Prendere decisioni
10 Marzo 2022
laFonteTV (3199 articles)
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Prendere decisioni

I processi mentali che determinano le nostre decisioni dipendono da valutazioni multiple e spesso contraddittorie. Se alcuni elementi ci risultano incoerenti o incon- ciliabili, basta un parere terzo che riteniamo affidabile, oppure il dubbio circa la veridicità di alcuni dati, ed ecco che la nostra risolu- zione, invece che fondata su fatti oggettivi e dati verificati, dipenderà da pregiudizi e prenderà la via di fuga dalla realtà.

Si decide – dall’acquisto della casa e sino al prendere un caffè al bar – in base alla valutazione del presunto miglioramento che queste scelte produrranno sul nostro stato precedente.

Si possono distinguere tre valori prioritari che vengono valutati, comparati, sommati o sottratti al fine di prendere una decisione relativa a un’azione, oppure riguardante una scelta politica, relazionale, affettiva:

– Il potere anticipatorio: consistente nel prevenire situazioni spiacevoli future.

– Il potere omeostatico: ovvero mantenere tali le situazioni piacevoli o gradite.

– Il potere risolutivo: consistente nell’eliminare stati attuali di insoddisfazione, migliorare l’autostima e accrescere l’ immagine positiva verso gli altri.

La martellante recente pubblicità televisiva di antifurti mostra un’addetta alle vendite che chiede al potenziale cliente: “Ha subìto un furto?”. I produttori di questi apparati sanno bene che, quasi sempre, la decisione di installarli viene presa solo dopo il danno subìto e serve a ricostruire lo stato di tranquillità precedente, riducendo quelli futuri. In ogni caso si percepisce la scelta come un obbligo, un chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi, una costrizione che tranquillizza ma di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.

Diverso è l’atteggiamento mentale verso oggetti o situazioni che possono accrescere lo stato sociale, d’immagine pubblica, di potere e di auto-realizzazione, che siano una gita o la sostituzione dell’auto.

La pandemia in corso ha interrotto la soddisfazione delle ambizioni e ha costretto tutti a chiudere la stalla. Un certo numero di persone, minoritario ma consistente, rifiuta di prendere atto della condizione oggettiva e modella idealmente il mondo secondo i suoi egoismi. Decidere di essere vaccinati, e ancor più, accettare di vaccinare i propri figli, rientra in quelle decisioni omeostatiche e anticipatorie fra le più critiche perché, apparentemente, non si migliora il proprio stato, anzi si rischia – secondo i propri preconcetti – di peggiorare volontariamente o far precipitare la situazione. Si vanno allora a cercare conferme nel web e sui social – discariche dove è possibile recuperare di tutto – o da quelli che la pensano allo stesso modo.

Non abbiamo sintomi e sinora ci è andata bene. Perché mai dovremmo rischiare, noi sani e adulti e i nostri figli, una reazione avversa derivante da una decisione di cui siamo e saremo responsabili? E poi, cosa ci iniettano? Il costo psicologico è spesso troppo alto, a volte insostenibile, per persone incapaci di ragionamento logico e di metodo scientifico. E le maglie larghe del sistema finanziario e sedicente democratico, nonché partiti e giornali, contribuiscono a fare proliferare convinzioni e atteggiamenti irrazionali, utili affinché si produca e si consumi senza porsi tante domande.

Ne derivano progressivi scostamenti, che vanno dalla paura alla negazione delle evidenze e sino al sostegno incondizionato a teorie complottiste che si radicalizzano e che trovano amplificazione esponenziale nei social e in numerosi mezzi d’ informazione “alternativa”. Il fenomeno QAnon (https://it.wikipedia.org/wiki/QAnon) che coinvolge solo negli USA oltre tre milioni di persone, è esemplificativo di questo orientamento verso vie di fuga dalla realtà quando essa appare troppo complessa. Quando si raggiunge questo stato di radicalizzazione e si costruisce mentalmente un mondo a parte negando ogni evidenza, ogni tentativo di dialogo viene percepito come antagonista, rafforzando così le proprie convinzioni deviate.

Se il dialogo coi radicalizzati è di fatto precluso – in questo senso i no-vax fanatici, aggressivi e violenti sono l’analogo dei radicalisti islamici – qualche possibilità di ricondurre a una logica basata sulle evidenze scientifiche è possibile con i dubbiosi o con quanti, incerti, hanno paure tanto tollerabili quanto infondate e irrazionali.

Non è mia intenzione convincere chicchessia, anche perché la via è l’auto-convincimento. Credo nella validità del metodo scientifico e nella sua superiorità su ogni forma di opinione che non abbia riscontri oggettivi. Nonostante errori e pesanti carenze pregresse del sistema sanitario, derivate da tagli e privatizzazioni, sul Covid sono state messe in atto procedure sanitarie che hanno funzionato, nonostante la politica. Dobbiamo ringraziare i ricercatori e gli scienziati che sono riusciti a sviluppare e produrre vaccini idonei ed efficaci, e i medici che sono impegnati strenuamente nella cura dei contagiati.☺

 

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