La borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) è una pianticella presente dappertutto. Cresce tanto nei terreni fertili quanto in quelli magri, negli orti e nei giardini come nei sentieri, ma anche nei centri abitati, tra le fessure delle pavimentazioni di strade e lungo i marciapiedi. È largamente diffusa in tutto il mondo, e perciò è considerata una delle infestanti più temibili delle colture agrarie.
La borsa del pastore deve il proprio nome alla forma triangolare dei suoi frutti, botanicamente delle siliquette, che sono piene di piccoli semi e che sembrano ricordare le bisacce di pelle di alcuni pastori. A questo particolare si riferisce l’espressione latina capsella bursa pastoris, cioè “piccola cassa, borsa del pastore”. Bisogna fare attenzione, al momento della raccolta, al riconoscimento di questa pianta perché la rosetta delle foglie basali è simile a quella di altre specie, per lo più commestibili, come ad esempio il papavero. È bene perciò, per evitare errori di riconoscimento, memorizzare le caratteristiche della pianta in fase di fioritura, quando esse sono inconfondibili, per poi imparare a riconoscerle anche dalle foglie basali della rosetta nei primi stadi vegetativi.
I semi della borsa del pastore germinano solo alla luce, probabilmente a causa delle loro dimensioni così piccole: le piantine a cui danno vita non avrebbero sufficiente energia per emergere dal terreno se i semi fossero troppo interrati. E questo spiega come è possibile la loro germinazione anche nelle fessure, come si diceva prima.
Questa pianta ha un ciclo vitale molto breve e quindi nel corso dell’anno possono susseguirsi diverse generazioni. Le foglie della borsa del pastore perciò si trovano quasi tutto l’anno, anche sotto la neve: il periodo migliore per raccoglierle, però, è quello primaverile, fresco e piovoso, mentre per i fiori e frutti la raccolta è possibile in qualunque stagione. Contemporaneamente alle foglie si possono raccogliere anche le radici, da impiegare come sostitute dello zenzero per conferire una maggiore piccantezza alle pietanze.
Le foglie della borsa del pastore sono ricche di proteine, carboidrati, grassi, fibre e contengono potassio, calcio, fosforo e ferro. In esse si trovano inoltre la vitamina A, B1, B2, B6, C e la vitamina K, dalle proprietà emostatiche (ferma le emorragie, sia interne che esterne). Durante la Prima guerra mondiale la borsa del pastore veniva usata come emostatico in assenza di altri medicinali, ed ancora, in erboristeria, se ne utilizzano le foglie basali per preparare un decotto con proprietà antiemorragiche. Ma già i Greci e i Romani ne conoscevano le virtù alimentari e medicinali. Nei paesi orientali la capsella è una delle sette specie che fanno parte di un piatto tradizionale giapponese a base di riso, chiamato “riso alle sette erbe della primavera”, e ritenuto capace di garantire lunga vita e fortuna. Le rosette basali, colte all’inizio della primavera, forniscono una buona verdura, sia cotta che cruda, che trova impiego in numerose e gustose ricette.
Frittata rustica di borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
mezzo peperone verde; 100 g di foglie di borsa del pastore; 2 patate di media grandezza; 2 cipolle piccole; 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva; sale; 2 foglie di salvia; un cucchiaio di prezzemolo tritato; un pizzico di peperoncino in polvere; 6 uova; 2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
pulire e lavare le verdure, tagliarle a pezzetti e farle insaporire in padella con 3 cucchiai di olio; unire un po’ d’acqua, salare e portare a cottura a fiamma bassa. Mischiare ogni tanto e, se necessario, aggiungere altra acqua. Unire la salvia e il prezzemolo tritati e un pizzico di peperoncino in polvere.
A parte sbattere le uova con il sale e 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, versarle sulle verdure e cuocere finché la frittata si sarà rappresa.
Tagliatelle alla borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
400 g di foglie di borsa del pastore; 250 g di farina; 2 uova; sale; 40 g di burro; parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
mondare, lavare e lessare le foglie di borsa del pastore in poca acqua salata, strizzarle e tritarle.
