lottare contro i carnefici di Jon Sobrino | La Fonte TV
Diciamolo ora brevemente con le parole usate dai vescovi a Puebla nel 1979. Puebla è nota per aver parlato dell’opzione per i poveri. Ma soprattutto ha parlato del Dio dei poveri e dei poveri di Dio. Dio è il primo ad aver fatto l’opzione per i poveri. La Chiesa non ha inventato nulla di nuovo e Dio compie meglio della Chiesa questa opzione. E in questa opzione di Dio vi sono due cose fondamentali che sarebbe bene si tenessero sempre presenti e venissero da noi riprodotte nel nostro piccolo.
La prima è la gratuità. “Per il mero fatto di essere poveri, indipendentemente dalla loro condizione personale e morale, Dio li difende e li ama” (1143). L’amore di Dio per i poveri è assoluto, senza condizioni “in Dio l’orfano incontra compassione”. Dio non reagisce alla bontà dei poveri né ai loro meriti. Dio reagisce alla loro povertà. È questo che muove il suo cuore.
La seconda è schierarsi in difesa del povero, e voglio insistere su questo punto. Dio non solo ama, aiuta e salva il povero, ma prima di tutto lo difende, il che non viene solitamente tenuto in conto. Ed è importante vedere la logica profonda nell’operato di Dio. Quello che fa sì che il povero sia povero – in maniera fondamentale nel nostro mondo – è il fatto che ha nemici, ha avversari. Optare per il povero è affrontare quanti lo rendono povero e, pertanto, entrare in conflitto con i suoi oppressori. Optare per il povero è, non solo ma principalmente, lottare contro i carnefici perché non producano vittime.
Non c’è opzione per i poveri senza la decisione di difenderli. E, pertanto, senza la decisione di entrare nel conflitto storico. Questo di solito non è tenuto molto in considerazione. Neppure teoricamente. Ma diciamolo una volta per tutte: non c’è opzione per i poveri senza correre rischi.
Jon Sobrino
Diciamolo ora brevemente con le parole usate dai vescovi a Puebla nel 1979. Puebla è nota per aver parlato dell’opzione per i poveri. Ma soprattutto ha parlato del Dio dei poveri e dei poveri di Dio. Dio è il primo ad aver fatto l’opzione per i poveri. La Chiesa non ha inventato nulla di nuovo e Dio compie meglio della Chiesa questa opzione. E in questa opzione di Dio vi sono due cose fondamentali che sarebbe bene si tenessero sempre presenti e venissero da noi riprodotte nel nostro piccolo.
La prima è la gratuità. “Per il mero fatto di essere poveri, indipendentemente dalla loro condizione personale e morale, Dio li difende e li ama” (1143). L’amore di Dio per i poveri è assoluto, senza condizioni “in Dio l’orfano incontra compassione”. Dio non reagisce alla bontà dei poveri né ai loro meriti. Dio reagisce alla loro povertà. È questo che muove il suo cuore.
La seconda è schierarsi in difesa del povero, e voglio insistere su questo punto. Dio non solo ama, aiuta e salva il povero, ma prima di tutto lo difende, il che non viene solitamente tenuto in conto. Ed è importante vedere la logica profonda nell’operato di Dio. Quello che fa sì che il povero sia povero – in maniera fondamentale nel nostro mondo – è il fatto che ha nemici, ha avversari. Optare per il povero è affrontare quanti lo rendono povero e, pertanto, entrare in conflitto con i suoi oppressori. Optare per il povero è, non solo ma principalmente, lottare contro i carnefici perché non producano vittime.
Non c’è opzione per i poveri senza la decisione di difenderli. E, pertanto, senza la decisione di entrare nel conflitto storico. Questo di solito non è tenuto molto in considerazione. Neppure teoricamente. Ma diciamolo una volta per tutte: non c’è opzione per i poveri senza correre rischi.
Diciamolo ora brevemente con le parole usate dai vescovi a Puebla nel 1979. Puebla è nota per aver parlato dell’opzione per i poveri. Ma soprattutto ha parlato del Dio dei poveri e dei poveri di Dio. Dio è il primo ad aver fatto l’opzione per i poveri. La Chiesa non ha inventato nulla di nuovo e Dio compie meglio della Chiesa questa opzione. E in questa opzione di Dio vi sono due cose fondamentali che sarebbe bene si tenessero sempre presenti e venissero da noi riprodotte nel nostro piccolo.
La prima è la gratuità. “Per il mero fatto di essere poveri, indipendentemente dalla loro condizione personale e morale, Dio li difende e li ama” (1143). L’amore di Dio per i poveri è assoluto, senza condizioni “in Dio l’orfano incontra compassione”. Dio non reagisce alla bontà dei poveri né ai loro meriti. Dio reagisce alla loro povertà. È questo che muove il suo cuore.
La seconda è schierarsi in difesa del povero, e voglio insistere su questo punto. Dio non solo ama, aiuta e salva il povero, ma prima di tutto lo difende, il che non viene solitamente tenuto in conto. Ed è importante vedere la logica profonda nell’operato di Dio. Quello che fa sì che il povero sia povero – in maniera fondamentale nel nostro mondo – è il fatto che ha nemici, ha avversari. Optare per il povero è affrontare quanti lo rendono povero e, pertanto, entrare in conflitto con i suoi oppressori. Optare per il povero è, non solo ma principalmente, lottare contro i carnefici perché non producano vittime.
Non c’è opzione per i poveri senza la decisione di difenderli. E, pertanto, senza la decisione di entrare nel conflitto storico. Questo di solito non è tenuto molto in considerazione. Neppure teoricamente. Ma diciamolo una volta per tutte: non c’è opzione per i poveri senza correre rischi.
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