restituire la speranza di Riformista85 | La Fonte TV
Qualche settimana fa la stampa locale ha riportato la notizia diffusa dall’assessore alla programmazione Gianfranco Vitagliano concernente la maggiore disponibilità di risorse finanziarie che in fase di assestamento di bilancio avrebbero consentito interventi a sostegno di settori produttivi e per il settore del sociale.
Per fare certe affermazioni ci vuole veramente la faccia tosta e la totale mancanza di rispetto della popolazione. Le presunte maggiori nuove risorse finanziarie derivano dalle aumentate tasse che i cittadini molisani sono costretti a pagare per la voragine nella sanità e che alla stessa devono essere destinate. Altro che risorse aggiunte.
Si dice nel palazzo che il potente assessore non è più nelle grazie del presidente Iorio che ha dovuto prendere atto non solo della totale infedeltà politica, ma, e soprattutto, degli evidenti errori di programmazione e di utilizzo delle risorse pubbliche e che finalmente si stia rendendo conto della voragine finanziaria che è stata creata. Farebbe cosa gradita all’intero territorio regionale, forse anche nazionale, se nei fatti allontanasse dalle casse regionali l’ingegnere di Termoli che è il maggior protagonista della disfatta della nostra regione. Dopo tante azioni non condivisibili, il presidente Iorio acquisirebbe da parte nostra un punto a suo favore.
Così come farebbe bene ad oscurare definitivamente la faccia del sen. Di Giacomo, altra creatura politica che rappresenta solo se stesso. Da buon ex socialista ha saputo fare un grande, invidiabile percorso personale, alla faccia dei molisani che sono costretti, ogni tanto, grazie anche a telepetescia, a dover sentire le sue esilaranti esternazioni.
Ma ormai il palazzo ha solo attenzione per la fatidica data del 13 ottobre: il Consiglio di Stato rimanderà tutti a casa o modificherà la sentenza del TAR? Tutte le attività amministrative regionali sono rivolte a questa data e all’eventuale nuova campagna elettorale. Molti si stanno già posizionando. Abbiamo già detto del tentativo, sempre dell’ingegnere, di accreditarsi al FLI dove ha mandato in avanscoperta il suo fidato Cefaratti, sindaco di Campodipietra, consigliere provinciale, coordinatore provinciale del FLI. In questa nuova aggregazione politica è passato a militare anche Nicola Cesare, altro fidato di Vitagliano, che gestisce molte risorse regionali con svariate società, che sono la vera macchina elettorale di Vitagliano. Questa operazione politica è molto preoccupante soprattutto se da Roma arriverà il diktat che il FLI deve stare con il centro sinistra. Belle nuove facce arriveranno da questa parte. Oggi noi abbiamo bisogno di una nuova politica e non di nuove sigle o di grandi “saltatori di fossi” (a questi, a differenza degli sportivi, non si sloga mai una caviglia quando saltano).
È tempo che i cittadini, i giovani, i cattolici si impegnino per dare visibilità a idee, proposte e uomini che possano contribuire alla rigenerazione del Paese e della regione e alla costruzione di un programma che guardi alle necessità e ai bisogni. È necessario fare i conti con gli errori del passato perché, riscoprendo i valori della vita, l’etica, la giustizia, l’impegno volontario, la coesione e la solidarietà, si definiscano le linee guida di un rinnovato movimento in politica. In particolar modo i cattolici impegnati in politica, che hanno difettato di senso critico e di senso civico, devono tornare a parlare ai cittadini per ridare loro speranza e voglia di essere protagonisti.
È sulla sfida del lavoro che manca, su un nuovo modello di welfare che deve unire solidarietà e sussidiarietà; su forme diverse di democrazia partecipata e sull’esigenza di rigore, trasparenza, onestà deve essere individuata e scelta la nuova classe dirigente che auspichiamo possa governare nel futuro la nazione e, per quanto ci riguarda, la regione. In tal modo ai cittadini sarebbe restituita la speranza e diventerebbero i protagonisti della ricostruzione dei territori massacrati da politiche miopi e dissennate.☺
riformista85@libero.it
Qualche settimana fa la stampa locale ha riportato la notizia diffusa dall’assessore alla programmazione Gianfranco Vitagliano concernente la maggiore disponibilità di risorse finanziarie che in fase di assestamento di bilancio avrebbero consentito interventi a sostegno di settori produttivi e per il settore del sociale.
