Io credo…
8 Settembre 2022
laFonteTV (3191 articles)
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Io credo…

Si esce dal refettorio dopo aver vissuto comunitariamente la mensa, ognuno silenziosamente torna al suo fare. Uomini, diversi per età, per compiti, per servizio, ma con un unico affascinante ideale: la comunione.

“Io CREDO” che bisognerebbe tornare a distinguere meglio tra cameratismo e comunione, tra sguaiate risate e gioia del cuore, tra recita convenzionale e realtà profonda. Realtà quella della comunione che in genere matura nel silenzio, soprattutto nella sua espressione più alta (comunione con Dio e con i fratelli). Realtà che matura nel silenzio. Un certo tipo di silenzio, naturalmente, non quello arcigno e nevrotico, non quello pesante di chi non proferisce più parole per rabbia. Ma quello, vivo e vivificante dal profumo di libertà, che riflette la pace e a questo dobbiamo educare i nostri giovani, per averli più uomini, più innamorati di tutto quello che li circonda, capaci di vera comunione, di cammino fatto insieme, in punta di piedi forse, con fatica sicuro. E gli eremi sono sempre stati e sempre saranno case in cui si coltiva il silenzio. Sempre si dice che per viverlo c’è bisogno di una grande maturità umana e spirituale, quasi irraggiungibile.

Invece “io CREDO” che bisognerebbe solo dare più credito alla Santa Operazione (come direbbe il poverello di Assisi), più fiducia a chi ci vive accanto, avere più coraggio nella netta chiarificazione della vera comunione fraterna che non è darsi una pacca sulla spalla come in una brutta copia di un circolo studentesco, megafoni urlanti non esclusi, ma sinfonia di cuori, musica pacata che riflette un linguaggio altro, nato dal silenzio. Linguaggio che porta pace ai cuori agitati e delusi, linguaggio che può cambiare il mondo… e questo colgo dal viso sorridente di fra Roberto quando lo alza dal suo continuo studiare, questo mi dice lo sguardo scintillante di fra Antonio che si avvia a non so quale lavoro domestico, questo racconta l’espressione carica di nostalgia che si legge nei volti di fra Charbel e fra Ibrahim che con serenità hanno accolto di non poter ancora tornare in Libano dai loro cari… comunità di fratelli nel silenzio della pace.☺

 

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