Impastare la farina con le uova, il sale e le foglie. Stendere la pasta e ricavarne le tagliatelle. Lessarle, scolarle al dente e condirle con 40 g di burro fuso e abbondante parmigiano grattugiato. ☺
giannotti.gildo@gmail.com
La borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) è una pianticella presente dappertutto. Cresce tanto nei terreni fertili quanto in quelli magri, negli orti e nei giardini come nei sentieri, ma anche nei centri abitati, tra le fessure delle pavimentazioni di strade e lungo i marciapiedi. È largamente diffusa in tutto il mondo, e perciò è considerata una delle infestanti più temibili delle colture agrarie.
La borsa del pastore deve il proprio nome alla forma triangolare dei suoi frutti, botanicamente delle siliquette, che sono piene di piccoli semi e che sembrano ricordare le bisacce di pelle di alcuni pastori. A questo particolare si riferisce l’espressione latina capsella bursa pastoris, cioè “piccola cassa, borsa del pastore”. Bisogna fare attenzione, al momento della raccolta, al riconoscimento di questa pianta perché la rosetta delle foglie basali è simile a quella di altre specie, per lo più commestibili, come ad esempio il papavero. È bene perciò, per evitare errori di riconoscimento, memorizzare le caratteristiche della pianta in fase di fioritura, quando esse sono inconfondibili, per poi imparare a riconoscerle anche dalle foglie basali della rosetta nei primi stadi vegetativi.
I semi della borsa del pastore germinano solo alla luce, probabilmente a causa delle loro dimensioni così piccole: le piantine a cui danno vita non avrebbero sufficiente energia per emergere dal terreno se i semi fossero troppo interrati. E questo spiega come è possibile la loro germinazione anche nelle fessure, come si diceva prima.
Questa pianta ha un ciclo vitale molto breve e quindi nel corso dell’anno possono susseguirsi diverse generazioni. Le foglie della borsa del pastore perciò si trovano quasi tutto l’anno, anche sotto la neve: il periodo migliore per raccoglierle, però, è quello primaverile, fresco e piovoso, mentre per i fiori e frutti la raccolta è possibile in qualunque stagione. Contemporaneamente alle foglie si possono raccogliere anche le radici, da impiegare come sostitute dello zenzero per conferire una maggiore piccantezza alle pietanze.
Le foglie della borsa del pastore sono ricche di proteine, carboidrati, grassi, fibre e contengono potassio, calcio, fosforo e ferro. In esse si trovano inoltre la vitamina A, B1, B2, B6, C e la vitamina K, dalle proprietà emostatiche (ferma le emorragie, sia interne che esterne). Durante la Prima guerra mondiale la borsa del pastore veniva usata come emostatico in assenza di altri medicinali, ed ancora, in erboristeria, se ne utilizzano le foglie basali per preparare un decotto con proprietà antiemorragiche. Ma già i Greci e i Romani ne conoscevano le virtù alimentari e medicinali. Nei paesi orientali la capsella è una delle sette specie che fanno parte di un piatto tradizionale giapponese a base di riso, chiamato “riso alle sette erbe della primavera”, e ritenuto capace di garantire lunga vita e fortuna. Le rosette basali, colte all’inizio della primavera, forniscono una buona verdura, sia cotta che cruda, che trova impiego in numerose e gustose ricette.
Frittata rustica di borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
mezzo peperone verde; 100 g di foglie di borsa del pastore; 2 patate di media grandezza; 2 cipolle piccole; 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva; sale; 2 foglie di salvia; un cucchiaio di prezzemolo tritato; un pizzico di peperoncino in polvere; 6 uova; 2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
pulire e lavare le verdure, tagliarle a pezzetti e farle insaporire in padella con 3 cucchiai di olio; unire un po’ d’acqua, salare e portare a cottura a fiamma bassa. Mischiare ogni tanto e, se necessario, aggiungere altra acqua. Unire la salvia e il prezzemolo tritati e un pizzico di peperoncino in polvere.
A parte sbattere le uova con il sale e 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, versarle sulle verdure e cuocere finché la frittata si sarà rappresa.
Tagliatelle alla borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
400 g di foglie di borsa del pastore; 250 g di farina; 2 uova; sale; 40 g di burro; parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
mondare, lavare e lessare le foglie di borsa del pastore in poca acqua salata, strizzarle e tritarle.
