libertà di coscienza
21 Marzo 2010 Share

libertà di coscienza

 

17 febbraio 1848. Per molti italiani questa data non dice nulla di particolare, invece fu una data determinante perché nel nostro paese iniziasse quel lungo cammino per la conquista della libertà di religione, di coscienza e di pensiero. Una data che rese possibile l’inizio della modernità in Italia.

Sino al 1848 il popolo valdese viveva in alcune strette valli tra il Piemonte e la Francia (le così dette “Valli valdesi”) chiuso in un ghetto senza la libertà di poter svolgere la propria attività civile e religiosa al di fuori di quei confini. Re Carlo Alberto su pressione di alcuni intellettuali cattolici liberali, concesse ai sudditi valdesi proprio il giorno 17 febbraio 1848, i diritti civili. Ma quella data segna “l’inizio del Risorgimento, l’avvio del processo di unità nazionale e, strettamente connessa con questo, anche la crisi del cattolicesimo nella sua forma tradizionale” (G.Tourn, All’origine della libertà, Centro Culturale Valdese 1998, p.3). Il problema della “libertà” sarà certamente problema politico-religioso e i cattolici aperti del tempo (i liberali) si adoperarono per un rinnovamento della Chiesa sia in termini religiosi, sia in termini politici. “In questo clima si formeranno gruppi di credenti che in modo più o meno organizzato daranno forma a queste attese. … Spesso questi credenti in ricerca entreranno a far parte della Chiesa Valdese o daranno vita a comunità cristiane libere. Di qui nascerà l’evangelismo italiano dell’età moderna……”. La data del 17 Febbraio segna la data di nascita di tale evangelismo.

Vi è poi un secondo fatto da ricordare: cosa ha veramente rappresentato per quella minoranza di cristiani evangelici l’emancipa- zione e l’acquisizione dei diritti civili? Io credo, lo affermo in modo molto schematico e forse impreciso, che da un lato ci vollero alcune generazioni prima di assaporare la novità delle Patenti, e da un altro lato subito si comprese di avere una responsabilità verso l’Italia, quindi una “libertà” acquisita da spendere prima ancora di goderne i frutti.

Dico questo perché le Patenti non sono state un’operazione simile a quella che si può fare agendo su un interruttore della luce: prima tutto buio e poi tutto chiaro. Anche oggi ben sappiamo che non è solo la carta di identità che fa di uno straniero un concittadino. Molti muri e molte barriere devono cadere sia da una parte che dall’altra per avere pieno riconoscimento di libertà. Ci volle del tempo prima di vivere il “nuovo”, ma la nascita di una nuova situazione di vita permise a molti di impegnare le proprie esistenze per l’Italia e per la sua rivoluzione risorgimentale.

Molti italiani saranno coinvolti in questo “nuovo” per portare in Italia la libertà dell’Evangelo. Una libertà dalla ignoranza, e qui ricordiamo le molte scuole elementari aperte dai valdesi tanto che saranno impiegati più maestri elementari che pastori, saranno aperti più scuole che chiese per il culto. Una libertà dalla superstizione e dalle paure del presente incerto, e ricordiamo l’opera di “colportori” con i loro banchetti con la Bibbia per offrire una nuova conoscenza riguardo al rapporto con Dio quale Signore che si avvicina all’umanità per amare e non per condannare. Una libertà dalla servitù sociale, e ricordiamo l’impegno degli evangelici tutti nel Risorgimento affinché nella rivoluzione politica fosse coinvolto il paese per una nuova “riforma religiosa” costruendo cittadini e non più sudditi. Molti evangelici, in particolare i metodisti, saranno garibaldini e mazziniani.

Dunque, una data che deve far ricordare il “nuovo” che si è radicato nel nostro paese: libertà di religione, di coscienza e di pensiero. Una libertà che nel 1948 venne sancita nella nostra Costituzione repubblicana quando si affermò nel terzo articolo: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Il lungo cammino dal Risorgimento alla nascita della Repubblica è contrassegnato proprio da questa ritrovata libertà. Ma oggi? Ecco cosa si può leggere dai quotidiani e da notizie ufficiali via internet; sono solo esempi.

A Milano un patto diocesi-Comune. Ora di religione in tutte le scuole, a Milano, dalle materne fino alle superiori. Il Comune ha siglato un accordo con la diocesi per garantire l'insegnamento di religione in tutte le 175 scuole dell'infanzia, a tutti i 23mila iscritti. Finora questa opzione era distribuita a macchia di leopardo. Tatiana Cazzaniga (Cgil-funzione pubblica) commenta: «Attendiamo da anni che il Comune assuma le educatrici per coprire i buchi di organico. Ci hanno sempre detto che non ci sono i soldi, che le assunzioni sono bloccate dalla Finanziaria. E adesso vediamo arrivare dal cielo 46 maestre che, senza concorso e senza graduatorie, entrano a tempo indeterminato, pagate dal contribuente».

Servizio Civile e Udienza papale. Come corso formativo è stata organizzata una udienza papale; quindi una attività obbligatoria per i giovani del servizio civile. Alle proteste valdesi, il 10 febbraio dall’Unione nazione servizio civile è giunta la seguente nota: “Con riferimento al Comunicato Stampa del 6 c.m. corre l'obbligo di precisare che non è consentito a chi è ispirato da pregiudizi ideologico-religiosi, valutare la portata formativa dell'incontro dei giovani del SCN con Sua Santità Benedetto XVI, illustre cattedratico, indipendentemente dal suo carisma di Sommo Pontefice. L'udienza dei giovani con Sua Santità, perciò, non inficia i valori fondanti del SCN citati – laicità compresa…”.

Che dire? Dobbiamo porre la domanda, nuovamente, sulla libertà di coscienza e di pensiero; una libertà conquistata con l’illuminismo e con la modernità; sancita dalla nostra Costituzione, ma oggi calpestata da più parti e, questo è grave, dalle istituzioni repubblicane.☺

 g.anziani@libero.it

 

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