La via del ritorno
18 Aprile 2023
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La via del ritorno

Il sentiero stretto e curvo, a volte anche sconnesso, non mi pesa questa sera, ad ogni passo ho l’impressione che il rumore del mondo alle mie spalle si attutisca e che il silenzio dell’Eremo mi venga incontro con il suo abbraccio. Quante voci in città, quanto strepito di uomini e di cose. Era proprio necessario che la mia debole voce s’introducesse in quel brusio? Certo è stato un tentativo di essere eco di parole più grandi, di quelle che regalano vita, che sono nutrimento per il cammino. Della Parola. E ogni voce che vuole in qualche maniera ricordare la Sua, deve venir fuori, dal raccoglimento del deserto altrimenti rischia di rimanere soltanto tintinnio presuntuoso di un cembalo.

Oggi ho parlato tanto e con tanti. Ed ora ho nuovamente sete di silenzio per ritrovare fiducia e sicurezza e man mano che mi avvicino verso la porta dell’Eremo è proprio lui a rassicurarmi, pacificandomi. Ho il sospetto questa sera che il paradiso debba essere appunto un eterno silenzio, un silenzio vivo e vivificante, profondo ed infinito. Eccomi giunto, sento il vociare sommesso dei fratelli che salmeggiano i secondi vespri della domenica. È il canto della Chiesa che vuole donare speranza ai bisogni della nostra umanità. Com’è bello, dopo aver annunciato, sentirsi ripresi dalla Parola stessa e riportato nella tua casa. Ma perché ancora non si capisce l’importanza del silenzio… troppo parlare, si fa Molto rumore per nulla (W. Shakespeare, traduzione italiana di Masolino d’Amico, in Le commedie romantiche, a cura di Giorgio Melchiori, Milano, Mondadori, 1982).

Perché questa inflazione di parole? Soffocano l’ascolto. In questo modo il profeta cessa di essere profeta, il cristiano di essere cristiano, l’uomo di essere veramente uomo. Mi chiudo alle spalle la porta dell’Eremo, dall’interno arriva più netta la voce dei miei fratelli: “com’era nel principio ed ora e sempre…”, voce di uomini che continuano pazientemente il loro “elogio dell’auto-sovversione” (L. Bruni, La fioritura umana nelle organizzazioni a movente ideale, Roma, Città Nuova, 2017): “… Amen”.  ☺

 

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