Impastare la farina con le uova, il sale e le foglie. Stendere la pasta e ricavarne le tagliatelle. Lessarle, scolarle al dente e condirle con 40 g di burro fuso e abbondante parmigiano grattugiato. ☺
La borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) è una pianticella presente dappertutto. Cresce tanto nei terreni fertili quanto in quelli magri, negli orti e nei giardini come nei sentieri, ma anche nei centri abitati, tra le fessure delle pavimentazioni di strade e lungo i marciapiedi. È largamente diffusa in tutto il mondo, e perciò è considerata una delle infestanti più temibili delle colture agrarie.
La borsa del pastore deve il proprio nome alla forma triangolare dei suoi frutti, botanicamente delle siliquette, che sono piene di piccoli semi e che sembrano ricordare le bisacce di pelle di alcuni pastori. A questo particolare si riferisce l’espressione latina capsella bursa pastoris, cioè “piccola cassa, borsa del pastore”. Bisogna fare attenzione, al momento della raccolta, al riconoscimento di questa pianta perché la rosetta delle foglie basali è simile a quella di altre specie, per lo più commestibili, come ad esempio il papavero. È bene perciò, per evitare errori di riconoscimento, memorizzare le caratteristiche della pianta in fase di fioritura, quando esse sono inconfondibili, per poi imparare a riconoscerle anche dalle foglie basali della rosetta nei primi stadi vegetativi.
I semi della borsa del pastore germinano solo alla luce, probabilmente a causa delle loro dimensioni così piccole: le piantine a cui danno vita non avrebbero sufficiente energia per emergere dal terreno se i semi fossero troppo interrati. E questo spiega come è possibile la loro germinazione anche nelle fessure, come si diceva prima.
Questa pianta ha un ciclo vitale molto breve e quindi nel corso dell’anno possono susseguirsi diverse generazioni. Le foglie della borsa del pastore perciò si trovano quasi tutto l’anno, anche sotto la neve: il periodo migliore per raccoglierle, però, è quello primaverile, fresco e piovoso, mentre per i fiori e frutti la raccolta è possibile in qualunque stagione. Contemporaneamente alle foglie si possono raccogliere anche le radici, da impiegare come sostitute dello zenzero per conferire una maggiore piccantezza alle pietanze.
Le foglie della borsa del pastore sono ricche di proteine, carboidrati, grassi, fibre e contengono potassio, calcio, fosforo e ferro. In esse si trovano inoltre la vitamina A, B1, B2, B6, C e la vitamina K, dalle proprietà emostatiche (ferma le emorragie, sia interne che esterne). Durante la Prima guerra mondiale la borsa del pastore veniva usata come emostatico in assenza di altri medicinali, ed ancora, in erboristeria, se ne utilizzano le foglie basali per preparare un decotto con proprietà antiemorragiche. Ma già i Greci e i Romani ne conoscevano le virtù alimentari e medicinali. Nei paesi orientali la capsella è una delle sette specie che fanno parte di un piatto tradizionale giapponese a base di riso, chiamato “riso alle sette erbe della primavera”, e ritenuto capace di garantire lunga vita e fortuna. Le rosette basali, colte all’inizio della primavera, forniscono una buona verdura, sia cotta che cruda, che trova impiego in numerose e gustose ricette.
Frittata rustica di borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
mezzo peperone verde; 100 g di foglie di borsa del pastore; 2 patate di media grandezza; 2 cipolle piccole; 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva; sale; 2 foglie di salvia; un cucchiaio di prezzemolo tritato; un pizzico di peperoncino in polvere; 6 uova; 2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
pulire e lavare le verdure, tagliarle a pezzetti e farle insaporire in padella con 3 cucchiai di olio; unire un po’ d’acqua, salare e portare a cottura a fiamma bassa. Mischiare ogni tanto e, se necessario, aggiungere altra acqua. Unire la salvia e il prezzemolo tritati e un pizzico di peperoncino in polvere.
A parte sbattere le uova con il sale e 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, versarle sulle verdure e cuocere finché la frittata si sarà rappresa.
Tagliatelle alla borsa del pastore
Ingredienti per 4 persone:
400 g di foglie di borsa del pastore; 250 g di farina; 2 uova; sale; 40 g di burro; parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione:
mondare, lavare e lessare le foglie di borsa del pastore in poca acqua salata, strizzarle e tritarle.
Impastare la farina con le uova, il sale e le foglie. Stendere la pasta e ricavarne le tagliatelle. Lessarle, scolarle al dente e condirle con 40 g di burro fuso e abbondante parmigiano grattugiato. ☺
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