Chissà perché papa Francesco ha voluto ancora stupirci annunciando che il suo tempo su questa terra sarà breve. Forse perché il tempo del Messia è breve e deve annunciare cose ancora più forti a questo mondo perso nel nulla? O perché davvero come dice Massimo Gramellini su La Stampa, ha talmente vissuto, che davvero il tempo della morte non gli fa assolutamente paura. Forse entrambe le cose.
Eppure dico, che il momento della verità, dell’essenziale è giunto da tempo. Ma dov’è che ci siamo persi? L’infinito attende donne e uomini veri, non fantocci attenti a ciò che esteriormente appare. Dio vuole sorrisi di bambini nel giardino della vita, profumato di fiori e vibrante di alberi e foglie che tagliano il vento e proteggono la terra con le loro radici. Uccellini pronti a nidificare e varcare il cielo in lungo e in largo e poi laghi, fiumi, mari e montagne dove il respiro si fa grande e sulla cui cima il mondo sembra così piccolo.
Sì. Il mondo è così piccolo e la felicità sta proprio qui, tra poche care cose, tra i nostri affetti familiari, con le nostre abitudini semplici e il sorriso di chi incontri al mattino uscendo di casa e il tuo lavoro libero e dignitoso che ti consente di vivere senza grandi bisogni. Tutto il resto, quello che ogni giorno ci avvilisce è costruito sul fango, sulla corruzione, su un paradiso distrutto, su rapporti non più umani. Una inutile Gomorra, un demonio infame in cambio di denaro e lussi che non servono a nessuno se non a seminare odio e inutili guerre quotidiane. Così noi, poveri uomini semplici, veniamo calpestati nei nostri bisogni essenziali, il lavoro diventa schiavitù, il nostro cibo diventa veleno, i nostri rapporti sempre più vuoti. Mentre inutili ottantenni stirano le rughe e pagano processi per rifarsi una verginità. Ma agli occhi di chi☺
Chissà perché papa Francesco ha voluto ancora stupirci annunciando che il suo tempo su questa terra sarà breve. Forse perché il tempo del Messia è breve e deve annunciare cose ancora più forti a questo mondo perso nel nulla? O perché davvero come dice Massimo Gramellini su La Stampa, ha talmente vissuto, che davvero il tempo della morte non gli fa assolutamente paura. Forse entrambe le cose.
Eppure dico, che il momento della verità, dell’essenziale è giunto da tempo. Ma dov’è che ci siamo persi? L’infinito attende donne e uomini veri, non fantocci attenti a ciò che esteriormente appare. Dio vuole sorrisi di bambini nel giardino della vita, profumato di fiori e vibrante di alberi e foglie che tagliano il vento e proteggono la terra con le loro radici. Uccellini pronti a nidificare e varcare il cielo in lungo e in largo e poi laghi, fiumi, mari e montagne dove il respiro si fa grande e sulla cui cima il mondo sembra così piccolo.
Sì. Il mondo è così piccolo e la felicità sta proprio qui, tra poche care cose, tra i nostri affetti familiari, con le nostre abitudini semplici e il sorriso di chi incontri al mattino uscendo di casa e il tuo lavoro libero e dignitoso che ti consente di vivere senza grandi bisogni. Tutto il resto, quello che ogni giorno ci avvilisce è costruito sul fango, sulla corruzione, su un paradiso distrutto, su rapporti non più umani. Una inutile Gomorra, un demonio infame in cambio di denaro e lussi che non servono a nessuno se non a seminare odio e inutili guerre quotidiane. Così noi, poveri uomini semplici, veniamo calpestati nei nostri bisogni essenziali, il lavoro diventa schiavitù, il nostro cibo diventa veleno, i nostri rapporti sempre più vuoti. Mentre inutili ottantenni stirano le rughe e pagano processi per rifarsi una verginità. Ma agli occhi di chi☺
Chissà perché papa Francesco ha voluto ancora stupirci annunciando che il suo tempo su questa terra sarà breve. Forse perché il tempo del Messia è breve e deve annunciare cose ancora più forti a questo mondo perso nel nulla?
Chissà perché papa Francesco ha voluto ancora stupirci annunciando che il suo tempo su questa terra sarà breve. Forse perché il tempo del Messia è breve e deve annunciare cose ancora più forti a questo mondo perso nel nulla? O perché davvero come dice Massimo Gramellini su La Stampa, ha talmente vissuto, che davvero il tempo della morte non gli fa assolutamente paura. Forse entrambe le cose.
Eppure dico, che il momento della verità, dell’essenziale è giunto da tempo. Ma dov’è che ci siamo persi? L’infinito attende donne e uomini veri, non fantocci attenti a ciò che esteriormente appare. Dio vuole sorrisi di bambini nel giardino della vita, profumato di fiori e vibrante di alberi e foglie che tagliano il vento e proteggono la terra con le loro radici. Uccellini pronti a nidificare e varcare il cielo in lungo e in largo e poi laghi, fiumi, mari e montagne dove il respiro si fa grande e sulla cui cima il mondo sembra così piccolo.
Sì. Il mondo è così piccolo e la felicità sta proprio qui, tra poche care cose, tra i nostri affetti familiari, con le nostre abitudini semplici e il sorriso di chi incontri al mattino uscendo di casa e il tuo lavoro libero e dignitoso che ti consente di vivere senza grandi bisogni. Tutto il resto, quello che ogni giorno ci avvilisce è costruito sul fango, sulla corruzione, su un paradiso distrutto, su rapporti non più umani. Una inutile Gomorra, un demonio infame in cambio di denaro e lussi che non servono a nessuno se non a seminare odio e inutili guerre quotidiane. Così noi, poveri uomini semplici, veniamo calpestati nei nostri bisogni essenziali, il lavoro diventa schiavitù, il nostro cibo diventa veleno, i nostri rapporti sempre più vuoti. Mentre inutili ottantenni stirano le rughe e pagano processi per rifarsi una verginità. Ma agli occhi di chi☺
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