione umana continua a presentarsi all’insegna del sopruso:

Come illudersi nella poesia, quando alcuni governi
mandano ancora in prigione per divergenza ideologica?
Quando esistono campi di pena e segrete e tortura,
e l’uomo è schiacciato dai soccorrimenti fraterni,
dalle moìne di una premurosa censura? […]

Con questi versi (e gli altri, qui tagliati, che seguono) Ripellino mette a contrasto la fragilità della ricerca artistica e la durezza del mondo. Questo suo testo si limita a interrogare. Ma la risposta che lui stesso avrebbe certamente dato la trovo nella scheda con cui Maria Rosa Tabellini presenta il suo volume Il Libro dei poeti. Tracce bibliche nei poeti contemporanei, raccolta di poesie ispirate alla Bibbia, appena uscito presso Marcianum Press di Roma, di cui torneremo a parlare: «La poesia non fermerà mai un carro armato, ma può conquistare spazio alla concentrazione e al silenzio in cui ascoltare la parola in grado di resistere all’appiattimento che ci assedia».

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