Per fare certe affermazioni ci vuole veramente la faccia tosta e la totale mancanza di rispetto della popolazione. Le presunte maggiori nuove risorse finanziarie derivano dalle aumentate tasse che i cittadini molisani sono costretti a pagare per la voragine nella sanità e che alla stessa devono essere destinate. Altro che risorse aggiunte.
Si dice nel palazzo che il potente assessore non è più nelle grazie del presidente Iorio che ha dovuto prendere atto non solo della totale infedeltà politica, ma, e soprattutto, degli evidenti errori di programmazione e di utilizzo delle risorse pubbliche e che finalmente si stia rendendo conto della voragine finanziaria che è stata creata. Farebbe cosa gradita all’intero territorio regionale, forse anche nazionale, se nei fatti allontanasse dalle casse regionali l’ingegnere di Termoli che è il maggior protagonista della disfatta della nostra regione. Dopo tante azioni non condivisibili, il presidente Iorio acquisirebbe da parte nostra un punto a suo favore.
Così come farebbe bene ad oscurare definitivamente la faccia del sen. Di Giacomo, altra creatura politica che rappresenta solo se stesso. Da buon ex socialista ha saputo fare un grande, invidiabile percorso personale, alla faccia dei molisani che sono costretti, ogni tanto, grazie anche a telepetescia, a dover sentire le sue esilaranti esternazioni.
Ma ormai il palazzo ha solo attenzione per la fatidica data del 13 ottobre: il Consiglio di Stato rimanderà tutti a casa o modificherà la sentenza del TAR? Tutte le attività amministrative regionali sono rivolte a questa data e all’eventuale nuova campagna elettorale. Molti si stanno già posizionando. Abbiamo già detto del tentativo, sempre dell’ingegnere, di accreditarsi al FLI dove ha mandato in avanscoperta il suo fidato Cefaratti, sindaco di Campodipietra, consigliere provinciale, coordinatore provinciale del FLI. In questa nuova aggregazione politica è passato a militare anche Nicola Cesare, altro fidato di Vitagliano, che gestisce molte risorse regionali con svariate società, che sono la vera macchina elettorale di Vitagliano. Questa operazione politica è molto preoccupante soprattutto se da Roma arriverà il diktat che il FLI deve stare con il centro sinistra. Belle nuove facce arriveranno da questa parte. Oggi noi abbiamo bisogno di una nuova politica e non di nuove sigle o di grandi “saltatori di fossi” (a questi, a differenza degli sportivi, non si sloga mai una caviglia quando saltano).
È tempo che i cittadini, i giovani, i cattolici si impegnino per dare visibilità a idee, proposte e uomini che possano contribuire alla rigenerazione del Paese e della regione e alla costruzione di un programma che guardi alle necessità e ai bisogni. È necessario fare i conti con gli errori del passato perché, riscoprendo i valori della vita, l’etica, la giustizia, l’impegno volontario, la coesione e la solidarietà, si definiscano le linee guida di un rinnovato movimento in politica. In particolar modo i cattolici impegnati in politica, che hanno difettato di senso critico e di senso civico, devono tornare a parlare ai cittadini per ridare loro speranza e voglia di essere protagonisti.
È sulla sfida del lavoro che manca, su un nuovo modello di welfare che deve unire solidarietà e sussidiarietà; su forme diverse di democrazia partecipata e sull’esigenza di rigore, trasparenza, onestà deve essere individuata e scelta la nuova classe dirigente che auspichiamo possa governare nel futuro la nazione e, per quanto ci riguarda, la regione. In tal modo ai cittadini sarebbe restituita la speranza e diventerebbero i protagonisti della ricostruzione dei territori massacrati da politiche miopi e dissennate.☺
Qualche settimana fa la stampa locale ha riportato la notizia diffusa dall’assessore alla programmazione Gianfranco Vitagliano concernente la maggiore disponibilità di risorse finanziarie che in fase di assestamento di bilancio avrebbero consentito interventi a sostegno di settori produttivi e per il settore del sociale.
