le tette di iorio
13 Aprile 2010 Share

le tette di iorio

 

Si racconta che, alla vigilia della rivoluzione francese, quando dissero alla regina Maria Antonietta che il popolo aveva fame e non c’era più pane, ella abbia risposto: “Allora date loro brioche!”.

Questo, che è probabilmente solo un amaro aneddoto, nel Molise si sta concretizzando come triste realtà. Nei paesi del cratere la maggior parte dei ragazzi fa scuola nei prefabbricati (moderna parola per nasconderne una più cruda: baracche), ma a San Giuliano di Puglia si inaugura una scuola da dodici milioni di euro, senza conteggiare gli accessori, così grande che ne è bastata la metà e infatti l’altra metà si appronterà per l’università (immagino per i bambini che ora usufruiscono della parte ammobiliata!). Avranno in comune lo stesso accesso e gli stessi spazi e i bimbi con pannolini e i futuri ingegneri (si fosse trattato almeno di pediatri bisognosi di cavie per la sperimentazione!). E c’è chi dice, poi, che la progettualità non convive con la lungimiranza dei nostri politici!

La sanità molisana ha prodotto una voragine da seicento milioni di euro e saggezza vorrebbe un immediato commissariamento (tant’è che il presidente Iorio ha già avocato a sé l’assessorato corrispondente, in attesa anche di questa nomina, lui che è avvezzo a collezionare incarichi); intanto il suddetto presidente, per non arginare le spese, pretende che tutti gli assessori siano esterni al consiglio: bocche da sfamare, persone da ricattare o scialacquio irresponsabile?

La regione Molise non ha una sede unica con tutti gli uffici e assessorati, bensì 27 locali in affitto, sparsi per Campobasso; chiunque ha la disavventura di sbrigare pratiche sa che è costretto a fare la gimcana per la città. Per renderla allettante potrebbero mettere anche iscrizione e premi: una coppa non si nega a nessuno!

A ogni fine legislatura si annuncia il pio desiderio di realizzare un complesso unico, ma l’effetto è quello di mobilitare i palazzinari a foraggiare la campagna elettorale in modo che il giorno dopo le elezioni non se ne parli più fino alla successiva scadenza.

Il  presidente Di Stasi, nel 2001, pose la questione appena eletto, ma, individuata l’area per la costruzione a San Giovannello, si ritrovò che il sindaco di Campobasso, tale Augusto Massa, fin troppo noto ai nostri quattro lettori, provvide nel frattempo a locare una parte dell’area perché ciò non accadesse. La conseguenza fu il sabotaggio nella successiva campagna elettorale, visto che la legislatura ebbe vita breve e tutto finì prima di iniziare.

Lo sperpero è noto ed è stato divulgato dalla stampa locale perché il consigliere Michele Petraroia ha iniziato a muovere le acque, ma non mi risulta che qualche giornalista abbia avviato una sia pur minima inchiesta. Una stampa asservita al potere politico e mai con funzione di controllo non può permettersi di fare la pipì fuori dal vasetto. In fondo, se già succhiano alle tette di Iorio o sono pazientemente in attesa del loro turno, come tutti i bambini di questo mondo possono permettersi solo il ruttino, nulla di più. Educazione vuole che non si mettano i piedi nel piatto dove si mangia.

Per comodità dei lettori sinteticamente ricapitoliamo: la regione Molise ha acquistato 7 immobili per 25 milioni di euro; di questi due a Roma per avere una postazione stabile nella capitale, uno a Bruxelles per avere un piede a terra al parlamento europeo, uno a Isernia e tre a Campobasso (costo solo di questi ultimi oltre 13 milioni di euro). In locazione invece spende 3 milioni di euro all’anno per 66 sedi sparse nella regione, 27 delle quali nella sola Campobasso. Tra i principali affittuari risultano Di Biase M. (oltre 130.000 euro l’anno); EFI srl (circa 400.000 euro); Pizzuto Investimenti (circa 800.000 euro); Ditta Luigi Molinaro snc (circa 160.000 euro); immobiliare Di Carlo (305.000 euro) Angelaccio & C. (circa 168.000).

Per non piangere poi sul latte versato, basterebbe oggi fare i conti come una qualsiasi brava massaia per giungere alla domanda: se anziché spendere in affitti e acquisti inutili cospicue somme si provvedesse a realizzare una sede unica pagando in mutuo ciò che già si sborsa ogni anno, un giorno non si diventerebbe proprietari dell’immobile azzerando i costi? Ma forse il Presidente Iorio preferisce continuare ad allattare fino al prosciugamento delle sue tette, o meglio delle nostre già misere risorse. ☺

 

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