Per fare certe affermazioni ci vuole veramente la faccia tosta e la totale mancanza di rispetto della popolazione. Le presunte maggiori nuove risorse finanziarie derivano dalle aumentate tasse che i cittadini molisani sono costretti a pagare per la voragine nella sanità e che alla stessa devono essere destinate. Altro che risorse aggiunte.
Si dice nel palazzo che il potente assessore non è più nelle grazie del presidente Iorio che ha dovuto prendere atto non solo della totale infedeltà politica, ma, e soprattutto, degli evidenti errori di programmazione e di utilizzo delle risorse pubbliche e che finalmente si stia rendendo conto della voragine finanziaria che è stata creata. Farebbe cosa gradita all’intero territorio regionale, forse anche nazionale, se nei fatti allontanasse dalle casse regionali l’ingegnere di Termoli che è il maggior protagonista della disfatta della nostra regione. Dopo tante azioni non condivisibili, il presidente Iorio acquisirebbe da parte nostra un punto a suo favore.
Così come farebbe bene ad oscurare definitivamente la faccia del sen. Di Giacomo, altra creatura politica che rappresenta solo se stesso. Da buon ex socialista ha saputo fare un grande, invidiabile percorso personale, alla faccia dei molisani che sono costretti, ogni tanto, grazie anche a telepetescia, a dover sentire le sue esilaranti esternazioni.
Ma ormai il palazzo ha solo attenzione per la fatidica data del 13 ottobre: il Consiglio di Stato rimanderà tutti a casa o modificherà la sentenza del TAR? Tutte le attività amministrative regionali sono rivolte a questa data e all’eventuale nuova campagna elettorale. Molti si stanno già posizionando. Abbiamo già detto del tentativo, sempre dell’ingegnere, di accreditarsi al FLI dove ha mandato in avanscoperta il suo fidato Cefaratti, sindaco di Campodipietra, consigliere provinciale, coordinatore provinciale del FLI. In questa nuova aggregazione politica è passato a militare anche Nicola Cesare, altro fidato di Vitagliano, che gestisce molte risorse regionali con svariate società, che sono la vera macchina elettorale di Vitagliano. Questa operazione politica è molto preoccupante soprattutto se da Roma arriverà il diktat che il FLI deve stare con il centro sinistra. Belle nuove facce arriveranno da questa parte. Oggi noi abbiamo bisogno di una nuova politica e non di nuove sigle o di grandi “saltatori di fossi” (a questi, a differenza degli sportivi, non si sloga mai una caviglia quando saltano).
È tempo che i cittadini, i giovani, i cattolici si impegnino per dare visibilità a idee, proposte e uomini che possano contribuire alla rigenerazione del Paese e della regione e alla costruzione di un programma che guardi alle necessità e ai bisogni. È necessario fare i conti con gli errori del passato perché, riscoprendo i valori della vita, l’etica, la giustizia, l’impegno volontario, la coesione e la solidarietà, si definiscano le linee guida di un rinnovato movimento in politica. In particolar modo i cattolici impegnati in politica, che hanno difettato di senso critico e di senso civico, devono tornare a parlare ai cittadini per ridare loro speranza e voglia di essere protagonisti.
È sulla sfida del lavoro che manca, su un nuovo modello di welfare che deve unire solidarietà e sussidiarietà; su forme diverse di democrazia partecipata e sull’esigenza di rigore, trasparenza, onestà deve essere individuata e scelta la nuova classe dirigente che auspichiamo possa governare nel futuro la nazione e, per quanto ci riguarda, la regione. In tal modo ai cittadini sarebbe restituita la speranza e diventerebbero i protagonisti della ricostruzione dei territori massacrati da politiche miopi e dissennate.☺
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